Archive for ottobre, 2009

ottobre 31, 2009

Buona notte compagni!


Buona notte compagni!

ottobre 31, 2009

C’è bisogno di socialismo

tessera_partito_socialista_italiano La seconda repubblica ha perseguito abilmente e strategicamente l’obiettivo di demolire un sistema politico consolidato, fatto di partiti, e di un sistema elettorale che garantiva la massima rappresentatività che è quello proporzionale, che aveva garantito la democrazia nel nostro paese. Un manipolo di politicanti, che aveva una parte della magistratura come braccio armato, rifugiandosi dietro l’alibi che il sistema era sbagliato ha trasferito su questo la responsabilità e gli errori di una classe politica. Oggi ci ritroviamo con una legge elettorale che è una forma contratta di democrazia ed un sistema politico costretto ad inseguirla puntando a volte su improbabili alleanze. In questo scenario in cui prevalgono i personalismi sulle idee si sente sempre più il bisogno di un riferimento social-democratico forte che si occupi dei problemi della gente, soprattutto di garantire quei servizi essenziali che affranchino tutta quella parte della popolazione che oggi non ce la fa, dal bisogno. Oggi si sente il bisogno di una politica che sappia garantire una sanità efficiente che non obblighi i pazienti a rivolgersi alle cure  costose di privati, una scuola che si occupi di quella pubblica, che costi meno, e non obblighi i giovani a rivolgersi sempre più alle scuole private per avere una istruzione adeguata al nostro tempo, trasporti efficienti che non trasformino le carrozze destinate ai nostri pendolari in carri merci, una previdenza che garantisca una vecchiaia sicura per tutti, che le comunicazioni siano a costi accessibili e disponibili per tutti, mutui per la casa che siano a tassi reali e non da usurai,che le banche sappiano essere da volano per la economia soprattutto per il sud e che non si preoccupino solo di prestare i soldi a che già li ha, la sicurezza della vita quotidiana e del posto di lavoro, i diritti civili, il testamento biologico, che i fitti delle case siano sostenibili, soprattutto per i nuovi nuclei familiari, e potremmo continuare ancora. C’è bisogno oggi di chi si preoccupi di tutto questo con lo spirito laico ed indipendente che ha sempre contraddistinto noi socialisti. Oggi c’è bisogno come non mai di socialismo

Salvatore Cianciulli.

ottobre 31, 2009

Nessuna solidarietà nei confronti dei mascalzoni!

bettino craxi 

Non sono un moralista e non mi sento di dare giudizi su nessuno. Quando cominciò la discesa di Bettino Craxi e dopo il lancio delle monetine all’hotel Rafhael, come socialista non potei che indignarmi, ma con tutta onestà riconobbi che un periodo nero della nostra vita politica era finito e che  le nostre responsabilità erano grandi. All’epoca, peraltro ero stato espulso dal partito, per non essermi allineato al Craxismo imperante.

Come non sono stato fra i suoi mentori ad ogni costo, non mi sono sentito all’epoca e non mi sento oggi di essere solidale né con Craxi né con in suoi eredi, perché non si possono negare in gravi errori commessi da Craxi soprattutto nei confronti di noi  socialisti.

Certo Craxi portò il PSI al governo, ma il prezzo pagato fu altissimo. Il PSI divenne un comitato di affari, la corruzione divenne la regola costante dell’azione politica, non si preoccupò di riformare le strutture del Partito, lasciandone la gestione  ai soliti gerarchi di sempre.

Fu Craxi il protagonista di una lunga serie di scandali che coinvolsero il PSI, e lo affiancarono alla Democrazia cristiana nella pratica quotidiana della tangente e dei rapporti con la criminalità organizzata; fu Craxi ad iniziare una  campagna, purtroppo mai sopita, contro i magistrati colpevoli di fare il loro dovere e di non chiudere gli occhi davanti alle ruberie dei politici; una campagna che sfocerà nel referendum sulla responsabilità dei giudici e nella istituzione delle Superprocure e che aveva come suo obiettivo finale, guarda caso, proprio la sottomissione del pubblico ministero al controllo dell’esecutivo, la stessa idea tante volte espressa da Cossiga, e ancora oggi da Berlusconi e dai suoi sodali.

Fu Craxi  a creare  un vero e proprio “braccio finanziario” del PSI, gestito in una prima fase dagli stessi politici e, successivamente, da uomini di fiducia. Infine Fu Craxi ad aiutare in tutti i modi Berlusconi nella sua ascesa a magnate edilizio, e più tardi dei media, consapevole che chi possiede i mezzi di informazione, e soprattutto la televisione, costruisce il proprio consenso, influenzando l’opinione pubblica e creando un “senso comune” favorevole alla propria ideologia e ai propri interessi. Alla fine di questo percorso Berlusconi fu omaggiato da Craxi con la famigerata legge “Mammi’”

Così come non sono mai stato solidale con Craxi non riesco ad essere solidale con l’ex Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.

Quello che mi viene da dire in questo momento è nessuna solidarietà. Non è accettabile che un vertice istituzionale sia così leggero da trascorrere molte delle sue serate andando a prostitute. Non c’è alcuna libertà privata, quando si è investiti da un incarico democratico.Non esiste vita pubblica e privata esiste la vita di un uomo.   Marrazzo è stato indegno. Ha tradito se stesso,  la famiglia, il suo partito, gli elettori, ha tradito la sinistra. Non è tollerabile lo schema dei vizi privati coperti dalle pubbliche virtù. Il problema è che se Marrazzo si è comportato così e perché è così. Cioè Marrazzo è un traditore, un opportunista e perché no? un vizioso che usa gli esseri umani per il proprio tornaconto o per alimentare i propri vizi.
Non bisogna accettare  alcuna forma di relativismo etico da questo punto di vista.  Solo gli irreprensibili possono rappresentare un popolo. L’idea di una classe dirigente composta da miserabili di destra e di sinistra, così che la miseria sia annullabile in un unico calderone e ognuno esca ripulito da una chiamata di correità, è inaccettabile.
Meritiamo di più. La sinistra  merita di più. Senza dimenticare la impareggiabile lezione del grande Enrico Berlinguer.

ottobre 31, 2009

ACQUA: NO ALLA PRIVATIZZAZIONE

Sinistra è libertà in una conferenza stampa indetta per quetsa mattina illustrerà la propria posizione sul delicato tema: “Acqua NO alla privatizzazione”. La deputazione Irpina e i consiglieri regionali, si stanno limitando a recepire le preoccupazioni dei lavoratori, a lamentare lo “scippo” delle acque e qualche esponete del PdL è giunto a rivendicare come un successo l’aumento di qualche litro d’acqua in più in cambio della “Pavoncelli bis”. Mentre al solito da noi si solidarizza e si organizzano tavoli (provincia molto conviviale la nostra) la regione Puglia, con una recente delibera ha deciso di impugnare: “dinanzi alla Corte Costituzionale l’art.15 del decreto legge 139 del 25 settembre 2009 (“Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi locali di rilevanza economica”), in riferimento alla competenza sulla gestione delle risorse idriche. L’Avvocatura regionale, alla quale è stato affidato l’incarico, ha tempo per l’impugnazione sino al 24 novembre, data entro la quale il decreto dovrà essere convertito in legge.” La Puglia del governatore  Vendola ha deciso di voltare pagina: “sul tema dell’acqua bene pubblico, impegnando la giunta regionale a promulgare entro dicembre un disegno di legge ad hoc e affidando all’avvocatura l’impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale del decreto legge 135 del 2009 con cui il governo ha legiferato sui servizi pubblici locali, accusandolo di conflitto d’attribuzione su una materia – quella del servizio idrico integrato – di esclusiva competenza delle Regioni: Tariffe non più basate sui consumi, ma sui redditi dei consumatori. E poi, addio alla società per azioni Acquedotto Pugliese, che deve invece diventare soggetto giuridico di diritto pubblico ben prima della fatidica data (2018) entro la quale si concluderà per legge la concessione della gestione del servizio idrico, aprendo di fatto ai privati il settore”. In pratica, il governo guidato da Vendola si appresta a licenziare un disegno di legge che punta a tramutare l’Acquedotto Pugliese da società per azioni (attuale configurazione, con capitale in mano alla Regione) in “soggetto giuridico di diritto pubblico”. Il  contenuto in una  delibera di indirizzo, in cui si sancisce il principio che l’acqua è “un bene comune dell’umanità”.La Regione Puglia contesta, la scelta nazionale di privatizzare l’acqua cosa fa la Regione Campania? Qual è la posizione della Provincia di Avellino?  La deputazione Irpina è pronta a difendere l’acqua e i lavoratori del settore?Vorremmo risposte sancite in deliberati ufficiali, evitando convegni e tavoli ai quali l’unica acqua che interessa è quella contenuta nelle bottiglie per dissetare i convegnisti.                     

sinistra e libertà, Vito Nicola Cicchetti

ottobre 29, 2009

Governo Berlusconi? Ridiamoci su ( che è meglio !!! ).

Gianluca Capra

ottobre 29, 2009

Virus antinfluenzale, quello che i giornali non dicono.

Sulla influenza A o “suina” – quel virus H1N1 che sta tenendo col fiato sospeso buona parte dell’umanità, fra propaganda dei governi, complicità dei grandi media nelle mani degli stessi colossi farmaceutici, ma anche fra leggende metropolitane e falsi scoop – cominciano oggi a farsi strada le prime, rigorose ricostruzioni che, dati scientifici alla mano, lasciano filtrare le terribili verità alla base dell’allarme planetario.  Luciano Gianazza, autore di numerosi libri che smascherano il dietro le quinte affaristico della medicina contemporanea,  parla di questi vaccini come delle nuove armi biologiche di distruzione di massa.

Dopo le prime avvisaglie della scorsa primavera, il clamore mediatico sulla suina esplode a giugno, quando la Organizzazione mondiale della sanità annuncia che la pandemia sarà di livello 6, vale a dire molto elevato, scatenando la corsa dei governi all’acquisto del vaccino. L’attività, nei laboratori, diventa da allora frenetica. Quali rischi comportano la fretta e la conseguente, possibile approssimazione? «Alle multinazionali del cartello Big Pharma (GlaxoSmithKline, Baxter, Novartis e altre) – punta l’indice Gianazza – è stato assicurato che non vi sarà contro di loro alcun ricorso per eventuali morti o gravi danni che questi vaccini possono causare».

Ancor più esplicito il movente economico: «la Novartis – fa sapere Gianazza – ha raccolto ordinativi già da trenta diversi Paesi. Solo dagli Usa riceverà 346 milioni di dollari per l’antigene e 348,8 milioni per un adiuvante. La Baxter ha ordini da cinque Paesi per 80 milioni di dosi, ma non ha ricevuto l’approvazione della Food and Drug Administration, quindi venderà al di fuori degli Stati Uniti. GlaxoSmithKline ha ricevuto 250 milioni per la fornitura agli Usa di numerosi “prodotti pandemici”. Il totale degli ordini nei soli Stati Uniti ammonta a 7 miliardi di dollari».

Numerose le sostanze tossiche, a partire dai cosiddetti adiuvanti, senza i quali i vaccini non potrebbero essere conservati né mantenuti in forma stabile. Fra questi Gianazza enumera ad esempio «il thimerosal, conservante 50 volte più tossico del mercurio, ».

GlaxoSmithKline, che ha sede a Londra, come adiuvante per i suoi vaccini usa anche un composto contenente alluminio, il cui uso, in certe dosi, è causa accertata di disfunzione cognitiva.

C’è poi la formaldeide: una nota sostanza cancerogena e tossica per l’apparato riproduttivo. Altro ingrediente comune ai nuovi vaccini è lo squalene, noto come sostanza che può provocare l’artrite reumatoide. E i ricercatori oggi associano l’uso dello squalene alla cosiddetta “Sindrome della Guerra del Golfo” che ha colpito migliaia di soldati americani con danni irreparabili al sistema immunitario, compresi sclerosi multipla, fibromialgia e, appunto, l’artrite reumatoide.

La Baxter International con casa madre a Chicago e una sede anche in Italia. Non si conoscono ancora fino in fondo le sostanze presenti nel nuovo vaccino, ma può essere utile dare un’occhiata a quelle che si trovavano nel prodotto contro il virus H5N1 dell’influenza aviaria.

«Le cellule in coltura – si legge nel dossier di Gianazza – sono prese dalla “scimmia verde africana”. I tessuti prelevati da questa specie di scimmie sono stati in passato responsabili della trasmissione di virus, tra cui l’HIV e la poliomielite. La Baxter ha posto una richiesta di brevetto sul processo che utilizza questo tipo di coltura cellulare per la produzione di quantità di virus infettivi, che vengono poi inattivati con formaldeide e luce ultravioletta».

Passiamo al terzo colosso, l’elvetica Novartis International AG con sede a Basilea e una propaggine in Italia, a Torre Annunziata. Ed è proprio dalla Novartis che l’Italia avrebbe acquistato le sue dosi di vaccino anti-suina. Anche qui non mancano additivi come la formaldeide e il bromuro dicetiltrimetilammonio, un disinfettante utilizzato per sterilizzare utensili.

Altro allarme è quello lanciato dall’economista e politologo William Engdahl, collaboratore di testate come Asia Times e autore di libri sulla globalizzazione. A metà settembre il gruppo indipendente internazionale Global Research pubblica un articolo in cui Engdahl rivela la presenza di nanoparticelle nei vaccini per l’influenza H1N1.

Il sistema era stato messo a punto nel 2007 dai ricercatori dell’Ecole Polytechnique Federale de Lausanne i quali, in un articolo pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology, avevano spiegato: «queste particelle sono così sottili che, una volta iniettate, nuotano nella matrice extracellulare della pelle e vanno di filato ai linfonodi. Entro pochi minuti raggiungono una concentrazione di cellule D migliaia di volte maggiore che nella pelle. La risposta immunitaria può essere quindi estremamente forte».

«Dopo lo scandalo dell’amianto – incalza Engdahl – è stato appurato che particelle di dimensione inferiore ad un milionesimo di metro, per la loro enorme forza attrattiva, penetrano in tutte le cellule distruggendo tutte quelle con le quali entrano in contatto. E le nanoparticelle sono ben più piccole delle fibre di amianto. Prove effettuate a Beijing dimostrano gli effetti mortali sull’uomo».

L’European Respiratory Journal, autorevole periodico destinato a medici ed operatori sanitari, nel numero di agosto ha pubblicato un articolo intitolato “L’esposizione alle nanoparticelle è correlata con il versamento pleurico, la fibrosi polmonare ed il granuloma”. Si riporta quanto avvenuto nel 2008 a sette giovani donne ricoverate presso il Beijing Chaoyang Hospital. Di età fra i 18 ed i 47 anni, erano state esposte a nanoparticelle per un periodo dai 5 ai 13 mesi sul posto di lavoro. Analoghi i sintomi: dispnea, versamento pleurico, liquido nei polmoni, difficoltà respiratoria. Gli esami hanno confermato che le nanoparticelle avevano innescato nei polmoni infiammazioni e processi di fibrosi, con presenza di granulomi nella pleura. Il microscopio elettronico ha permesso di osservare che le nanoparticelle si erano collocate nel citoplasma e nel nucleo delle cellule epiteliali e mesoteliali dei polmoni.

«Il fatto chel’Organizzazione mondiale per la sanità, l’European Medicines Evaluation Agency ed il German Robert Koch Institute permettano oggi che la popolazione venga iniettata con vaccini ampiamente non sperimentati contenenti nanoparticelle – è la drastica conclusione di William Engdahl – la dice lunga sul potere della lobby farmaceutica sulle politiche europee».

ottobre 29, 2009

Casa Clima in Alto Adige: un esempio da imitare!

 IN Alto Adige La casa a consumi zero non è un’utopia. Infatti la Provincia Autonoma di Bolzano ha costituito un’agenzia pubblica chiamata Casa Clima con il fine istituzionale di incentivare gli studi e le applicazioni per ridurre la dispersione energetica con interventi sulle abitazioni, nuove, vecchie da ristrutturare. Questa rivoluzione energetica è stata possibile mettendo a norma TUTTI gli edifici privati o pubblici. Seguendo il principio che la casa ecologica comporta tre grandi vantaggi: il risparmio sul riscaldamento, la tutela dell’ambiente, in particolare per il surriscaldamento dell’atmosfera e il VALORE della casa stessa già In Germania, Austria, ma anche in Scandinavia le amministrazioni pubbliche hanno preso iniziative per l’applicazione delle abitazioni a basso consumo, sia per iniziativa privata che per scelta politico istituzionale, interessando in alcuni casi anche la progettazione e l’urbanistica di interi quartieri. Sulla scorta di queste esperienza la Provincia di Bolzano, prima in Italia,ha recepito la direttiva europea per la promozione di Casa Clima approntando idonee strategie per la sua applicazione. Casaclima ha il compito istituzionale di valutare l’efficienza energetica delle abitazioni. In base al consumo annuo di energia per metro quadro, le abitazioni vengono classificate in categorie A, B, C, D, E, F e G in funzione del loro consumo di calore annuo per unità di superficie. Edifici ricadenti nelle categorie A e B sono eleggibili per la certificazione CasaClima e dopo opportuna ispezione possono apporre la targhetta di CasaClima. La categoria CasaClima+ certifica che l’edificio non solo presenta un bilancio energetico bassissimo (inferiore a 50 kWh/m2 annui), ma corrisponde anche a requisiti di eco-compatibilità, come ad esempio la rinuncia totale, per il riscaldamento, all’impiego di combustibili di origine fossile, l’assenza di isolanti di materiale nocivo, di impregnanti chimici e di solventi per i pavimenti, di legni tropicali, di pavimenti e infissi in PVC). Con Casa Clima la Provincia di Bolzano è diventata famosa per il suo esempio virtuoso, ottenendo un tanto ampio successo, da portare l’Alto Adige a diventare una case history, una buona pratica d’avanguardia a livello nazionale e internazionale, ma soprattutto ad interessare un ventaglio così ampio dell’economia locale. Questa iniziativa peraltro ha accelerato il volano dell’imprenditoria e dell’artigianato locale. Ciò è dovuto soprattutto al fatto che le professionalità ed i materiali impiegati nell’edilizia abitativa sono estremamente complessi e vari. Così, intorno a casa clima ruotano ricerche e innovazioni tecnologiche, per la produzione di materiali sempre più eco-compatibili ed efficaci nella produzione e nel risparmio energetico, dai mattoni ai materiali di coibentazione, dal trattamento naturale del legno alle vernici naturali, dalle scelte progettuali alle opportunità di gestione delle risorse domestiche. Il successo di CasaClima ha spinto diverse università italiane ad entrare in collaborazione con la provincia di Bolzano, per sviluppare strumenti legislativi e conoscenze professionali utili per diffondere gli indiscutibili vantaggi di questa nuova forma del costruire, ristrutturare ed abitare anche nel resto d’Italia. Farebbero bene i nostri amministratori Comunali e Provinciali a seguire questo esempio anziché continuare a perseverare nella pratica di lasciar dettare l’agenda dell’edilizia agli speculatori-costruttori di case malfatte e per niente compatibili con una logica costruttiva razionale e rispettosa dell’ambiente.

ottobre 28, 2009

Regione Campania: approvata la legge regionale sul lavoro.

 

 

Il Consiglio Regionale della Campania,  ha approvato all’unanimità nella seduta del 20 ottobre, il Testo Unico in materia di lavoro e formazione professionale, derivante dalla unificazione delle proposte di legge a firma dell’assessore regionale Corrado Gabriele, del capogruppo regionale de La Sinistra Tonino Scala e del consigliere regionale del MpA Salvatore Ronghi.

Il testo unico  delinea un sistema normativo per la qualità del lavoro e della formazione professionale, ponendo al centro del sistema di programmazione delle politiche per il lavoro la Regione, attraverso l’Agenzia regionale per il lavoro, e gli enti locali, conferendo precise funzioni alle Province, e le parti sociali, che diventano protagoniste della concertazione nella programmazione delle politiche per il lavoro e per la promozione della sicurezza nel lavoro attraverso la concorrenza alla determinazione del Documento regionale di programmazione triennale dell’intervento sul mercato del lavoro.

La legge istituisce il sistema di Alta qualità del lavoro e il Comitato di Garanzia, in base al quale le imprese campane vengono certificare e qualificate sulla base di indicatori di qualità che vengono definiti in sede di programmazione e concertazione regionale; è previsto, inoltre, un sistema di incentivi volto a migliorare le condizioni di lavoro e attraverso un Fondo per la qualità del lavoro articolato su tre assi di intervento volti al mantenimento dei livelli di qualità, al loro miglioramento e al contrasto del lavoro sommerso.

La legge istituisce, inoltre, un Fondo regionale per l’informazione e la formazione sulla sicurezza sul lavoro e il Fondo di protezione dall’amianto e da altri agenti nocivi, fondi alimentati dalle somme derivanti dai ribassi d’asta relativi alla gare di cui è committente la Regione e dai contributi volontari delle imprese e dalla risorse stanziate in bilancio. Sono istituiti diversi organismi di concertazione: la Commissione regionale per il lavoro, la Commissione provinciale per il lavoro, il Sistema regionale dei servizi per l’impiego; la Conferenza Regionale sulle dinamiche per l’occupazione.

La legge prevede, altresì, il sistema regionale integrato dei servizi per l’impiego e l’Agenzia Regionale della Campania per il lavoro e la scuola, che svolge funzioni di monitoraggio e di attuazione delle linee di programmazione per le politiche del lavoro adottate dalla Regione.

La legge prevede misure di sostegno alla occupazione femminile, degli extracomunitari e dei diversamente abili, attraverso un fondo ad hoc, nonché misure di contrasto alla disoccupazione e alla esclusione sociale, particolarmente per le aree industriali di crisi  Infine, una serie di interventi per la formazione professionale e per l’apprendistato, che vengono adeguati agli interventi normativi in materia e che mettono a sistema il rapporto tra scuola-formazione-lavoro e facendo ordine nell’intero sistema anche attraverso l’accreditamento dei soggetti coinvolti.

 

 

ottobre 28, 2009

Sacerdoti che si sposano

preti sposatiUna specifica Costituzione Apostolica è stata predisposta da Papa Benedetto XVI, con la quale I sacerdoti anglicani sposati potranno diventare sacerdoti cattolici, ma non potranno diventare né vescovi né ordinari. Con questa Costituzione Apostolica La Chiesa cattolica accoglie nelle sue file la Comunione Anglicana  che ha vissuto in tempi recenti grosse difficoltà, avanzate quando alcune realtà decisero la ordinazione di sacerdoti dichiaratamente gay e la benedizione di matrimoni omosessuali. Si è decisa la costituzione di “ordinariati personali”, in tutto simili agli Ordinariati militari, ma dotati di regole proprie, che consentirà agli ex anglicani di non dipendere dal vescovo diocesano, mantenendo una parte delle tradizioni e dei riti non in contrasto con la Chiesa cattolica.
Il numero complessivo non è molto alto. In effetti la questione di una “riunione senza assorbimento” della Chiesa Anglicana in quella Cattolica non è mai scomparsa dall’orizzonte. Se ne parlò nel XIX secolo e poi, nel secolo scorso, ci furono colloqui ufficiali sull’argomento. Il Concilio Ecumenico Vaticano II dichiarò chiaramente che «tra quelle comunioni nelle quali continuano a sussistere in parte le tradizioni e le strutture cattoliche, occupa un posto speciale la Comunione Anglicana», e la Commissione internazionale anglicano-cattolica ha negli anni prodotto una serie di documenti e dichiarazioni in vista di una piena e visibile comunione. Nel 1982 Giovanni Paolo II autorizzò l’emanazione di un “provvedimento pastorale” per favorire il passaggio di clero sposato nella Chiesa cattolica.
La Chiesa d’Inghilterra tra il 1529 e il 1534 ruppe traumaticamente i rapporti con Roma quando re Enrico VIII, che aveva chiesto a Papa Clemente VII di annullare il matrimonio con Caterina d’Aragona per sposare la più giovane Anna Bolena e cercare di avere quell’erede maschio che la moglie non poteva più dargli, aggirò il rifiuto papale nel modo più drastico, distaccandosi dalla confessione cattolica. Una Chiesa della casa reale, quella anglicana, che ha come Governatore supremo il sovrano d’Inghilterra da quando Enrico VIII, nel 1534 fece votare al Parlamento inglese l’Atto di supremazia, con cui si proclamò «capo supremo» della Chiesa d’Inghilterra (la guida, in realtà, seppure “non ufficialmente”, è l’arcivescovo di Canterbury, attualmente Rowan Williams). Attualmente molte confessioni cristiane e persino le Chiese cattoliche di rito orientale accettano tranquillamente il cd. sacerdozio uxorato.Hans Kung, teologo svizzero che è ritenuto fra  i principali critici dell’autorità papale (che ritiene essere un’invenzione umana) e del culto mariano; ha aspramente criticato l’iniziativa del Papa definendola una tragedia. Secondo l’eminente teologo la Costituzione apostolica anziché unire servirà ancora di più a dividere. Inoltre la Costituzione sarà un ulteriore elemento di indebolimento della Chiesa Anglicana, determinerà un generale disorientamento dei fedeli anglicani e lo sdegno del clero cattolico, che si sente discriminato da una misura che dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II molti avevano chiesto di adottare. Conclude Kung “La fame di potere di Roma divide la cristianità e nuoce alla sua Chiesa.”

ottobre 28, 2009

FMA: che fare?

La FMA, malgrado gli impegni assunti non ha convocato il Consiglio di fabbrica per discutere l’applicazione pratica della cassa integrazione straordinaria e della conseguente organizzazione del lavoro. Questo comportamento dimostra ancora una volta, ove ce ne fosse bisogno, il disimpegno dell’azienda nei confronti dello stabilimento di Pratola Serra, la cui produzione viene considerata fuori mercato e pertanto non più strategica dal punto di vista aziendale. IL Presidente dell’Unione industriali di Avellino richiesto in merito, ha assunto un atteggiamento omertoso e pilatesco.

Dal canto loro i sindacati, protestano, anche perché a fronte di questo atteggiamento si continuano a trasferire operai a Termoli, Cassino e Mirafiori.Gli operai ed il consiglio di fabbrica si stanno intanto organizzando per assumere iniziative di lotte per attirare l’attenzione sulla situazione dello stabilimento di Pratola Serra. Si parla di un presidio permanente davanti ai cancelli e di uno sciopero dei metalmeccanici della provincia di Avellino.

Qualunque sia la decisione degli operai della FMA è compito di tutte le forze politiche di intervenire a sostegno delle iniziative per impedire il disimpegno del gruppo FIAT dalla FMA, infatti nonostante i sacrifici degli operai non si vede all’orizzonte futuro per la  fabbrica. In realtà la Fiat ha fatto sapere che in dicembre l’a.d. Sergio Marchionne incontrerà i sindacati per presentare il piano industriale e, quindi, anche le missioni produttive stabilimento per stabilimento. Ma come avvertono i sindacati il piano non è detto che possa portare novità positive per la FMA.

Nessuno può ignorare la preoccupazione e in alcuni casi la disperazione di tante donne e uomini che non sanno più come mandare avanti la famiglia, come pagare il mutuo o l’affitto di casa, come acquistare i buoni della mensa scolastica per i figli . Il governo sta facendo poco o nulla per le vittime della crisi economica che sono giorno dopo giorno più numerose, soprattutto per una realtà politicamente ed economicamente debole  come l’Irpinia. Il rischio che al disimpegno della Fiat corrisponda il tracollo di un  solido sistema di imprese piccole e medie che rappresenta la spina dorsale dell’economia irpina. Con costi sociali insostenibili. Si deve fare di più, e subito predisponendo un progetto politico che studi gli interventi da adottare affinchè non si perdano posti di lavoro, che sono detinati a non essere mai più recuperati.