
9 maggio 1978 – 9 maggio 2020
“Peppino è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai”
Sono passati 42 anni e la mafia resta una montagna di merda!
Io non dimentico ❤
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9 maggio 1978 – 9 maggio 2020
“Peppino è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai”
Sono passati 42 anni e la mafia resta una montagna di merda!
Io non dimentico ❤
di Francesco Musolino Dal 2006 sono stati uccisi 56 reporter in Messico. Recentemente è esploso il caso dei 43 studenti trucidati e poi dati alle fiamme, si sospetta su mandato del sindaco di Iguala. Che cosa sta accadendo in Messico? Ridley Scott lo ha raccontato come una terra in mano a uomini spietati in “The […]
Corleone, 1948. Aveva 34 anni. Il sindacalista comunista Placido Rizzotto scompare misteriosamente nella notte del 10 marzo. Il giovane Placido Rizzotto, da bambino ha assistito all’arresto da parte dei carabinieri del padre, ingiustamente accusato di associazione a delinquere; durante la seconda Guerra Mondiale si trovava con l’esercito nel Nord Italia e dopo l ‘8 settembre dei 1943 scelse di unirsi ai partigiani, testimone impotente di alcuni eccidi scampato alla violenza della guerra, torna nella sua terra natale alla fine della seconda guerra mondiale. L’aver partecipato alla Resistenza aveva profondamente cambiato Placido Rizzotto, non poteva accettare la realtà corleonese fatta da pochi padroni terrieri, dei loro servi mafiosi e di moltissimi contadini in miseria, in una Corleone del dopoguerra ancora inevitabilmente regolata dall’incontrastabile legge del potere mafioso. Negli anni della guerra ha maturato una forte coscienza sociale e non può guardare inerte le ingiustizie che stanno accadendo nella sua comunità né tollerare l’appropriazione delle terre da parte della mafia e l’assunzione dei lavoratori per motivi esclusivamente nepotistici. Diviene sindacalista e cerca di organizzare i lavoratori per spingerli a vincere la paura e a resistere alle tirannie. Li spinge a occupare le terre e a distribuire a famiglie di contadini onesti quelle tenute incolte dalla mafia. La mafia non tarda a reagire, intimidisce i suoi compagni e lo isola in ogni modo.
Terzastrada riceve e pubblica questa lettera del Circolo di Civitavecchia I CITTADINI CONTRO LE MAFIE E LA CORRUZIONE
Ringraziamo il Responsabile locale del Circolo, Pierluigi Gorla, per la promozione di Terzastrada ad organo di informazione, ma ricordiamo a lui ed a tutti che questo rimane un blog. …Visualizza altro
— con Francesca Luciani
https://www.youtube.com/watch?v=xUHF9QLcQOk
Attualmente tutte le somme confiscate alle mafie sono destinate al fondo unico della Giustizia, che a luglio 2013 disponeva di 947 milioni di euro, di cui 72,7 milioni di euro da versare al Ministero dell’Interno.
Con l’emendamento, il 3% di questi fondi servirà al finanziamento dei servizi per gli studenti: contributi affitto, mense, mobilità, oltre a nuove borse di studio. Ogni tanto una buona notizia.
di Marco Lillo – Incredibili i nomi delle persone indagate. «Coinvolte le coop rosse. Reati ipotizzati: truffa allo stato, corruzione, frode e associazione a delinquere. 31 indagati».
Secondo i carabinieri e la Procura di Firenze le gallerie dell’Alta velocità ferroviaria in costruzione a Firenze da parte del general co…Visualizza altro
15 settembre 1993. La mafia uccide Don Pino Puglisi nel giorno del suo 56° compleanno.
Disse:”MAFIOSI, LASCIATEMI EDUCARE I VOSTRI FIGLI. Parliamone, spieghiamoci, vorrei conoscervi e sapere i motivi che vi spingono a ostacolare chi tenta di aiutare ed educare i vostri bambini alla legalità, al rispetto reciproco, ai valori della cultura e dello studio”.
Noi non dimentichiamo e lo inseriamo nel nostro catalogo dei “Santi laici” anche se ha un posto d’onore fra i sani della Chiesa.
Condanna dimezzata per concorso esterno in associazione mafiosa. Niente carcere e intercettazioni per chi svolge attività sotterranea di supporto ai componenti dell’associazione mafiosa. Si dovrà dimostrare che c’è un profitto. Lo prevede il testo Pdl appena assegnato in commissione Giustizia del Senato, relatore Giacomo Caliendo.
Proprio per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa è stato condannato in appello Marcello Dell’Utri, ex senatore del Pdl e amico di Silvio Berlusconi. La pena inflitta è di 7 anni di reclusione. La terza sezione della corte di appello di Palermo ha respinto la richiesta di arresto di Dell’Utri, avanzata dalla procura generale per il “pericolo di fuga dell’imputato”