Archive for febbraio 11th, 2010

febbraio 11, 2010

Buonanotte compagni.

Buonanotte ai ragazzi di Teheran.

Auguri a Bill Clinton, riposa bene stanotte.

Buonanotte agli amici di greenpeace che combattono contro il nucleare.

Buonanotte alla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che ha fatto arrestare due esecutori della strage di Duisburg e anche alle forze dell’ordine.

Buonanotte ai milleventiquattro amici che oggi hanno visitato i quadderni socialisti.

febbraio 11, 2010

Fratelli coltelli!

Secondo alcune fonti bene informate nell’incontro di ieri 10 febbraio di Sinistra e libertà Campania all’hotel cittadino Ramada, è stato dato il via libera all’accordo per l’appoggio alla candidatura di De Luca a Presidente della Regione Campania.

Fin qui nulla di nuovo, se non la soddisfazione di vedere trionfare in SEL quella linea politica della governabilità, che sembrava essersi smarrita in favore di un’opposizione massimalista, che avrebbe portato il movimento di Sinistra e Libertà all’isolamento e il centrosinistra alla sicura sconfitta.

La novità è rappresentata dal fatto che i socialisti campani, con il cappello in mano, dopo aver fatto di tutto per far fallire l’intesa sottoscritta a Bagnoli, si sono recati a chiedere ospitalità nelle liste di SEL.

Il motivo è semplice: i socialisti se presentassero liste da soli rischierebbero di non eleggere nessun consigliere regionale, nelle liste unitarie potrebbero aspirare anche a due consiglieri.

C’è un problema.  Sel, al di fuori da ogni implicazione ideologica, non vuole rinunciare ad eleggere il proprio consigliere nella circoscrizione di Napoli, che verrebbe messo in discussione se nelle liste fosse presente l’ex Senatore Casillo, che gode dei pronostici della vigilia.

Casillo sembra disponibile a correre da solo con una lista civica, portando con sé una buona fetta del PSI campano. Questo significherebbe la morte  del Partito in Campania più di quanto non lo sia già.

Secondo voci di corridoio Fausto Corace sarebbe disponibile a sacrificare il compagno di partito, ma la trattativa  si è per il momento arenata e le parti si sono prese 24 ore di tempo per decidere.

febbraio 11, 2010

E questa la chiamano democrazia.

Il 10% delle famiglie possiede quasi il 45% dell’intera ricchezza netta delle famiglie italiane. Lo rileva l’indagine di Bankitalia sulle famiglie italiane. Un livello di concentrazione peraltro sostanzialmente invariato negli ultimi quindici anni. Gli italiani con reddito al di sotto della soglia di povertà sono il 13,4%, valore in linea con quello rilevato nel 2006.

Nel 2008 il reddito familiare medio, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali, è risultato di 2.679 euro al mese. Il 20% delle famiglie ha un reddito mensile inferiore a circa 1.281 euro, il 10% superiore a 4.860 euro. Nel biennio 2006-2008, rileva Palazzo Koch, il reddito medio delle famiglie si è contratto in termini reali di circa il 4%; tenendo conto dei cambiamenti nell’ampiezza e nella composizione della famiglia il reddito equivalente è caduto circa del 2,6%. La riduzione è sostanzialmente simile a quella osservata nel corso della precedente recessione, tra il 1991 e il 1993.

Soffre il popolo delle partite Iva
La riduzione dei redditi ha riguardato in misura maggiore i lavoratori indipendenti rispetto ai dipendenti e agli individui in condizione non professionale. Inoltre, la contrazione è stata maggiore per gli individui di età inferiore ai 55 anni e in particolare per quelli con meno di 45 anni.

Il tesoro di famiglia
Nel 2008 la ricchezza familiare netta, data dalla somma delle attività reali (immobili, aziende e oggetti di valore) e delle attività finanziarie (depositi, titoli di Stato, azioni, ecc.) al netto delle passività finanziarie (mutui e altri debiti), presenta un valore mediano di 153mila euro. In termini reali, dopo essere cresciuto di circa il 44% dal 1993 al 2006 soprattutto grazie all’aumento del valore degli immobili, questo importo è diminuito di circa l’1% nel biennio successivo.

febbraio 11, 2010

L’Idea del giorno: Costruzione di Bunker-Buster più efficienti.

L’idea di oggi: La scienza del bombardamento aereo è in continua evoluzione per cercare di fare campagne di bombardamenti più sicure per i civili – e più pericoloso per  i bunker sotterranei profondi.

In un Articolo che evita qualsiasi riferimento all’ Iran – anche se il riferimento è evidente perché genera grande tensione il fatto che il  suo programma nucleare sia  in gran parte sotterraneo – L’Economist guarda i progressi “intelligenti” raggiunti nella tecnica dei  bombardamenti aerei teleguidati, compresi i “modi intelligenti di distruggere bunker sepolti in profondità”. La rivista dice che esperti di munizioni stanno cercando di migliorare la tattica con una serie di aerei da guerra che colpiscono nello stesso posto – (“foratura”si chiama questa tattica)  con le bombe che scavano prima di esplodere. L’idea: “creare una zuppa di  bombe con i razzi che accelerano il loro impatto” e di andare più in profondità, presumibilmente per ridurre il numero di sortite necessaria per distruggere un obiettivo.

E non sorprende che gli israeliani siano in vantaggio con gli esperimenti, cercando di migliorare i bunker-busters attuali (come il BLU-109 americano)

Le industrie Militari Israeliane stanno  studiando un razzo che potrebbe produrre una fiammata poco prima di esplodere, allo scopo di scavare più profondamente possibile prima di esplodere. Infatti  secondo Meir Geva, capo delle difese  aeree delle industrie Militari di Israele, i bunker da distruggere potrebbero essere molto in profondità. La sua società fa un bunker-buster, che pesa circa quanto una piccola auto. “Con mio grande dispiacere”, dice il signor Geva, la sua gamma delle  onde d’urto non può essere rivelata.

Ma volete le dimensioni?  E’ prevista per la distribuzione verso la fine dell’anno  il Massive Ordnance Penetrator, un bunker-buster americano che pesa 15 volte di più. [The Economist]Ma  tutto questo Silvio non lo sa.

febbraio 11, 2010

Coincidenze.

1. Alfano: “Conosco la storia di Forza Italia per poter dire che mai e poi mai abbiamo avuto la sensazione che questa grande storia di partecipazione democratica che ha emozionato milioni di persone possa avere avuto collegamenti con la mafia”. (repubblica.it)
2. Ignazio Gagliardo, pentito di mafia: “In carcere abbiamo visto Angelino Alfano parlare in televisione e dire che la mafia fa schifo. Durante l’ora d’aria, Ciccio Mormina, Pasquale Fanara, Limblici, Vella Francesco dissero che era un pezzo di merda. A questo punto Giovanni Alongi, rappresentante della famiglia di Aragona, disse: ‘Il padre di Angelino mi ha chiesto voti per Angelino’. Anche il padre di Alfano era un politico”. (repubblica.it, 08/10/2009 )

febbraio 11, 2010

Auto ad aria: si può.

Continuiamo a farci del male.

febbraio 11, 2010

Bertolaso resta.

Dimissioni respinte.
Nel governo italiano non si dimette nessuno. In altri stati i politici si dimettono anche se qualcuno ne parla male, qui in Italia – invece – non si staccano dalla poltrona neanche col piede di porco.
Abbiamo una classe politica di santi martiri, perseguitati da giudici che pretenderebbero di far rispettare la giustizia … ma in che mondo viviamo ???

febbraio 11, 2010

Stop al greenwashing, il Governo Usa progetta una regolamentazione

 

Le campagne marketing che si basano sul greenwashing stanno crescendo in maniera esponenziale, sopratutto negli Stati Uniti e dunque il Governo americano, attraverso la Federal Trade Commission ha annunciato che ha intenzione di porre un freno. Ma cos’è esattamente il greenwashing? E’ addizionare con false qualità ecologiche prodotti e servizi, il che li rende piuttosto vicini alla frode in commercio.

Negli ultimi anni, si parla in maniera sempre più coinvolgente di cambiamenti climatici o riscaldamento globale, tanto che sono divenuti questi due argomenti il mainstream per molte campagne di marketing che interessano in maniera trasversale aziende e prodotti. Le aziende si presentano così come sostenitrici dell’ambiente e i prodotti e i servizi che offrono sono fatti passare attraverso un messaggio positivo. In realtà prodotti e servizi hanno solo subìto una mano di verde, il che, appunto, non li rende affatto ecologici.

Tuttavia, sopratutto negli Usa dove la coscienza dei consumatori è piuttosto illuminata sulle tante questioni che riguardano tutela ambientale e ecologia e dove tante aziende collocano campagne marketing senza avere alle spalle reali soluzioni ambientali stanno iniziando a sorgere molti dubbi e preoccupazioni in merito. Nell’attesa che il Governo aggiorni il regolamento del 1998, per limitare le campagne di greenwashing i consumatori si sono già autorganizzati e sul sito www.greenwashingindex.com/ è possibile scorrere le campagne pubblicitarie e seguendo un metodo di votazione capire se si tratti di greenwashing. Molte le sorprese nel settore Food & Beverages e Automotive.

Attenti quindi alle frodi in nome dell’ambiente.

febbraio 11, 2010

Elezioni regionali 2010 chi vince e chi perde.

 

Dopo il si di IDV a De Luca in Campania crescono le chances di recupero del centrosinistra nella regione,  cresce Bonino, Nichi quasi sicuro.

Non è impossibile che almeno una delle due regioni venga assegnata al centrosinistra. Farebbero nove. Con un po’ di fortuna e se gli elettori indecisi riflettessero sugli scandali che ogni giorno vedono protagonisti personaggi del centrodestra e riflettessero sull’arroganza e la protervia del Sultano di Arcore  si potrebbe arrivare a conquistare nove  regioni su tredici.

In ogni caso il trend è cambiato rispetto ad un mese fa quando il caso Puglia veniva sulla ribalta nazionale, si scatenavano lotte fratricide in Umbria, la Campania era saldamente in mano al centrodestra, nel Lazio non si capiva granchè. Se si continua a lavorare così e si scelgono i candidati giusti e non si da tregua alla destra si può ribaltare la situazione.

Il centrodestra è in affanno perché troppo presto ha cantato vittoria e alla compattezza dei primi momenti si è sostituita una gran confusione e un darsela di santa ragione fra finiani e berlusconiani. Queste elezioni dovevano essere una cavalcata trionfale del centrodestra. Inizialmente in fatti appariva un centrosinistra allo sbando ed un centrodestra compatto. Poi qualcosa è cambiato.
Dove si vince
Piemonte, Liguria, Emilia, Marche, Toscana, Umbria, Basilicata: sono sette le regioni in cui il centrosinistra è sicuro di vincere, con qualche piccolissimo dubbio sul Piemonte, dove però la Bresso recupera ogni giorno qualche decimo. In Umbria Catiuscia Marini ha messo tutti d’accordo e sarà sponsorizzata dalla Presidente uscente.

Puglia, Vendola ottimista.
I più ottimisti sono naturalmente i vendoliani. Secondo la previsione che si fa in quegli ambienti, «vinciamo facile» anche grazie alla divisione nello schieramento avversario. Sarebbe la regione numero otto.

Lazio, effetto Emma
La candidata gira molto, è apparsa convincente a Ballarò, il rapporto fra i partiti funziona, i sondaggi segnalano la possibilità di un testa a testa. E c’è chi fa notare che la Polverini, «partita troppo presto», rischia di imballarsi e soprattutto di moltiplicare errori e scivoloni: una situazione che crea nervosismi nel suo comitato largamente egemonizzato dagli uomini della destra romana.
Per questo lei tenta di divincolarsi da una immagine troppo “di destra”.:Intanto inciampa sulla questione del nucleare.
In ogni caso, la vittoria della Bonino porterebbe il numero delle regioni appannaggio del centrosinistra a nove.

Campania.
La vera novità si chiama Campania. Qui un recupero del centrosinistra avrebbe parecchio del miracoloso, ma vanno registrati due fatti nuovi. Uno è costituito dalla debolezza del campione della destra Stefano Caldoro segnalata dai primi sondaggi (solo quattro punti in più). L’altro è la convergenza che si sta registrando su Vincenzo De Luca: il si di Di Pietro, sulle prime irremovibile sul no, è giunto inatteso. Anche  SEl e il PSI hanno confermato l’adesione alla compagine guidata da De Luca, la vera incognita si chiama Bassolino, nel senso che non si sa se il Governatore uscente farà affluire i suoi consensi sul suo ex rivale. Si spera che alla fine prevalga la disciplina di partito. Tutti con De Luca, quindi nel centrosinistra, le polemiche sullo “sceriffo” vanno in soffitta.

Calabria, primarie il 14
Le primarie per la scelta del candidato presidente in Calabria sono state spostate a domenica 14 febbraio per garantire un’ampia partecipazione di elettori del centrosinistra.
In campo ci sono Agazio Loiero, governatore uscente, Giuseppe Bova, presidente del consiglio regionale e Brunello Censore, consigliere regionale (che aveva annunciato il ritiro e che ora invece torna in lizza). In Calabria c’è una situazione anomala, con radicali e Idv che appoggeranno il re del tonno Callipo. La divisione favorisce il candidato della destra Scopelliti. Ma come dice Loiero, «ancora credete ai sondaggi in Calabria? ».

Insomma un nove a quattro ci può stare e per il resto si può anche sognare.