Grande rielaborazione di ain’t no muontain high enough capolavoro Motown, ricantata con la melodia che la tossica Amy sapeva dare.
Ne viene un soul modernissimo e piacevole.
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Grande rielaborazione di ain’t no muontain high enough capolavoro Motown, ricantata con la melodia che la tossica Amy sapeva dare.
Ne viene un soul modernissimo e piacevole.
Mi piacerebbe se venisse a cantare anche al mio funerale.
La settimana appena trascorsa è stata la più sanguinosa da quando è cominciata la primavera siriana. Almeno 66 morti soltanto ieri, da quanto riferiscono gli attivisti sul campo. Il regime di Damasco ha cominciato una dura offensiva contro l’Esercito Libero Siriano (Sel) e i manifestanti; i morti si contano in tutte e due gli schieramenti. Il ministro degli Interni siriano, Mohammed Ibrahim al Chaar, ha dichiarato, attraverso l’agenzia ufficiale Sana, che “il regime è determinato a ristabilire l’ordine e la sicurezza e a ripulire il territorio dai criminali”.Quella che in Siria sta diventando una vera e propria guerra di liberazione racchiude una tragedia dentro l’altra: è quella dei bambini siriani che sono diventati i protagonisti involontari di una rivoluzione che ruba loro l’innocenza. Sono oltre 400i bambini morti dall’inizio delle proteste.E’ di qualche giorno fa l’ultimo terribile massacro di bambininel villaggio di Hasal al Wuard. Undici componenti della famiglia Bahado sono stati giustiziati dalle forze di sicurezza del regime; tra i morti cinque bamb
L’uovo di Colombo per la crescita italiana è l’artigianato. Oltre a rappresentare una grande risorsa, è anche una scelta di vita appagante e da valorizzare. Non a caso, nel paese innovatore per antonomasia, cioè gli Stati Uniti, la causa dei “makers”, di coloro che si fanno le cose da soli, sta guadagnando sempre più consensi. Lo spiega a Linkiesta Stefano Micelli, docente di Economia all’Università Ca’ Foscari, autore di un saggio dal titolo provocatorio: Futuro Artigiano. Micelli ricorda la frase del rettore di Harvard in un film: «Qui i laureati pensano che sia meglio inventarsi un lavoro che trovarne uno».
Dopo il ricorso alla riforma dei vitalizi di venti deputati, tra cui esponenti di Pd, Pdl e Lega, un altro nome noto si erge a difesa dei privilegi dei parlamentari. Il suo nome? Giovanna Melandri, 50 anni, deputata Pd, ministro della Cultura con D’Alema e Amato e responsabile dello Sport con Prodi. La parlamentare non si vergogna a dire di aver lasciato il suo lavoro d’economista alla Montedison per entrare in politica, forse attratta dai possibili facili guadagni. L’onorevole, per giustificare la sua levata di scudi in difesa degli emolumenti ai deputati, tira in ballo addirittura Berlinguer e Fanfani. “Loro erano d’accordo sulla nozione di vitalizio – ha detto al Corriere della Sera – e anche io penso che quel concetto non sia sbagliato. Non ho da recriminare nulla, ma ho paura di quello che resterà sotto le macerie del populismo”. La Melandri ovviamente ha il suo perché nel lamentarsi. Due giorni fa ha compiuto 50 anni. Con le vecchie regole avrebbe avuto già diritto ad una corposa pensione, mentre ora? “La prenderò fra dieci anni, nel 2022” dice sconsolata la deputata Pd.
Non ha mai fatto nulla era pure cretina e vuole pure il vitalizio. Ma mi faccia il piacere.
Oscar Luigi Scalfaro è stato la testimonianza vivente della Costituzione condivisa nei valori dell’antifascismo. Democristiano, conservatore, lontano e molto dai valori della sinistra, si riconosceva però pienamente nei valori costituenti. Forse perciò fu il primo –e, ahinoi, uno dei pochi ai vertici dello Stato- a comprendere il carattere eversivo del berlusconismo. Perciò lo affrontò sempre a viso aperto, venendo troppo spesso lasciato solo.
Gennaro Carotenuto