Di Giuseppe Giudice.
Inizierò con una digressione: l’annuncio dato da una delle fondamentaliste dell’ordoliberismo sulla sospensione (e non di breve periodo) del famigerato Patto di Stabilità Europeo , è l’ammissione oggettiva di un fallimento epocale, anche se credo che la battaglia per l’abolizione definitiva del MES va continuata fino in fondo. Lo sappiamo da anni: il Fiscal Compact ed i parametri di Maastricht sono stati nodi scorsoi soprattutto per i paesi dell’Europa mediterranea (la Germania invece li ha costantemente sforati o addirittura ignorati con diversi trucchi contabili.) E sappiamo quanto queste regole e parametri abbiano influito sui forti tagli alla spesa sociale ed alla sanità (e favorendo i privati) . Ed indipendentemente dai governo di csd e csx o dai tecnici come Monti (comunque appoggiato anche dal casx) . E’ quindi pienamente comprensibile la ostilità verso l’Europa attuale ( o meglio la UE) ed anche verso la Germania e la Francia (che cominciano anche loro a fare i conti in modo purtroppo gravemente serio con questa terribile epidemia. E si capisce pure l’atteggiamento positivo verso la Cina che ha fornito medici, una grande quantità di materiale sanitario, respiratori per terapie intensive, ecc. Anche io, come italiano, non posso che ringraziare la Cina. Che e la nazione impegnata di più nel darci una mano in una situazione gravissima (certo , finora , la più grave d’Europa) ….ma , dal mio punto di vista, separo il mio ringraziamento verso un paese di antichissima civiltà, dal giudizio politico sulla Cina. Qualcuno , impropriamente ha parlato ,, di solidarietà internazionalista. Non vi è mai passato per la testa che una forte crisi dell’economia europea , sarebbe un dramma anche per l’economia cinese (ad esempio la Germania è il paese che ha il più forte rapporto import-export con la Cina. Certo in situazioni d’emergenza sistemi autoritari (come la Cina) o semi-autoritari (come la Coera del Sud , sono oggettivamente più avvantaggiati di altri paesi in condizioni di emergenza straordinaria, quasi da economia di guerra. La mia cultura politica mi ha sempre insegnato ad avere senso critico verso i fatti. La Cina ha tenuto nascosto per due mesi la circolazione del virus. Solo dopo la denunzia di un medico di Wuhan ha poi attivato le misure d’emergenza draconiane che comunque si sono rivelate appropriate. Ma quando si erano già sviluppati focolai a Pechino ed altre importanti città. Inoltri cinesi hanno molta più familiarità di noi verso questo tipo di viurs (pensate alla Sars ed all’aviaria) ed i loro medici hanno certo più esperienza. E comunque i focolai si sono sviluppati nei grandissimi mercati di animali selvatici di Wuhan ed altre città. Mercati dove è molto facile che avvenga il salto di specie. E comunque io non definirei per nulla la Cina un paese socialista, abbiamo un capitalismo a forte componente statale ma fortemente mercatizzato e pienamente inserito nella globalizzazione capitalistica (almeno da quando è entrata , nel 2011, nel WTO). Oggi vedo qualche ex maoista (errore che non ho mai fattoin gioventù) esaltare il modello cinese attuale, che porta le stimmate di Deng Xsiao Ping, il grande nemico di Mao e che ha completamente smantellato il modello. maoista. La gigantesca crescita ininterrotta della Cina per quasi trent’anni si è in larga misura fondata sul modello “denghista ” (con qualche aggiustamento recente) e che ha comportato anche lo sfruttamento intensivo dei bambini, turni massacranti per gli operai , assenza di sindacati liberi e di norme per la tutela ambientale. Del resto, come si fa a definire socialista un paese che ormai ha un numero di miliardari addirittura superiori a quelli degli USA e lo stesso indice di disuguaglianze. OLtre ai forti danni ambientali prodotti all’ambiente. O all’assenza di un sistema sanitario nazionale modello universalistico Beveridge-Bevan (solo oggi , con forte fatica si tenta di ovviare. Naturalmente in Cina non c’è stato solo questo; sono stati fatti grandi progressi nell’ambito dell’Hi -Tech anche grazie alle Joint-Venture con le multinazionali occidentali e giapponesi. Vi sono ingegneri ed informatici bravissimi. Ma non è certo un paese socialista, per come intendo io il socialismo di sinistra democratico e libertario. Ce sarà l’unica alternativa alla barbarie che potrà avanzare dopo questa epidemia.