Archive for ‘emigrazione’

aprile 13, 2020

“Lasciati morire nel giorno di Pasqua”

 

di Antonio Palma

Visualizza immagine di origine

Decine di morti in naufragio nel Mediterraneo, Sea watch: “Lasciati morire nel giorno di Pasqua”

“Circa 250 persone erano alla deriva da ieri su 4 gommoni” si legge in un tweet di Sea-Watch che aggiunge: “Oggi avvistamenti di Frontex li riportano ancora in mare e uno capovolto. Naufragato con le persone a bordo. Sono stati lasciati morire soli nel giorno di Pasqua da un’Europa che parla a vuoto di solidarietà verso le persone che soffrono”
Un barcone con decine di migranti a bordo si sarebbe rovesciato nelle scorse ore nel Mediterraneo centrale causando la morte di decine di persone . A denunciarlo la ong Sea watch che da giorni stava monitorando la situazione dell’imbarcazione partite dalle coste nord africane in direzione dell’Europa. Attravero i suoi canali social, l’organizzazione non governativa ha spiegato infatti che da diverse ore erano stati segnalati alle autorità del Vecchio Continente gli avvistamenti di ben quattro barconi in navigazione in altrettanti punti del Mediterraneo compresi tra la Libia e Malta, per un totale di oltre 250 persone in pericolo.  “250 persone erano alla deriva da ieri su 4 gommoni” si legge in un tweet di Sea-Watch Italy che aggiunge: “Oggi avvistamenti  di Frontex li riportano ancora in mare e uno capovolto. Naufragato con le persone a bordo”.

“Sono stati lasciati morire soli nel giorno di Pasqua da un’Europa che parla a vuoto di solidarietà verso le persone che soffrono” è il duro attacco dell’organizzazione umanitaria contenuto nello stesso messaggio  che riporta anche la foto di una cartina con le ultime posizioni geografiche dei barconi carichi di migranti. Secondo le stesse fonti, sull’imbarcazione più vicina vi sarebbero circa settanta persone , altre 47 su una seconda e 55 su una terza, più vicina alle coste di Tripoli. Quella capovolta di cui si sono persi i contatti, invece, trasportava circa 85 persone. “Sono state abbandonate in alto mare dagli Stati europei, che fingono di non vederle. Chiediamo alle autorità di attivarsi per prestare loro soccorso, ora. Nessuno deve essere lasciato indietro” aveva denunciato nelle ore precedenti la stessa Ong Sea watch.

 

aprile 3, 2020

Pensare sempre prima di lamentarsi!

L'immagine può contenere: una o più persone e spazio all'aperto

marzo 28, 2020

Si chiama solidarietà!

Cecile Kyenge è stata per oltre un anno Ministro della Repubblica Italiana.
E da oggi è uno dei medici che si sono offerti in prima linea nel Padovano per combattere il coronavirus.

Da Ministro, per il colore della sua pelle Cecile Kyenge è stata massacrata senza tregua, soprattutto dalle parti della Lega Nord che allora aveva ancora e solo nel Nord tutta la sua forza.

Roberto Calderoli la definì un Orango.
E vi risparmio gli orribili appellativi e insulti della cosiddetta “base” della Lega Nord in quei mesi.

Però oggi Cecile Kyenge prende servizio in uno dei cuori del contagio.
Nel profondo Nord.
In quel Nord affollato di leghisti che l’hanno odiata, insultata, offesa, disprezzata, umiliata per il colore della sua pelle.

Oggi Cecile Kyenge rischia la vita per curare quel popolo che ama e ha servito.
Senza fare distinzioni tra chi l’ha odiata e chi no, chi l’ha insultata e chi no.

Il suo compito sarà quello di trovare i contagiati a casa.
Probabilmente ad aprirle la porta di casa sarà anche qualcuno che ha fatto della sua vita un inferno.
E lei gli sorriderà lo stesso.
E si prenderà cura di loro.

Perché questo è il suo paese, questa è la sua gente, questo è il suo lavoro e questa è l’umanità che vince sull’odio.

Buon lavoro dottoressa.
E grazie.

Cathy La Torre

L'immagine può contenere: una o più persone e primo piano
agosto 2, 2018

E’ solo un gerundio!

VADE RETRO GERUNDIO

L'immagine può contenere: una o più persone, bambino, oceano, spazio all'aperto e acqua
L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso
L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, oceano, acqua e spazio all'aperto
agosto 1, 2018

Lazar,migranti? Non lasciamo a populisti

Le elezioni europee del 2019 saranno un banco di prova, si gioca una partita importantissima per le sorti dell’Europa che potrebbe uscirne rafforzata o disgregata”. Così in un colloquio con l’ANSA il politologo francese Marc Lazar, ospite di punta del festival letterario “7Sere7Piazze7libri” in programma fino al 5 agosto a Perdasdefogu, in Ogliastra. “Lo scontro forte – argomenta Lazar – sarà tra Macron, che vuole rilanciare il processo di unificazione dell’Europa, e Salvini, che si presenterà a nome dei populisti per cercare di disgregarla con l’obiettivo di rinazionalizzare le politiche”. Lo studioso vede con interesse l’esperimento del governo giallo-verde. “C’è un elemento che unisce le due anime – spiega – benché divergano su tanti aspetti e benché gli interessi del loro elettorato siano quasi contrapposti: il filo rosso è la sovranità nazionale, l’Italia prima dell’Europa”.

luglio 29, 2018

Una lezione di dignità.

Ministro Salvini, le scrive un Sindaco di un piccolo paese del Salento.

Le scrivo per dirle che io i miei Vigili non li manderò a pattugliare le spiagge ed a sanzionare i venditori ambulanti, i “vu cumpra’” come li chiama qualche suo Senatore.

Non li manderò perché i miei vigili hanno altro da fare, più importante, più giusto.

Sono lì a prevenire i reati ambientali, grandi e piccoli, sono lì a fornire aiuto a cittadini e turisti, sono lì a mandare via i parcheggiatori abusivi (quasi sempre italiani ed affiliati alla malavita… però quelli per voi signor Ministro non sono un problema), sono lì a evitare incidenti, a salvare vite umane, a salvare vite umane. Sono lì a spiegare l’importanza di un casco ed a accompagnare un ragazzo sano e salvo dai genitori che forse saranno svegliati di notte ma che capiranno ed apprezzeranno.

I miei Vigili molto spesso sono ragazzi che lavorano solo per 18/24 ore alla settimana, sono quelli che tra mille difficoltà portano avanti famiglie ed hanno figli piccoli da crescere, sono uomini e donne che fanno sacrifici e capiscono il concetto di bisogno e difficoltà, non li manderò signor Ministro a fare la guerra ai poveri, la guerra fra poveri non ci appartiene, abbiamo sempre diviso il tozzo di pane e versato il vino, messo una sedia di più a tavola.

Signor Ministro la legalità non la preserviamo non facendo vendere un accendino o una collanina,o cocco e mandorle, la rispettiamo ogni giorno noi Sindaci in tanti e difficili modi, mettendoci contro la Malavita e facendoci bruciare la macchina, denunciando le tangenti ed i grandi evasori, spiegando casa per casa come si fa la differenziata, portando i bambini alle giornate ecologiche, costruendo parco giochi inclusivi e nuove biblioteche, creando scuole di teatro comunali, garantendo scuole sicure e Gesù sorride di più , signor Ministro, quando vede ciò, sorride di più di quando viene appeso in ogni classe.

Signor Ministro la legalità si garantisce restituendo i soldi rubati, mandando a casa i condannati e chi le scrive, Signor Ministro, è un garantista ma non a fasi alterne.

Con il rispetto che devo a lei, ma ancor di più con il rispetto che devo alle mie idee ed ai Valori della mia Italia.
Donato Metallo, Sindaco di Racale.

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi, persone che camminano e spazio all'aperto
luglio 27, 2016

Morti di cui messuno parla.

1.300 morti sul lavoro ogni anno in Italia per inadempienze da parte dei padroni.
Per non parlare delle vittime per malattie professionali, degli infortuni causa d’invalidità permanenti
Una strage quotidiana sileziosa e silenziata.

cara chiavica di Bruno Vespa perchè non chiami i tui eccelsi consulenti a spiegare perchè si deve morire di lavoro?

gennaio 30, 2015

Quando eravamo noi gli extracomunitari.

Quando fioccavano i cartelli “non si fitta ai meridionali” i nostri conterranei emigrati al nord in cerca di un lavoro e di un futuro migliore non trovavamo casa ed erano costretti a costruirla con le proprie mani, in quartieri chiamati poi Coree, ove in principio non c’erano strade, elettricità, acqua e dove erano accolti con ostilità.