Questa canzone è la più perfetta esemplificazione di cos’è stato il pop negli anni ’00. Un successo nato nell’underground – ma pensato per poter essere trasmesso da qualsiasi radio del mondo – puntualmente, Crazy ha sbancato le classifiche, e in poco tempo è diventato un classico coverizzato da chiunque: da Nelly Furtado a Billy Idol. Merito di un duo geniale, multitasking e iperricettivo come quello composto dal dj e produttore Danger Mouse e dal rapper (dalla voce studiatamente irritante) Cee Lo. Il testo ricama appunto sulla loro amicizia, e sul fatto che senza prendersi dei rischi (passando quindi per “pazzi”) non si va da nessuna parte. Evidente-mente ispirata alle colonne sonore spaghetti western di Ennio Morricone, Crazy è in realtà costruita attorno a un campione del brano Last Man Standing di Gian Piero e Gianfranco Reverberi, dalla colonna sonora di Preparati la bara, diretto nel 1968 da Ferdinando Baldi. Uno dei dischi di platino per il successo in classifica di Crazy fa oggi bella mostra di sé appeso nel bar del figlio di uno dei due fratelli Reverberi, in piazza Sarzano a Genova…
Bruce Springsteen ricorda Clarence Clemons.
Bruce Springsteen a cuore aperto. Il Boss ha postato nella home page del suo sito brucespringsteen.net, un riassunto dell’elogio funebre recitato ai funerali del suo amico e sassofonista Clarence Clemons, anzi semplicemente «C» come lo chiama. Un discorso pieno di dolcezza, di ricordi, di commozione e di onestà, anche nel descrivere i difetti dell’uomo, come solo un amico sa e può fare.
«Quelli che sono entrati nella vita di Clarence, hanno condiviso con lui il suo amore e la sua confusione», dice il Boss. Springsteen si rivolge ai tre figli di Clemons: «Vostro papà ha vissuto facendo quello che voleva fare e lasciando che le schegge, umane e non solo, cadessero a caso. Come molti di noi, era capace di grandi gesti ma anche di fare casini pazzeschi». Certo, sottolinea Springsteen, «ci voleva un paese intero per prendersi cura» di lui ma «quando accendeva la lampadina dell’amore illuminava il tuo mondo». Bruce ci porta dietro le quinte della E Street Band. Ricorda che sin dall’inizio della carriera «Clarence lo sciamano» negli alberghi e nei camerini costruiva il «Tempio del Soul», una zona intima con «sciarpe colorate sulle luci, candele profumate, incenso, patchouli, erbe e musica» e fortunato chi ci aveva accesso.
Il treno è sicuro?
Tumore alla prostata: approvati tre nuovi farmaci dall’FDA: costi elevatissimi.
Negli ultimi 15 mesi sono stati approvati dalla Food and Drug Administration tre nuovi farmaci per il trattamento del tumore alla prostata, in stadio avanzato, che allungano la sopravvivenza dei pazienti di alcuni mesi ma questi prodotti hanno costi molto elevati, al punto da indurre le assicurazioni sanitarie a revisioni e riflessioni.
E’ quanto riporta il New York Times, secondo cui le nuove terapie potrebbero costare alla nazione ”miliardi di dollari in spese mediche”. I farmaci approvati, oltre ai buoni risultati sulla sopravvivenza dei malati, promettono proventi esorbitanti alle case farmaceutiche che li producono, come nel caso del Provenge della Dendreon e dello Zytiga della Johnson & Johnson. Introiti che potrebbero arrivare, secondo gli analisti, a superare il miliardo di dollari di fatturato.
Contro la salmonella arriva il primo antibiotico vivente
Si chiama Bdellovibrio ed e’ il primo batterio utilizzato come antibiotico: se ingerito dai polli e’ in grado di eliminare il 90% della salmonella che puo’ crescere nel loro intestino e infettare il cibo che sara’ poi consumato dall’uomo.
La scoperta arriva dalle pagine della rivista Applied and Environmental Microbiology, dove e’ stato pubblicato il lavoro dei ricercatori dell’Universita’ e della Vet School di Nottingham (Regno Unito), che hanno dimostrato che Bdellovibrio elimina la salmonella senza danneggiare la salute dei polli. Secondo gli autori dello studio questo batterio potrebbe essere utilizzato come un antibiotico vivente contro alcuni dei piu’ importanti microbi che infettano uomo e animali, come l’Escherichia coli.
Tassa sui SUV: un’ennesima presa in giro.
A leggere del provvedimento proposto dal Ministro Giulio Tremonti, la cosidetta Supertassa sui SUV resto un po’ perplessa. Sembra sostanzialmente una manovra economica fatta per racimolare soldi ma che non porterà affatto benefici all’ambiente. In pratica il superbollo sarà applicato a quelle autovetture oltre i 125 kiloWatt, ossia 170 cavalli.
Ma sul mercato ci sono una moltitudine di vetture 170 cavalli 2,0 litri diesel che non saranno toccate da questo provvedimento. Ergo nessun aggravio per chi comunque ha o acquisterà suv medi e grandi, monovolume, berline e station wagon. Insomma l’impressione è che a parte alcune tipologie di vetture, la maggior parte siano state escluse dal provvedimento. Ovviamente a nessuno interessa aggiornare l’argomento emissioni di CO2.
Sigilli all’inceneritore di Parma.
La notizia è arrivata da pochissimo: sigilli all’inceneritore di Parma, in costruzione a Ugozzolo. Il reato paventato è abuso edilizio. La riporta Parma Oggi che scrive:
La notizia dei sigilli era stata anticipata martedì scorso, dopo che gli avvocati Allegri e De Angelis avevano la settimana scorsa depositato in procura un esposto, “segnalando la micidiale lacuna riguardante il titolo edilizio.
A Parma, terra di eccellenze gastronomiche del Made in Italy fu deciso nel 2006 di far sorgere un inceneritore. Tra l’altro l’impianto si trova accanto a colossi della trasformazione agroalimentare. I comitati cittadini riuniti sotto le associazioni Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma hanno da subito contrastato il progetto.
Iren, titolare del progetto ha avuto 48h di tempo per presentare la documentazione richiesta da Francesco Manfredi assessore all’Urbanistica al Comune di Parma. Risveglio improvviso dell’amministrazione? No, ma semplicemente l’ondata di arresti risultato dell’operazione Green Money 2, ha probabilmente rimesso tutto in discussione.
le donne saudite si ribellano guidando.
E’ accaduto a Riad, la ricca e moderna capitale dell’Arabia Saudita, prestigioso centro economico. Molte donne, giovani ed adulte, ragazze e madri di famiglia, hanno sfilato nel cuore della città alla guida delle loro auto. Una sfida bella e buona al divieto esistente nel paese, che non consente alle donne di mettersi al volante e di potersi muovere liberamente da sole sul territorio. Le donne saudite si son messe d’accordo e si son ritrovate a percorrere le vie del città con gran coraggio e fierezza, pronte anche a accettare le conseguenze della loro ribellione. Molti sono i video che si ritrovano su You Tube dove vengono intervistate le più coraggiose, che raccontano il loro dramma di non essere padrone di nessun attimo della loro esistenza, di dover uscire sempre accompagnate dal fratello, dal marito o dall’autista.