Archive for ‘vertenza lavoro’

ottobre 9, 2013

Morti che non fanno notizia.

Dall’inizio dell’anno sono 446 le morti per infortuni sui luoghi di lavoro. Oltre 910 se si aggiungono i lavoratori che hanno perso la vita sulle strade e in itinere. Sono i dati dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti sul lavoro, che denuncia 
Un’autentica carneficina, che smentisce i numeri delle…Visualizza altro

febbraio 1, 2010

FMA la fabbrica dimenticata.

 Mentre l’Italia intera si commuove per le sorti della fabbrica  di Termini Imerese, dove sono a rischio duemila posti di lavoro, anche a seguito della manifestazione di protesta organizzata dai diciotto operai della Delivery Email, società dell’indotto Fiat, quasi nessuno si strappa i capelli per la fabbrica di Pratola Serra. Eppure la situazione è altrettanto drammatica in quanto riguarda uno stabilimento che dà lavoro ad un numero consistente di operai e alimenta una serie di piccole aziende dell’indotto che da mesi non hanno più lavoro e che sono costretti a ricorrere alla cassa integrazione se non ai licenziamenti.

Tra l’indifferenza generale il giorno cinque febbraio si svolgerà uno sciopero che non risolverà nulla. Infatti nei tavoli delle trattative fra la Fiat ed il governo non si parla della FMA. Anche l’amministrazione provinciale di Avellino, che ha aperto, con grande clamore il cd. Tavolo anticrisi, ha fatto ben poco e nessun sussidio è arrivato ai lavoratori della FMA. Imbarazzante la risposta dell’assessore provinciale Solimine, che si preoccupa più di salvare la faccia che di prendere iniziative concrete. I rappresentanti istituzionali troppo presi dalle manovre elettorali non hanno spazio nella loro agenda per impegnarsi a risolvere il problema dalla FMA.Stando così la cose non ci meraviglieremmo se la Fiat portasse avanti il programma, mai smentito, di dismissione della fabbrica di Pratola Serra.

gennaio 31, 2010

Vertenza lavoro: 70 licenziati dalla DHL con un semplice fax

Una settantina di operai con famiglia, quasi tutti extracomunitari, lasciati a casa da un giorno all’altro con un semplice fax, senza cassa integrazione né liquidazione, e senza spiegazioni. Questa la denuncia dei lavoratori, che da giorni organizzano presidi davanti alla sede Dhl di San Giuliano Milanese: si tratta di dipendenti della cooperativa Padana Servizi, che per anni hanno lavorato esclusivamente per il corriere internazionale.

gennaio 20, 2010

DIS-INFORMAZIONE: PHONEMEDIA 7000 lavoratori rischiano il posto e le tv tacciono

La società PHONOMEDIA, leader dei call center in Italia, lentamente sta di fatto chiudendo le proprie sedi in tutta Italia. a farne le spese sono i circa 7000 lavoratori i quali non percepiscono lo stipendio da mesi e dei quali, purtroppo, non se ne parla in nessun notiziario o canale televiso italiano. “A Trino Vercellese abbiamo iniziato lo sciopero a novembre  –  racconta Roberto Croce, rsu Cgil -; dal 2 dicembre siamo in assemblea permanente e abbiamo attivato un presidio simbolo alle porte del paese dove viviamo a turno ormai da 50 giorni in attesa di novità che non arrivano”. Il presidio è una tenda messa a disposizione dalla Protezione civile, una cucina da campo offerta dalla pro loco, un bagno chimico. Senza stipendi e quasi sempre con famiglie a carico, ogni giorno bisogna inventarsi qualcosa per finanziare la mobilitazione: “Abbiamo due fondi  –  spiega Croce – : il fondo Tenda verde è alimentato con quello che riusciamo a guadagnare facendo mercatini e con collette tra partiti e associazioni; nell’altro ci sono i sostegni che otteniamo da istituzioni. Ci compriamo il cibo, paghiamo la benzina per i colleghi che vengono da fuori.Le prospettive dopo 50 giorni in tenda? “Zero  –  dice laconicamente Roberto Croce – . Circolano anche voci che dicono che la clientela è persa. Abbiamo chiesto un incontro con il sottosegretario Letta e a fine mese  presenteremo l’istanza di insolvenza al tribunale di Novara per chiedere il commissariamento dell’azienda”.  “A differenza della vertenza Agile-Eutelia  –  lamenta Croce  –  la nostra situazione è  ignorata dalle tv nazionali, malgrado si siano fatte manifestazioni davanti alle sedi Rai e Mediaset. Sembra che settemila famiglie sul lastrico non facciano notizia, ma questa è una bomba sociale pronta a esplodere”.