Finisce oggi il pontificato di Benedetto XVI. Il Papa ha detto di non avere la “forza” di guidare la Chiesa cattolica a causa della sua età. Il Pontefice l’11 febbraio ha detto”Dopo aver esaminato la mia coscienza davanti a Dio, in diverse occasioni, sono venuto a credere che le mie forze, a causa della mia età avanzata, non sono più in grado di svolgere in modo adeguato il ministero petrino”. Ratzinger ha anche sottolineato che “nel mondo di oggi, soggetto a cambiamenti rapidi e agitato da questioni di grande importanza per la vita della fede, è necessaria la forza del corpo e della mente per governare la barca di San Pietro e per annunciare il Vangelo “. Benedetto XVI, 85 anni, sarà ricordato come un papa conservatore, fedele ai dogmi della Chiesa cattolica. Rispetto a Giovanni Paolo II non ha avuto paura di denunciare davanti al mondo i mali della Chiesa affrontando una delle più gravi crisi della storia della Chiesa condannando senza riserva i “peccati” e chiedendo “perdono” per le vittime. Molti gli scandali che ha dovuto affrontare: dai”Vatileaks”, nel maggio 2012, allo scandalo dello IOR ( la Banca Vaticana). Intransigente sulle questioni morali e sociali si è rifiutato modificare la linea tradizionalista e conservatrice della Chiesa in materia di aborto, eutanasia, omosessualità, famiglia. Non è più tornato sul delicato tema del celibato sacerdotale o del ruolo delle donne nella Chiesa, argomento da più parti evocato e che è costata nel 1979 ad Hans Kung la cattedra di teologia all’Università di Tubinga.
La sua simpatia verso i fondamentalisti è stata spesso criticata, come pure è stata grave la revoca della scomunica ai quattro vescovi scismatici tra cui il britannico Richard Williamson, noto negazionista dell’Olocausto.
Benedetto XVI è stato spesso criticato per la sua posizione sull’uso del preservativo. Nel 2009, ha anche detto che la distribuzione di preservativi ha “aggravato” il problema AIDS! Più tardi ha ammesso che l’uso del preservativo in casi limitati potesse essere permesso per prevenire la diffusione dell’AIDS, in particolare in Africa.
Mons. Jacques Gaillot, l’ex vescovo di Evreux e vescovo titolare di Partenia, ha detto nell’aprile del 2005: “Ratzinger è una delusione.”
L’elezione di un nuovo papa non segnerà un cambiamento significativo nella linea della Chiesa cattolica troppo interessata a svolgere una battaglia di retroguardia. Benedetto XVI, che come molti affermano, ha riflettuto a lungo prima di dare le dimissioni e le ha preparate con cura, ha nominato cardinali fedeli alla sua linea ed il nuovo Papa sarà espressione di questi uomini. Sarà difficile che il nuovo Papa, condizionato come sarà da una Curia Romana sempre più arrogante ed invasiva e per sua estrazione culturale poco incline a leggere in chiave progressista la crisi che stiamo vivendo potrà interrogarsi sui grandi problemi che affliggono il mondo cattolico ed i cattolici.
Benedetto XVI si è illuso che il primato di cui era stato investito potesse essere un primato di servizio come lo è stato per Pietro, per Gregorio Magno e nell’età moderna per Giovanni XXIII, ma durante il suo pontificato ha dovuto rendersi conto che il primato del Pontefice deve rimanere un primato di potere. Per la sua profonda onestà ha preferito lasciare ad altri il compito perchè lui, mite teologo, non è riuscito a risolvere la contraddizione né a trovare un compromesso con la propria coscienza. A meno che…………
Il defunto cardinale Carlo Maria Martini, aveva dichiarato che “la Chiesa è di 200 anni di ritardo. Dobbiamo avere paura? “…….