Sei anni dopo essere approdato al Sundance Film Festival, Neil Young ripete l’esperienza cambiando indirizzo e sceglie lo Slamdance Film Festival: oggi come allora il motivo della sua presenza è legato a un film musicale live diretto dal regista Jonathan Demme. Si tratta di “Neil Young Journeys”, già protagonista a settembre di una premiére al Toronto International Film Festival e poi presentato in settembre anche al Milano Film Festival. Presentando l’opera allo Slamdance la scorsa notte, Young non si è tirato indietro quando si è trattato di confrontarla di fronte ai media con la precedente “Neil Young: heart of gold”, uscita nel 2006: “Quella fu soprattutto un omaggio di pregio alla musica country, questa è più una scarica elettrica”, ha commentato l’artista canadese.
It’s a dream – Neil young -Buonanotte compagni.
Chiudiamo la serie di pezzi dedicati a Neil Young con It’s a dream, tratto dall’album Prairie wind, del 2005.
“Prairie Wind” indugia sul tema del tempo che fugge via ed è dedicato, non a caso, al padre e ad alcuni amici musicisti perduti per strada. I brani, contraddistinti dall’infantile, cristallino songwriting dell’autore, sono proposti in rigoroso ordine cronologico: si parte in sordina, con il pigro andamento del singolo “The Painter”, ricco di armonie vocali alla maniera di Crosby Stills Nash & Young, chitarre acustiche e svolazzi di pedal steel.
“It’s A Dream” è il culmine del pessimismo onirico del disco, un sortilegio fatto di archi, piano, organo e pedal steel. Il tempo pare sospeso, le atmosfere rimandano alle cose migliori registrate in coppia al genio di Jack Nitzsche, altro amico prematuramente scomparso. Il cuore del progetto è tutto in questa composizione eterea, in cui anche il quotidiano con le sue piccole storie viene messo in discussione: “It’s only a dream and it’s fading now/ fading away/ just a memory/ without anywhere to stay“.
E domani si comincia col Boss
Change your mind – Neil Young- Buonanotte Compagni.
Ha detto mons. Fisichella, che è un vero bandito oltre ad essere rettore dell’Università Lateranense e non so quante altre cose oltre ad essere legato alla destra che più destra non si può, che la bestemmia di Berlusconi va contestualizzata. Che cazzo significa? La bestemmia o è una bestemmia o no! Non si scappa. Invece per l’imputato Berlusconi bisogna contestualizzare!
Ma vaffanculo Mons. Fisichella!
Neil Yuong, che era uno serio, scrisse Change your mind, per scivere un bel pezzo roch e ci riuscì. Risente molto dall’andamento lento di Philadelphia essendo uscito poco dopo, ma piace perchè ricorda Kurt Cobain. Poi ci sono le chitarre che suonano come debbono suonare.
Philadelphia – Neil Youngh – Buonanotte compagni.
Per circa dodici anni Neil Youngh si perse. Sperimentò cose strane, che non piacevano. Compose molta musica scadente. Poi, per caso, gli fu chiesta di comporre una canzone da mettere sui titoli di testa del film Philadelphia. Nacque così questa bella canzone, che andò sui titoli di coda. Il regista del Film Johnatan Demme spiegò che voleva una canzone affidabile una specie di “southern man“.Vedendo la moglie piangere, quando senti il pezzo per la prima volta, pensò che fosse la musica adatta per mandare la gente a casa. Così mise la canzone a chiudere il film.
E’ l’America ragazzi!
Like a hurricane – Neil Youngh – Buonanotte compagni.
Un capolavoro. Fra le più belle canzoni del rock. Quando fu scritta Neil Youngh non poteva cantare avendo perso la voce per troppa coca e costretto ad un intervento alle corde vocali.
See the sky about to rain – Neil Youngh – Buonanotte compagni.
Qualcosa di inquietante all’orizzonte. Molta west coast, con un organo alla Doors.
Neil Youngh – Alabama – Buonanotte compagni.
Anche Alabama fa parte dell’album Harvest.I Lynyrd SkySkynird scrissero Sweet home Alabama. Praticamente botta e risposta sul razzismo e i luoghi comuni del sud e sul desiderio che ne esca il meglio.
Ua bella ballata rock.Poi c’è Word, una ballata triste e solitaria di pianoforte e chitarre. Vi faccio sentire anche questa, perchè domani non ci sentiamo.
A Treviso il Carroccio ci prova: “Mai più l’inno di Mameli”.Infatti cambiamolo!
Stop all’inno di Mameli, il disco è finito. Gli amministratori leghisti non dovranno più suonarlo durante le cerimonie ufficiali. La rottura definitiva con l’inno patrio, dopo molte discussioni ed episodi contrastanti, arriva per bocca di un’eminenza grigia del Carroccio, il segretario regionale della Liga Veneta Gian Paolo Gobbo, sindaco di Treviso e molto vicino a Umberto Bossi. “Da adesso in poi le cerimonie si faranno senza inni” ha tuonato Gobbo. Che aggiunge: “L’inno d’Italia non serve a niente, perché non è certo quello che contribuisce ad alimentare il senso dello Stato”.
I (tanti) sindaci e amministratori leghisti veneti sono avvertiti: “I miei dovranno seguirmi sulla mia strada” tuona il primo cittadino di Treviso. Nel pomeriggio arriva una parziale retromarcia da parte del sindaco di Verona Flavio Tosi che grida al complotto: “È in atto una clamorosa strumentalizzazione sull’uso dell’Inno di Mameli, pretesto e oggetto di polemiche sterili e poco significative” dice dopo aver parlato con l’amico Gobbo. E aggiunge: “A Verona, come a Treviso e nelle altre città venete è in vigore un preciso protocollo che regola l’uso dell’inno nazionale”. Tante le reazioni dell’opposizione: “Gobbo cerca di tenere alto il vessillo leghista a dispetto dei milioni di veneti che chiedono di rispettare la Costituzione” ha detto Davide Zoggia responsabile enti locali del Pd.
Neil Youngh – out on the weekend – Buonanotte compagni.
Harvest diede fama e notorietà a Neil youngh, ma anche tanti soldi.L’album comincia “Penso che farò le valigie e mi comprerò un pick-up e me ne andrò a Los Angeles. (e chi non vorrebbe farlo!?)Molto country. L’armonica va alla grande superata solo da Bob Dylan e da Hearth of gold nello stesso album.