“Tsipras non è socialismo, e la sinistra che festeggia la sua vittoria non ha una visione realmente alternativa alla società capitalista”. Mentre i progressisti di tutta Europa fanno a gara a salire sul carro del nuovo premier greco, il segretario del Partito Comunista, Marco Rizzo, intervistato da IntelligoNews, cerca di spegnere tutti gli entusiasmi: “Vedrete farà la fine di Hollande”.
Allora Rizzo che effetto le fa vedere Tsipras alleato con la destra indipendentista ellenica?
“A sinistra sono stato il primo e forse l’unico a spiegare che Tsipras è qualcosa di diverso da quello che si è voluto far apparire. Per intenderci, l’alleanza con la destra di Tsipras sarebbe come se in Italia Vendola formasse un governo con la Santanchè”.
Allora perché c’è tutto questo entusiasmo in Grecia e nel popolo della sinistra europea?
“Alexis Tsipras ha cavalcato molto bene la rabbia del popolo greco messo in ginocchio dagli organismi internazionali, e ha convogliato questo sentimento di dissenso su se stesso, apparendo come l’unica figura in grado di salvare il Paese. L’operazione è riuscita anche grazie al grande appoggio dei media nazionali e internazionali. Appoggio di cui non hanno goduto i sindacati greci sebbene abbiamo portato in piazza folle oceaniche per manifestare contro le politiche imposte dal memorandum della Troika”.
Quindi gode dell’appoggio dei cosiddetti poteri forti internazionali?
“Diciamo che il capitalismo ha anche la capacità di scegliere in che modo organizzare il dissenso. In Grecia ha scelto Syriza, in Italia il Movimento 5 Stelle e domani in Spagna sceglierà Podemos. Si tratta di movimenti che non hanno una visione alternativa della società, un progetto che si contrappone realmente e radicalmente ai paradigmi delle società capitalistiche. Tsipras non è socialismo ma il tentativo di usciere dalla crisi rabbonendo il popolo greco. Vede, ci sono due modi per affrontare la crisi nella visione capitalista: alla tedesca, spremendo la mucca fino quando muore; oppure usando questi movimenti per tenere in vita la mucca e continuarla a spremere”.
Non vede anche una notevole incoerenza nei personaggi politici italiani come Fassina, Cuperlo e Civati, che criticano il ‘Patto del Nazareno’ e allo stesso tempo non dicono una parola sull’insolita alleanza tra Syriza e la destra?
“Quando non si hanno idee questo è il risultato. Io non voglio criticare le singole persone, ma stiamo parlando di correnti senza una visione politica degna di questo nome. Occhetto riferendosi all’attuale classe dirigente ha parlato di professionisti della politica che emettono fattura a fine anno. Ribadisco, io non riesco a intravedere alcuna proposta alternativa della società. Questa e la differenza tra noi e loro. Il socialismo non è fallito, con Lenin e Stalin ha funzionato benissimo per oltre trent’anni. Caso mai è fallita la revisione del socialismo iniziata con Krusciov e proseguita fino a Gorbaciov”.
Quindi anche il governo Tsipras è figlio della Troika?
“Assolutamente si, lo stesso entusiasmo e le stesse cose che si dicono ora di Tsipras le abbiamo viste e sentite nel 2012 per l’elezione di Hollande in Francia, poi si è visto come è andata a finire”.
Ma se fallisse anche l’esperienza di Tsipras secondo alcuni commentatori non rimarrebbe che l’opzione Alba Dorata. Lei non teme questa prospettiva?
“No, c’è sempre il KKE, il Partito comunicata greco che anche questa volta è entrato in parlamento e ha ancora una grande capacità di mobilitazione delle folle”.
