L’operazione all’ospedale San Camillo di Roma. E’ la prima volta in Italia. L’intervento su un uomo di 40 anni che da tre viveva grazie a un “cuore artificiale totale”
Un trapianto di cuore in sostituzione di un cuore artificiale totale. E’ stato eseguito, per la prima volta in Italia, all’ospedale San Camillo – Forlanini di Roma, lo scorso 23 febbraio. Il paziente ha 40 anni.
Organo completamente artificiale: primo trapianto di cuore eseguito in Italia.
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Un tumore subdolo e molto aggressivo che si presenta con sintomi come abbassamento della palpebra (ptosi), visione doppia (diplopia) e dolori oculari. Si tratta di una forma tumorale alla ghiandola lacrimale (la ghiandola che deve tenere costantemente lubrificato l’occhio) mai diagnosticata in precedenza, descritta per la prima volta nella letteratura scientifica da Francesco Bernardini, chirurgo oculoplastico di Genova, con la collaborazione di Oscar Croxatto patologo oculare di fama mondiale di Buenos Aires.
La scoperta e’ in pubblicazione su ”Ophthalmology”, rivista nel campo degli oculisti, punto di riferimento per migliaia di specialisti nel mondo.
Nell’articolo, Bernardini ha descritto il caso di tumore della ghiandola lacrimale trattato e curato nel suo studio di Genova: ”Si tratta di un paziente di 60 anni, arrivato da me dopo mesi di visite a vuoto – afferma il chirurgo oculoplastica -. Alla fine lo abbiamo trattato con un intervento chirurgico di asportazione totale seguiti da chemio e radioterapia con remissione della malattia. Se non diagnosticato e trattato in tempi rapidi, con questo tipo di tumore si rischia la metastasi e poi la morte”.
Vivere felicemente a impatto 1.
E’ l’esperimento che sta portando avanti Claudia “Greenkika” Selvetti, ventisettenne milanese che per tutto il 2011 proverà a riciclare, risparmiare e limitare gli sprechi allo scopo di vivere a bassissimo impatto ambientale, o come lei stessa l’ha definito “impatto ambientale 1”.
Niente imballaggi superflui, niente spese inutili, niente viaggi in aereo e alimentazione a km zero.
Tramite il suo blog http://www.vitaimpatto1.org/ ha organizzato una piccola community di persone che si scambiano
Mi chiamo Danilo Distico e sono una leggenda metropolitana.
Per conto della Caritas, questo commerciante di San Giuliano Milanese raccoglie e avvia al riciclo i tappi delle bottiglie di plastica. Con i soldi che ne ricava, circa 100 euro a tonnellata, finanzia la costruzione di pozzi d’acqua in Tanzania.
Anni fa una storia simile girava in rete ma si è scoperto che si trattava di una leggenda metropolitana, poi la Caritas di Livorno ha deciso di farlo diventare un progetto vero, e sta riscuotendo un successo inaspettato. Danilo raccoglie quattro o cinque tonnellate di tappi al mese, ne riceve da tutta Italia e addirittura gli Alpini della Valtellina gli stanno dando una mano.
Meriterebbe una trilogia: “Il signore dei tappi”.
Bersani svegliati. Prima che sia troppo tardi.
Che cosa aspetta il Partito democratico a chiedere le dimissioni del ministro dell’Interno Roberto Maroni? Che cosa aspetta il segretario del maggior partito d’opposizione, Pier Luigi Bersani, a rendere atto politico, concreto, visibile le parole di indignazione da lui pronunciate contro il governo, contro il titolare del Viminale, contro il capo della Lega Nord Umberto Bossi? Quasi due mesi fa, agli albori di quella “primavera araba” che – quella sì – ci aveva colto tutti impreparati, il ministro dell’Interno, ancor prima di compiacersi delle ribellioni e delle richieste di libertà e democrazia, aveva pronosticato «un esodo biblico». Era pienamente consapevole, quindi, di quel che sarebbe potuto accadere. È legittimo pensare – di conseguenza – che se non ha agito, se non ha provveduto con la prontezza necessaria, sia stato spinto da un disegno politico a dir poco cinico e interessato.I dirigenti del Pd tutto questo lo sanno bene. E allora che aspettano? Che aspettano a chiedere che Roberto Maroni lasci il Viminale? Non è così che dovrebbe comportarsi un’opposizione seria e responsabile? Che cosa avrebbero fatto dall’opposizione il Pdl e la Lega? Pensate che si sarebbero fatti sfuggire l’occasione per una battaglia senza esclusione di colpi e per chiedere le immediate dimissione del responsabile di una situazione insostenibile? Si può star certi che non si sarebbero limitati alle parole, che possono essere dure e indignate, quali sono state quelle di Bersani, ma che, soprattutto se pronunciate dal segretario del maggior partito di opposizione, per essere credibili devono essere seguite dai fatti.
Così non è avvenuto. E allora che senso ha gridare “Vergogna”, se poi con il nostro silenzio ci rendiamo complici di questi comportamenti?
Governo battuto: Rissa alla Camera.
Nella maggioranza il nervosismo è alle stelle. Battuta alla Camera, un parlamentare del Pdl scaglia un giornale contro Fini e lo colpisce. Un gesto inqualificabile da parte di un deputato contro il presidente dell’aula. E il ministro Alfano ha lanciato la sua tessera da parlamentare contro l’Idv. E questo significa anche che i ministri hanno lasciato il consiglio dei ministri su un’urgenza come l’immigrazione e Lampedusa. La seduta è stata sospesa. Il verbale sulla turbolenta seduta di ieri, dapprima bocciato per le ire della maggioranza, ha dovuto essere riscritto e la nuova versione non ha avuto obiezioni per cui è passata.
Bersani”serve un’iniziativa comune.”
«Mi sembra evidente che il governo sta predisponendo un’ulteriore stretta sul sistema dell’informazione, a partire dai telegiornali, così da oscurare le opposizioni e da condizionare la fase politica e il prossimo appuntamento elettorale». Lo scrive il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ai leader dei partiti di opposizione presenti in Parlamento, proponendo una «iniziativa comune».
«C’è dunque aperta – osserva nella lettera Bersani – una vera questione democratica che, a mio parere, deve essere affrontata dalle opposizioni parlamentari con un’iniziativa comune, pur nel pieno riconoscimento delle differenze politiche». «Vi propongo quindi – continua il segretario del Pd – di realizzare uno strumento di controllo sull’equilibrio politico in particolare dei telegiornali e dei programmi di intrattenimento per presidiare, in modo incisivo e tempestivo, questa delicatissima fase».
«Se convenite – conclude Bersani nella missiva inviata a Pierferdinando Casini, Antonio Di Pietro, Italo Bocchino e Francesco Rutelli – questa iniziativa può essere già messa a punto nel corso dell’incontro dei nostri responsabili dell’informazione, già previsto per il 7 Aprile».
Si sta svegliando il pachiederma. Era ora!
Il Giappone rinuncia al nucleare, ma nessuno lo dice.
Il primo ministro giapponese Naoto Kan annuncia che “il futuro del Giappone è nell’energia pulita”. D’altronde la fuoruscita di plutonio dai reattori di Fukushima rende la situazione “imprevedibile” nella sua estrema gravità. Dove saperne di più? Non certo leggendolo sui nostri giornali!