I NOSTRI EROI GIA’ DIMENTICATI: GLI INFERMIERI NON CI STANNO! AL FIANCO DELLE/DEGLI INFERMIERE/I!
👩⚕️👨⚕️ Questa mattina, A Torino, sotto il palazzo della Regione si sono dati appuntamento gli infermieri del Piemonte per protestare contro le ennesime promesse non mantenute.
Durante la fase 1 dell’emergenza li abbiamo sentiti etichettare come “eroi” dalle istituzioni di ogni livello, compresi coloro che negli anni avevano concorso a smantellare il servizio pubblico e precarizzare proprio il personale medico ed infermieristico.
“A marzo dicevano che avrebbero aumentato i nostri stipendi e invece a maggio gli eroi sono già dimenticati. Non ci avete fatto i tamponi – ha detto il sindacalista – abbiamo indossato sacchi della spazzatura e pannoloni sotto le tute, perdendo la nostra dignità. A noi è toccato disinfettare i morti, a volte fare i sacerdoti. Siamo stati lontani dalle nostre famiglie, molti di noi sono stati abbandonati, ma nonostante tutto abbiamo continuato a lavorare, in prima linea tirando l’Italia fuori da questo pantano”.
Gli/le infermieri/e del Piemonte hanno deciso di farsi sentire per pretendere che le promesse vengano rispettate: un bonus per il lavoro svolto in questi mesi e che ha causato la morte di 40 colleghi in regione, la garanzia di investimenti per garantire maggiore sicurezza sul lavoro, la stabilizzazione dell’enorme personale precario.
Una notizia importante innanzitutto sul piano simbolico. L’Albania da anni è considerata la Colombia d’Europa, crocevia della produzione e dello smercio di sostanze illegali, a cominciare dalla cannabis, per la repressione della quale non più tardi di tre anni fa erano arrivati in soccorso uomini e mezzi da tutta Europa, con l’Italia in prima fila. Ora nel paese si inizia seriamente a parlare di rendere legale quel mercato, per dare un colpo insieme alla malavita ed alla crisi economica di quello che rimane uno degli stati più poveri d’Europa.
Il primo ministro albanese, Edi Rama, ha dichiarato che dopo un anno di lavoro è quasi pronto il progetto di legge per la legalizzazione della cannabis per uso medico: «E’ da un anno che ci lavoriamo sopra, e tra poco sarà pronta, dopo una lunga consultazione con esperti nostri e quelli stranieri. L’aiuto degli esperti stranieri è stato importante perché noi non inventiamo niente ma impariamo dagli altri».
Rama ha affermato anche che molto presto il progetto di legge di legalizzazione sarà pronto “per un dibattito pubblico”. Le dichiarazioni del premier sono arrivate in occasione della Giornata dell’Europa, probabile motivo per il quale la delegazione Ue presente a Tirana si è sentita in dovere di sottolineare che “la Commissione europea e la delegazione dell’UE non sono state coinvolte nella preparazione, redazione o consultazione di progetti in relazione alla coltivazione e legalizzazione della cannabis in Albania a fini medici”.
Ad ogni modo ora la proposta è sul tavolo, e nelle intenzioni del governo appare esserci la volontà di trasformarla in legge nel prossimo futuro. Mentre da Lazar, ex capitale dell’ormai ridimensionata produzione illegale di cannabis la popolazione, che solo tre anni fa si scontrava in armi con la polizia, la popolazione chiede che parallelamente venga concessa anche un’amnistia per tutti gli arrestati durante la guerra alla produzione di marijuana.
Confermato l’obbligo della mascherina per i cittadini della Campania.
Il presidente De Luca ha smentito le indiscrezioni riferite a quella che sembrava essere l’ultima settimana con tale obbligo annunciando che resterà la misura della mascherina anche nelle prossime settimane.
E’ indicato in modo specifico nell’ordinanza numero 48 diffusa questa sera in cui si legge all’articolo 6:
Obbligo di utilizzo delle mascherine nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, all’aperto e al chiuso.
Su tutto il territorio regionale resta confermato l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (cd. mascherine) nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico del territorio regionale. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonche’ i soggetti con forme di disabilita’ non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. In tali ultimi casi, laddove possibile, ne è comunque raccomandato l’utilizzo sotto stretta sorveglianza dei soggetti all’uopo titolati.
A tale proposito, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca ha ribadito: “Voglio insistere su una cosa: dobbiamo essere rigorosi sull’obbligo di indossare mascherine fuori casa e se è possibile rispettare il distanziamento sociale”.
Responsabile per la Sanità del Risorgimento Socialista.
A causa dello smantellamento del SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE in favore di una Regionalizzazione spinta istituita grazie alla modifica del Titolo V nel 2001, mai come in occasione di questa epidemia/pandemia ( viste le dimensioni mondiali del contagio), possiamo dire che le Regioni tutte hanno fallito, anche quelle meno colpite.
In primis la Lombardia, che tra l’altro è stata capostipite nell’equiparare il Servizio Sanitario in Sistema Sanitario Regionale, parificando il Pubblico al privato, cui tutte le altre Regioni si sono adeguate per appianare il bilancio, con la scusa che il privato è più funzionale e meno sprecone! No, il privato punta solo al profitto e per un medico, questo è inaccettabile, non deve esserci profitto in Sanità, ma solo guadagno in termini di Salute per la popolazione tutta. Del resto,la riprova si è avuta in occasione di questa epidemia, poichè il privato ha contribuito ben poco, non avendo per la gran parte Rianimazioni e non avendo messo a disposizione le proprie strutture e il personale per i casi meno critici, ma che necessitavano di una sorveglianza attiva, ben al di là di una telefonata di monitoraggio della Temperatura Corporea.
Anche l’Aziendalizzazione, introdotta nel 96, ha creato problemi nella gestione della Salute Pubblica. Dietro l’apparente efficientamento legato al termine Azienda, in realtà si sono annidati dei veri e propri centri di potere, che non hanno migliorato nulla in termini di efficacia e di efficienza, ma hanno accentuato le disparità, non solo fra le Regioni, ma anche fra una città e l’altra e fra un territorio e l’altro all’interno di una stessa Regione . Quando si capirà che la Sanità non è un COSTO ma un INVESTIMENTO e quando si capirà che la Salute, secondo la definizione dell’OMS, è uno stato di benessere psicofisico e sociale, che se viene garantita, senza rincorrere la malattia, ci guadagna tutta la collettività, sarà sempre troppo tardi .
La Salute, a mio modesto parere ,si collega a tutto :
1) AMBIENTE 2) CASA 3) ISTRUZIONE 4) LAVORO 5) ECONOMIA
1) Ambiente : è ormai assodato che l’inquinamento causa e/o complica diverse malattie, a cominciare da quelle respiratorie e indubbiamente favorisce l’attecchimento di virus, batteri, micosi, muffe e sicuramente il maggior focolaio di Coronavirus avuto in Lombardia non è estraneo al problema dell’inquinamento.
2) Casa : se non si ha a disposizione una casa decorosa, come si fa a non contrarre malattie? Io credo di trovarmi , lavorativamente parlando, in un osservatorio privilegiato, entrando nelle case della gente vedo cose che altri non immaginano nemmeno , un esempio per tutti :come faccio a curare un paziente affetto da BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), se questo paziente vive in una catapecchia con Salnitro alle pareti ? Certo, curo il momento di riacutizzazione della malattia e lo porto in ospedale per il prosieguo della terapia, ma poi, il paziente torna in quella casa lì e dopo nemmeno un mese ,ripresenta la stessa riacutizzazione e così via fino all’insufficienza respiratoria e all’inabilità permanente! Quanto costerà allora questo paziente alla collettività ? Non sarebbe meglio intervenire prima , (prevenire meglio che curare in questo caso, non con medicine) cioè aiutando i pazienti a trovare una casa decorosa, magari residenziale pubblica? E’ dagli anni 80 che non si fa un piano casa ! E ancora , come si fa a restare a casa in caso di lock-down se una casa non ce l’hai?
3) Istruzione : come si fa a far capire alle persone poco istruite che l’alimentazione equilibrata, che i corretti stili di vita, influiscono decisamente sullo Stato di Salute? Come fai ad apprezzare una buona lettura, un buon film, il teatro, l’arte, una bella compagnia, che aiutano a vivere meglio e che contribuiscono al benessere psicofisico di ognuno, se non hai un’istruzione adeguata?
4) Lavoro : come si fa a lavorare se hai una Salute “cagionevole”, come si fa a produrre, dando il tuo contributo alla collettività? Come si fa a lavorare in un ambiente dove non sono rispettate le leggi sulla sicurezza dei lavoratori? A quante morti dobbiamo assistere perché siano rispettate? A quanti infortuni, che portano a inabilità, dobbiamo poi garantire assistenza ( o meglio assistenzialismo che quello sì grava sulla collettività)? Possibile che gli organi deputati al controllo per il rispetto della normativa sulla sicurezza siano sempre deficitari?
5) ECONOMIA : ecco , ahinoi, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’epidemia e quindi lo stato di Salute della popolazione italiana e mondiale , ha messo in scacco l’Economia: nel nostro paese e in altri della fascia mediterranea, più fragili da tutti i punti di vista, certamente in maniera più marcata e sappiamo già che aumenteranno le fasce dei poveri e di quelli poco al di sopra della soglia di povertà. Questo è inaccettabile.
6) Lo Stato deve riprendere in mano le redini del SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, con una gestione fatta non solo di leggi, la 833 del 78, considerata dal mondo intero una delle migliori, ma di persone capaci e competenti, non di nomina politica e irreprensibili sotto tutti i punti di vista.
Oso dire che questa epidemia sarebbe stata gestita meglio, sicuramente con meno decessi e minor contagio, se il Servizio Sanitario fosse stato Nazionale, rispettando la 833, intanto perché il territorio non sarebbe stato depauperato, con la riduzione che riscontriamo attualmente, di tutti i servizi, a cominciare dai Dipartimenti di Igiene e Prevenzione ,ridotti di numero e di organico tanto da non poter garantire il tampone a tutti i pazienti “attenzionati” dai MMG , limitandosi al monitoraggio quotidiano della Temperatura, non riuscendo a garantire gli opportuni dispositivi individuali di sicurezza, per gli stessi operatori del Servizio e impossibilitati a rifornire i MMG, che a loro volta si sono visti costretti a dire ai pazienti” non venite in studio” se non per questioni urgentissime. Quei MMG che sono invece andati a domicilio, ci sono andati con le armi spuntate, mascherine chirurgiche spesso comprate da soli e camici monouso, non impermeabili , molti si sono contagiati e ammalati, altri ahinoi sono deceduti, anche per le cattive informazioni contrastanti date dai vari esperti , che hanno sottovalutato non solo la contagiosità del virus, ma anche la sua virulenza.
A due mesi dalla diffusione del contagio , dopo una serie di scambi di informazioni, nazionali e internazionali, riportando anche esperienze su piccoli gruppi di pazienti, ( Alessandria, Piacenza , Milano, Napoli, Roma) si è arrivati a capire molto sull’azione del virus e si è arrivati a capire che se si agisce precocemente con un trattamento domiciliare all’insorgenza dei primi sintomi,anche con farmaci off label da parte dei MMG, si riesce ad arginare l’azione del virus, evitando che il paziente finisca in insufficienza respiratoria e quindi sia poi trasportato d’urgenza col 118 in Rianimazione. Su questo inizio di terapia precoce, alcune Regioni si ostinano a mettere il veto, vincolando l’inizio del trattamento all’esito positivo del tampone (ma quale, se non lo si riesce a fare in tempi brevi o addirittura se non lo si riesce a fare per niente) e su prescrizione specialistica, inibendo di fatto i medici a compiere un atto che per definizione è un atto medico : la prescrizione, secondo scienza e coscienza ..
Errare è umano, ma perseverare è diabolico, specie adesso che ci avviamo alla fase 2, con la graduale riapertura di tutte le attività. O si spera che con la bella stagione il virus attenuerà la sua virulenza?
In definitiva, nonostante i progressi della Medicina, puntando sempre al risparmio, fra cui la riduzione dei posti letto a 3,7 per mille abitanti (contro i 6xmille della Francia e l’8xmille della Germania), la riduzione dell’organico in tutti gli ospedali e in tutti i servizi territoriali e infine ultimo, ma non meno importante, l’accantonamento del Piano Pandemico (che prevedeva scorte di DPI, anche per il Rischio Biologico) avvenuto nel 2012 perché costava troppo e secondo alcuni “esperti” una roba del genere non sarebbe mai arrivata qui da noi , mi viene da dire che questa epidemia è stata gestita come la Spagnola del 1918 e come l’Asiatica del 1958! Inaccettabile!
Un vecchio detto quanto mai attuale che si addice proprio alla SANITA’ : chi più spende meno spende, rappresenta l’estrema sintesi di quello che spero possa diventare un pensiero largamente condiviso in grado di far cambiare rotta verso un Servizio Sanitario Nazionale, Pubblico, Gratuito e Laico . Chissà se avremo capito la lezione, me lo auguro da medico e da cittadino.Link: Appello_di_100_mila_medici_impegnati_nella_lotta_al_Covid.pdf28-04-2020Autore: Francesca Anna PerriEmergentista 118 RomaVicepresidente area centro-Italia per la SIS 118 (Società Scientifica Sistema 118)Sindacalista Anaao-Anmos
I primi risultati sulla sperimentazione del vaccino per il coronavirus sull’uomo sono incoraggianti: l’antidoto potrebbe essere disponibile già il prossimo autunno.
Il vaccino per il coronavirus potrebbe arrivare in autunno. Dall’Università di Oxford arrivano dei risultati incoraggianti e gli scienziati si dicono fiduciosi.
Le ricerche sono iniziate con i test sulle scimmie avviati circa un mese fa, su una specie di macachi con un DNA molto simile al nostro. Da qualche giorno la sperimentazione dell’antidoto è iniziata anche sugli uomini.
Incrociando i dati delle due ricerche, il team dell’Università britannica potrà rompere il silenzio e pubblicare i risultati di quella che al momento sembra essere la più avanzata ricerca per il vaccino anti COVID-19.
Vaccino per il coronavirus: quando sarà disponibile
I ricercatori si dicono molto ottimisti e secondo le prime indiscrezioni la produzione del vaccino su larga scala potrebbe iniziare già a settembre, rendendo disponibili milioni di dosi in autunno. Il potenziale antidoto è nato da una collaborazione italo-britannica tra la Advent-IRBM, una piccola azienda di bioingegneria, situata a Pomezia, alle porte di Roma e il Jenner Institute dell’università di Oxford.
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Il vaccino è stato realizzato utilizzando una tecnologia già sperimentata in passato su altri coronavirus, e diversamente dagli altri tipi di antidoti non conterrà esattamente l’agente patogeno responsabile della COVID-19 ma solamente una parte del suo genoma inserito in un altro virus del tutto innocuo per l’uomo.
Anche una ragazza italiana tra le “cavie”
Tra le prime persone a testare il vaccino per il coronavirus c’è anche una ragazza italiana di 32 anni. Elisa Granato è una ricercatrice di zoologia dell’università di Oxford ed è stata la seconda persona a sottoporsi alla sperimentazione. La sua iniezione è stata trasmessa in diretta TV dalla BBC.
La ragazza è stata da subito investita da una grande ondata di popolarità sui social, e soprattutto su twitter dove ha fatto sapere che:
“Finora sto benissimo, l’intero team sta facendo un lavoro eccellente monitorando e sostenendo tutti i partecipanti. Il vaccino non contiene proprio il COVID-19 c’è solo una piccola parte inserito in un virus differente e non nocivo. In questo modo si evita che possa propagarsi, ma può potenzialmente attivare il sistema immunitario e proteggerci così dalla COVID-19”.
La ricercatrice rassicura tutti i follower aggiungendo che: “Non verrò infettata di proposito col COVID-19, lo studio punta alla produzione di anticorpi, al di là degli eventuali effetti collaterali, e alla copertura immunitaria nel mondo reale nei prossimi mesi“.
Continua, per il quinto giorno consecutivo il calo dei malati di in Italia. Sono 106.527 gli attualmente positivi, 321 in meno di ieri. Sono salite a 25.969 le vittime per coronavirus in Italia, con un incremento di 420 in un giorno. Ieri l’aumento era stato di 464. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Superano le 60mila le persone guarite dal coronavirus in Italia. Ad oggi sono 60.498, con un incremento rispetto a ieri di 2.992. L’aumento ieri era stato di 3.033.
Prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. Ad oggi sono 2.173, 94 in meno rispetto a ieri. Di questi, 756 sono in Lombardia, 34 in meno rispetto a ieri. Dei 106.527 malati complessivi, 22.068 sono ricoverati con sintomi, 803 in meno rispetto a ieri e 82.286 sono quelli in isolamento domiciliare.
Sono nuovamente aumentati i contagi nella città metropolitana di Milano dove si registrano in totale 17.689 positivi con un aumento di 412 nuovi casi, di cui 246 nella sola Milano città. Ieri c’erano stati 277 nuovi casi in provincia e 105 nel capoluogo lombardo. Sono i dati resi noti dalla Regione Lombardia.
Sono 1091 i nuovi positivi in Lombardia per un totale di 71.256 secondo i dati forniti dalla Regione. In calo i decessi che sono 166 (ieri 200) per un totale di 13.106. I posti in terapia intensiva sono calati di 34 unità a quota 756 e i ricoveri sono scesi di 401 per un totale di 8.791. I dimessi sono 1.162 (totale 45.382). I tamponi effettuati sono 11.583.
Secondo il presidente americano Donald Trump una possibile strategia per contrastare il Covid-19 potrebbe essere quella testare l’esposizione massiccia a raggi ultravioletti, oppure di fare iniezioni di disinfettanti e di candeggina.
Mentre continua a salire negli Usa il bilancio delle vittime del coronavirus, con l’ultimo aggiornamento che parla di quasi 50mila morti, Trump fa supposizioni ben lontane da quelle scientifiche suggerendo una linea tutta sua e invitando i suoi cittadini a ‘prendere il sole’. ‘‘Vedo che il disinfettante lo distrugge in un minuto. Un minuto. Non c’è un modo di fare qualcosa di simile, iniettandolo? Sarebbe interessante verificarlo. Non sono un dottore. Ma sono una persona che ha una buona conoscenza”, ha detto Trump nel corso del briefing quotidiano sul Covid-19, riportato dalla BBC.
Alla dichiarazione di Trump sono seguite decine di critiche di medici e scienziati che hanno definito le parole del presidente come pericolose e irresponsabili.
“Potremmo colpire il corpo con un gran numero di ultravioletti o una luce molto potente. Lo testeremo, no? E poi ho proposto di portare quella luce dentro il corpo: si può fare, attraverso la pelle. O in altri modi. Lo testerete, giusto? Mi sembra interessante. Inoltre vedo che il disinfettante uccide il virus in un minuto. Un minuto. C’è un modo per fare qualcosa del genere all’interno dei pazienti, con un’iniezione o una specie di pulizia? Perché arrivi nei polmoni, lo sperimenteremo, mi sembra interessante”, ha continuato Trump nella sua proposta.
Le idee del presidente, già durante il briefing, sono state respinte da un medico presente che ha sottolineato che i disinfettanti sono sostanze pericolose e possono essere velenose se ingerite. Ma non solo, anche l’esposizione secondo il medico, può essere nociva per pelle, occhi e sistema respiratorio.
E’ un giorno importante per Napoli relativamente all’emergenza coronavirus. Per la prima volta non si registrano nuovi contagi e, altro dato importantissimo, non ci sono stati nuovi decessi nelle ultime 24 ore (un trend che si conferma già da qualche giorno).
Almeno Napoli intravede finalmente uno spiraglio di luce rispetto alla situazione del coronavirus. Secondo il resoconto della giornata di oggi, 20 aprile, diramato dal Comune e aggiornato alle 11, non si registrano nuovi contagi e si conferma anche un altro dato positivo: nessun nuovo decesso (ed è il quarto giorno consecutivo).
Non cambia quindi, rispetto a ieri, il numero di persone positive registrate in questa città, segnalato quotidianamente dalla ASL Napoli 1 centro. Sono stabili a 833, mentre per quanto riguarda i decessi si è fortunatamente fermi da 4 giorni a 52.
I guariti sono invece, ad oggi, 142 (11 in più rispetto ai ieri). Rimangono ancora 153 persone ricoverate (solo 1 è stato dimesso nelle ultime 24 ore) di cui 12 in terapia intensiva (anche in questo caso un solo paziente è uscito dalla fase più grave tra ieri e oggi). 486 invece le persone positive in isolamento domiciliare (10 nelle ultime 24 ore hanno finito la quarantena).
L’Italia resta col fiato sospeso sui numeri di nuovi contagi e decessi da coronavirus. I dati del consueto bollettino della Protezione Civile, infatti, sono importanti per capire quanto il virus sta scomparendo. La novità di oggi fa sperare.
Coronavirus in Italia: quali novità dal bollettino di oggi, 23 aprile? I numeri appena annunciati dalla Protezione Civile sono rincuoranti rispetto agli altri giorni.
Il Paese aspetta con ansia l’allentamento delle misure restrittive che daranno il via alla tanto attesa Fase 2. Mentre non sono ancora chiare date e modalità della, seppure prudente, ripartenza, i dati aggiornati su contagi, decessi e guarigioni cominciano a fornire segni di speranza.
Nello specifico, la Protezione Civile ha comunicato una notizia che desta ottimismo più del solito: riguarda il rapporto tra guariti e contagiati. Cosa è successo di nuovo in Italia sul fronte coronavirus?
Numeri sul coronavirus in Italia: perché c’è cauto ottimismo?
L’ottimismo è prudente, ma c’è e lo ha affermato proprio Borrelli nella conferenza stampa sugli aggiornamenti riguardanti il virus in Italia.
Oggi, 23 aprile, si segnalano 2.646 nuovi contagi (ieri erano 3.370), per un totale di 106.848 persone attualmente positive (851 in meno rispetto al 22 aprile). I decessi giornalieri sono 464 (+27 in 24 ore) e in totale sono morte 25.549 persone per COVID-19.
La notizia positiva è riferita ai guariti: sono 3.033 quelli registrati oggi, che sommati agli altri portano le persone non più affette da coronavirus e in buona salute a 57.576.
Il record della giornata sta in questi ultimi numeri: per la prima volta da quando è iniziata l’epidemia in Italia i guariti superano i contagiati.
Il commento di Borrelli è stato esplicitamente ottimista: “i numeri sono particolarmente confortanti: il numero di dimessi e guariti supera il numero di nuovi casi nel Paese”
Anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli ha voluto offrire uno scenario che fa ben sperare:
“Oggi è il quarto giorno consecutivo in cui il numero di soggetti positivi è in calo ed è rimarchevole. A far corso dal 5 di aprile, con la sola eccezione di una giornata, c’è stata una riduzione del numero di pazienti ricoverati e a far corso dal 3 di aprile costantemente ogni giorno c’è stata una riduzione del numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva.”
La prudenza, però, resta la parola d’ordine. Per questo, Locatelli ha voluto sottolineare che in questo momento e nella Fase 2 l’apertura delle scuole sarebbe rischiosa. Così come ha appoggiato Conte sulla cautela a maggio: non potrà esserci il “libera tutti”.
Buongiorno, mi chiamo Matteo Cuccini (aretino di nascita, umbro di adozione) e vi scrivo per segnalarvi il cortometraggio, dal titolo Lockdown, che ho realizzato in questi giorni di isolamento qui in Italia. L’ho scritto, diretto e girato nella mia casa, e nel mio giardino, usando semplici strumenti e tutto quello che potevo avere a disposizione. Lockdown è un esperimento amatoriale che ho concepito e realizzato per raccontare il mio punto di vista, i miei sentimenti e le mie sensazioni circa la pandemia di Coronavirus e il suo impatto sulla nostra società e i nostri stili di vita.
A questa pagina del sito, https://cortometraggiocoronavirus.wordpress.com/lockdown-short-films/ , ho creato inoltre una sezione in cui mi piacerebbe condividere e raccogliere i video di chiunque altro (da qualsiasi angolo del mondo) si fosse cimentato in un simile progetto a testimonianza e libera interpretazione di questo brutto momento per l’intera umanità.