Se l’idea al cuore dei led zeppelin era di estendere, sotto forma di suite psichedeliche, dei classici standard blues, non stupisce allora che in origine Whole Lotta Love – nata come un tributo a Willie Dixon, il re del blues di Chicago – si basasse in più di un elemento su You Need Love (composizione di Muddy Waters del 1962) a cui Robert Plant aggiunse alcune frasi prese da una canzone scritta da Dixon stesso per Howlin’ Wolf. I non pochi problemi legali riguardanti questo groviglio di copyright vennero non a caso sbrogliati soltanto nel 1985, quando a Dixon furono riconosciuti una parte dei diritti d’autore di Whole Lotta Love. «Voglio sia chiara una cosa», dichiarò Plant al riguardo: «Il riff di Page è suo al 100%. Questo non è mai stato in discussione. Il furto, se così vogliamo chiamarlo, è stato interamente mio. Ho sentito il pezzo, e mi sono detto: “Wow, cosa posso cantare sopra un riff così?”. È così che è andata. Sono felice che ora tutti abbiano avuto ciò che spettava loro». Lapidario, invece, il commento di Jimmy Page: «I miei riff sono tutti originali. Non credo di dover aggiungere altro».
Francesco De Gregori – Arlecchino.
I “fiori falsi e sogni veri della friggitoria Chantant” si riferiscono al Folkstudio dove De Gregori ed i suoi amici (Venditti, Lo Cascio e Bassigano) si esibivano per pochi soldi ed in cambio dovevano fare delle acrobazie( “Arlecchino è già sul filo, la gente vuol vedere cosa fa”). Alla fine Arlecchino vola senza filo e si fa i fatti suoi, indipendentemente da quanto lo pagano, da quanto sia grande la sua stanza, perché “anche questo in fondo è libertà”.
Padre Zanotelli per i 4 Sì
Parte dalla piazza, dalla gente, dagli anziani ai balconi e dai ragazzini che giocano a impennare con le bici, parte dal cuore della Sanità lo sprint per dire “quattro sì ai referendum” il 12 e 13 giugno. “Partiamo da qui, dalla piazza che torna a essere luogo di discussione sui temi importanti e da un quartiere popolare per difendere l’acqua pubblica e la nostra terra dal nucleare”.
A parlare è padre Alex Zanotelli, che abbraccia, saluta, distribuisce volantini con i quattro “Sì”. “Signora ha capito? Deve scrivere sì, per dire no” spiega il padre comboniano. E la signora lo bacia, si fa il segno della croce e promette: “Ci vado a votare. Non possono chiedere sempre a noi poveri cristi di pagare per tutti”. Intanto c’è chi allestisce il banchetto e vende le barrette di cioccolata bianca. E arriva pure il gelataio. E padre Alex fa proseliti: “Dopo il caso Fukushima siamo tutti più in allerta sul nucleare, ma a noi non ci preoccupano solo gli incidenti, anche se sarebbe da folli costruire delle centrali nucleari in Italia, terra a rischio sismico. Pure chi ci vive attorno ai reattori assorbe radioattività. E poi ci sono i costi. Il nucleare costa moltissimo, gli Stati Uniti che usano il nucleare per produrre solo il 10 per cento della loro energia in 40 anni hanno bruciato 700 miliardi di dollari”.
Il prete: l’omosessualità è una malattia. Contestato in chiesa.
Scendono da un pulmino e due auto, irrompono nella chiesa stracolma di gente, gridano cori da stadio e srotolano un cartello verso l’obiettivo della loro contestazione: padre Alberto Magrone, uno dei quattro sacerdoti della parrocchia San Giuseppe Calasanzio, in via don Gnocchi, a San Siro. Si fermano dietro l’ultima fila di fedeli. «Padre Alberto, curati tu!» urlano interrompendo le parole di monsignor Marco Ferrari, vescovo ausiliario di Milano.
Oggetto di critica, ciò che padre Magrone avrebbe detto durante un incontro coi giovani in parrocchia trattando il tema della sessualità. In particolare su una possibile ‘cura’ dell’omosessualità, tramite colloqui psicologici.
Ecco i primi 15 siti che ospiteranno centrali nucleari e depositi di scorie se non passa il referendum.
Enel ha denunciato alla polizia il furto negli uffici romani dell’area nucleare a Tor di Quinto di un computer ”contenente documenti aziendali relativi a studi e analisi preliminari, privi di risvolti operativi, sulle caratteristiche di siti per impianti nucleari in Italia e all’estero”. Il furto del pc, denuncia l’Enel, avviene a pochi giorni dalla tornata referendaria. Ma cosa conteneva quel pc? Quali infornazioni? Intanto eccovi i primi (ma non ultimi) siti che dovrebbero ospitare centrali e depositi di scorie radioattive se il 12-13 giugno non dovesse passare il referendum. Un vecchio elenco del Cnen* ne individuava, a regime, circa 45, ma secondo i Verdi ed Enel (incaricata del progetto nucleare) i primi sono questi:
Trino Vercellese, Caorso, in Lombardia una centrale fra Mantova e Cremona lungo l’asta pluviale del Po, Monfalcone, Chioggia, San Benedetto del Tronto, Scarlino (Grosseto), Montalto di Castro, Borgo Sabotino (Latina), Oristano, Termoli, Mola di Bari, Scansano Ionico (Matera), Palma di Montechiaro e un deposito di scorie a Garigliano (fra Caserta e Latina).
Batterio killer. Assolti anche i germogli.
È stato un altro buco nell’acqua. Neanche i germogli indicati da Gert Lindemann, il ministro dell’Agricoltura della Bassa Sassonia, come probabile fonte del contagio erano i colpevoli dell’epidemia che sta diffondendosi in Europa. 23 dei 40 campioni esaminati, infatti, non erano contaminati da Escherichia Coli.
I sospetti sui germogli erano stati palesati ieri pomeriggio, quando, in una conferenza stampa, Lindemann aveva affermato che quella intrapresa dai ricercatori era “la pista giusta”. E tutto sembrava indicarlo: prodotti da una cooperativa biologica situata tra Amburgo e Hannover e cresciuti in botti con vapore – l’ambiente ideale per la proliferazione del batterio -, i germogli avrebbero preso la via di 5 regioni tedesche dando luogo al contagio.
Ora la nuova assoluzione, dopo quella dei cetrioli nelle scorse settimane.
Intanto nell’ultimo aggiornamento dell’European Centre for Disease Prevention and Control è arrivata a 2300 la conta delle persone infettate da quello che è stato battezzato batterio killer, 22 i decessi accertati. A fare la gran parte dei morti, la Sindrome Emolitico Uremica, un mix di sintomi che comprende anemia emolitica, piastrinopenia e insufficienza renale acuta e che nel 3-5 per cento dei casi può rivelarsi fatale o portare all’insufficienza renale cronica.
Glioblastoma: nuove speranze arrivano da un vaccino.
Nuove speranze arrivano da un vaccino contro una forma di grave tumore al cervello, il glioblastoma, messo a punto dalla University of California: il vaccino HSPPC-96, prodotto utilizzando cellule degli stessi malati, si e’ infatti dimostrato efficace raddoppiando ed in alcuni casi triplicando (da 3-5 mesi a 11 mesi) la sopravvivenza di pazienti colpiti da glioblastoma recidivo.
Lo studio e’ stato presentato al Congresso della Societa’ americana di oncologia clinica (Asco) in corso a Chicago. ”I risultati sono molto positivi per i pazienti colpiti da questa forma di cancro al cervello – ha affermato il ricercatore coordinatore dello studio, Andrew Sloan – e questo vaccino e’ una delle poche immunoterapie per pazienti con recidive di glioblastoma. Questi risultati incoraggianti aprono ora la strada alla successiva fase 3 di sperimentazione”. Per determinare il vaccino HSPPC-96 si isola una particolare proteina che fa parte del sistema immunitario del paziente. La proteina estratta dal tumore dello stesso malato vi
Fra’ Ettore in sciopero del riposo.
A sinistra Fra’ Ettore Marangi, dell’Ordine dei francescani minori, in protesta, anzi in sciopero del riposo, contro il cementificio Colacem di Galatina, che ha annunciato di voler bruciare nelle sue fornaci i rifiuti.
Perché sciopero del riposo? Perché è restato in piedi fino a notte davanti la Basilica di S.Caterina d’Alessandria a Galatina, per una protesta non violenta che fosse un cotrocanto all’angolo “verde”, allestito dal Colacem per l’evento Cortili in Fiore.
Spiega nel comunicato il Forum Ambiente e Salute a proposito del Colacem:
Notevole co-responsabile, insieme ad altre attività, dell’inquinamento del circondario, che coinvolge il cuore del basso Salento avvelenandolo, (comuni più coinvolti: Galatina, Corigliano d’Otranto, Sogliano Cavour, Cutrofiano, Aradeo, ecc.), e non potrebbe essere altrimenti data l’intensa attività di combustione che in esso avviene! Ma non solo, la goccia che ha fatto traboccare un vaso strapieno è che oggi Colacem vuole immettere ulteriori inquinanti in atmosfera, avendo richiesto alle autorità competenti, che si son dichiarate disponibili, l’autorizzazione ad incenerire rifiuti anche nelle sue fornaci! Un attività di combustione tanto assurdamente iperincentivata, quanto nociva! Per di più anche la beffa, rifiuti neppure provenienti dalle filiere locali! Un co-incenerimento di rifiuti che aggraverebbe il già preoccupante stato di incidenza epidemiologica di neoplasie ed altre malattie nel circondario densamente popolato, come denunciato e riconfermato anche recentemente dagli studi scientifici della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori).
La Francia chiede gli Stati generali dell’energia in Europa.
La Francia è preoccupatissima per l’uscita della Germania dal programma nucleare. Non ne fa mistero e anzi chiede gli Stati generali dell’energia che si dovrebbero tenere a Parigi giovedì 9 giugno tra tutti i ministri per l’Energia e l’Industria dei 27.
L’invito lo lancia Eric Besson ministro francese per l’Industria che chiede una concertazione europea. Ha detto Besson in un tweet:
La Germania è sovrana ma le conseguenze sono europee.
Si discuterà di mercato unico dell’energia così come propone Angela Merkel e dei costi. In sostanza il cancelliere tedesco punta a calmierare i prezzi interni del costo dell’energia che si otterrà evidentemente da fonti rinnovabili sostenendoli grazie anche al contributo dell’Europa. I francesi che invece, vorrebbero si rinunciasse al nucleare, ma di fatto si tengono strette le centrali che hanno, credono che il prezzo dell’energia non dovrà essere fissato per scelta politica, ma in base ai costi di produzione e di mercato.
Certamente la Francia in questa fase iniziale di transizione da un sistema di produzione energetico all’altro ci guadagnerà e si dicono, di fatto, pronti alla speculazione. Europea.