TRIVIGLIANO – Un esempio, un faro morale, un modello da seguire. “Il presidente Berlusconi si ricorda sempre di noi. E’ un uomo che lotta per le sue idee e, dunque, è un esempio per quanti, come tutti i ragazzi della nostra Comunità, sono chiamati a lottare ogni giorno”. Ai ragazzi della Comunità di recupero di Trivigliano, nel frusinate, padre Matteo Tagliaferri indica la luminosa esistenza del Cavaliere quale sprone al percorso di rinascita che hanno intrapreso. Il sacerdote, fondatore e responsabile della Comunità per il recupero dei tossicodipendenti, esalta la taumaturgica figura del senatore decaduto, dopo una telefonata in cui Berlusconi ha fatto gli auguri di Natale agli ospiti della struttura. “Berlusconi ha promesso che verrà a trovarci all’inizio di gennaio – annuncia euforico don Matteo- e per noi sarà un bene. Lo accoglieremo con tutta la nostra semplicità”. E forse, qualcuno gli ricorderà che deve ancora scontare una pena ai servizi sociali: hai visto mai?Tenetevelo!
A proposito dei forconi.
E rimane il sospetto che, anche in questo caso, non ci sia stato un qualche “Cesare” che abbia pensato di strumentalizzare la protesta (dopo averla in qualche modo ispirata e finanziata), per trarne vantaggio e tornare ad una impossibile ribalta…
«Senza pudore, e anche senza false manovre, egli gioca col fuoco che potrebbe avvolgere tutto: nemico del disordine, si diverte a scatenarlo con la certezza di poterlo dominare in tempo e con la speranza di farne scaturire l’ordine nuovo al quale aspira»
Jérôme Carcopino
“Giulio Cesare”
Bompiani, 2001
(pag.159)
UN UOMO DA MARCIAPIEDE
Il popolo della libertà. Che sgherri!
Compagne e compagni finalmente siamo venuti a sapere chi è quel personaggio con la croce celtica fascista alla manifestazione pro neoduce Berlusconi. Si chiama Salvatore Lezzi, napoletano, ex mazziere fascista, un passato da consigliere alla circoscrizione Avvocata nelle fila di Forza Italia, deluso è poi…Visualizza altro
Piccoli Berlusconi crescono.
Su welfare e pensioni, Matteo Renzi ripropone la vulgata prevalente da alcuni anni che persegue il drastico ridimensionamento del sistema pubblico
di Angelo Marano da Sbilanciamoci.info
Giuseppe Di Vagno: socialista.

Soprannominato da Filippo Turati “il gigante buono” per la sua statura, Di Vagno ottenne il seggio parlamentare nel nome dei “pezzenti e diseredati” del… sud e nel nome di questi si batté, riuscendo ad ottenere dal Governo Giolitti l’avvio dei lavori per l’Acquedotto Pugliese.
Una sera di settembre del 1921, a Mola di Bari, dove aveva terminato un comizio elettorale, subì l’agguato di un gruppo di squadristi fascisti guidato da Peppino Caradonna, venendo colpito alla schiena con tre colpi di pistola. Sarebbe deceduto poco dopo, il 25 settembre.
Gli assassini furono individuati e processati, ma non subirono alcuna condanna in seguito all’amnistia voluta da Mussolini per i “crimini in favore dello stato fascista”.Visualizza altro