Posts tagged ‘Dimissioni Papa’

marzo 7, 2013

Sogno un papa omosessuale.

Il fondatore della comunità di San Benedetto: “Sarebbe grande che uno si affacciasse a piazza San Pietro e dicesse di essere gay. Chi non esprime la propria sessualità si reprime e arriva alla pedofilia. Anch’io, da giovane prete, ricevetti avance da un vescovo”

 

La provocazione di don Gallo "Sogno un papa omosessuale"

 

“Un papa omosessuale sarebbe una cosa magnifica. Pensare che uno si affacci a Piazza San Pietro e lo dica sarebbe grande. C’è la parità dei figli di Dio, è l’essenza del Vangelo, siamo tutti figli e figlie di Dio”. Lo ha detto don Andrea Gallo, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, in un’intervista a La Zanzara su Radio24.

“Il prete omosessuale – ha proseguito – deve poter essere libero di esprimere la sua identità e la sua sessualità, altrimenti si reprime e arriva alla pedofilia”. Don Gallo ha anche rivelato di aver subito “dei tentativi di violenze omosessuali, diciamo delle insidie, che ho respinto, sono sempre stato un ribelle”. “Ero un giovane prete – ha raccontato – e fu un vescovo a farmi delle avances”.

marzo 3, 2013

Chi sarà il nuovo Papa?

Il nuovo Papa sarà sicuramente un conservatore.  Benedetto XVI° durante il suo pontificato ha nominato Cardinali, che oggi sono elettori di sicura fede conservatrice. Inoltre il cardinal Sodano, che non partecipa al Conclave ha molti seguaci presenti e pronti a seguire le sue direttive. E’ difficile che sia un italiano perchè la pattuglia italiana conta pochi sostenitori: Abbiamo però Bertone, Nosiglia, Scola  l’arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra, il cardinale Giuseppe Betori da Firenze, Agostino Vallini, Crescenzio Sepe,Paolo Romeo.Fra questi il più forte ed il più accreditato fra le gerarchie vaticane sembra essere proprio Scola, uomo di cultura, già Rettore della pontificia Università lateranense, giàPatriarca di venezia come Giovanni XXIII° ed ora vescovo di Milano.Diciamo però che al di là della pattuglia italiana il nome può ridursi ad una decina di nomi che già circolano nelle segrete del Vaticano. Vediamoli: Angelo Scola, arcivescovo di Milano, Teologo di spessore e uomo del dialogo interreligioso ed abbiamo chiuso con gli Italiani. Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila  è uno dei beniamini del collegio dei Cardinali. Apprezzato da BendettoXVI° è apprezzato per le sue qualità di pastore. Marc Ouellet, cardianle dal 2003, arcivescovo del Quebec, teologo e prefetto della congregazione dei Vescovi, presiede la Commissione per l’america latina ed è quindi ben visto dai paesi del Sud America. Timothy Dolan, cardinale arcivescovo di New York, conservatore modernista, ottimo comunicastore, dirige una diocesi che è stata all’avanguradi nella lotta contro i preti pedofili. Laurent Monsengwo arcivescovo di  Kinshasa (Congo), consocitore profondo della bibbia è stato chiamato a dirigere  da Benedetto XVI° gli esercizi spirituali in vaticano ed ha ha giocato un ruolo di mediazione per risolvere il conflitto nel suo paese.Peter Turkson, cardinale  in Ghana, presidente del Consiglio Pontifico della giustizia e della pace parla sei lingue ed è stato nominato cardinale nel 2003, le sue chqncez sono diminuite dopo una sua gaffe sul pericolo islamico in Francia. André Vingt-trois, arcivescovo di Parigi, presidente della conferenza episcopale francese, è membro direttore del comitato della Conferenza episcopale della famiglia.Christoph Schöborn, Cardinale arcivescovo di Vienna, è uno dei più forti nella competizione, Amico di Bendetto XVI°, nel 2010 in pieno scandalo sulla pedofilia dei preti sollevò la questione del celibato dei preti. Molto critico nei confronti della curia Romana. Oscar Andres Maradiaga, Cardinale e arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras), considerato un ortodosso ma moderno per i suoi interventi, si è mostrato favorevole nel 2009 qal colpo di Stato contro il Presidente  Manuel Zelaya.Francis Arinze, cardinale della Nigeria è il favorito fra i bookmakers, perchè il numero dei cattolici aumentano rapidamente nel continente africano.

marzo 2, 2013

Che significa Conclave?

Conclave è un termine che deriva dal latino cum clave, cioè “(chiuso) con la chiave”. Usualmente indica sia la sala in cui si riuniscono i cardinali per eleggere il nuovo papa, sia la riunione vera e propria.

L’evento storico che diede il nome di Conclave all’elezione dei Pontefici, risale al 1270, quando gli abitanti di Viterbo, allora sede papale, stanchi di anni di indecisioni dei cardinali, li chiusero a chiave nella sala grande del palazzo papale e ne scoperchiarono parte del tetto, in modo da metterli in condizioni di decidere al più presto chi eleggere a nuovo pontefice, che fu papa Gregorio X.

Tuttavia il primo Pontefice eletto cum clave fu papa Gelasio II, eletto il 24 gennaio 1118 all’unanimità dei cardinali riuniti nel Monastero di San Sebastano sul Palatino, luogo segreto e chiuso al pubblico scelto appositamente per evitare interferenze esterne sulla scelta del successore di Pietro (si era in piena lotta per le investiture).

marzo 2, 2013

Febbre da elezioni.

Febbre elettorale. A Roma credo si siano fatti prendere un pochino la mano.

febbraio 28, 2013

Good bye Mr. Ratzinger.

Finisce oggi il pontificato di Benedetto XVI.  Il Papa ha detto di non avere la “forza” di guidare la Chiesa cattolica a causa della sua età. Il Pontefice l’11 febbraio ha detto”Dopo aver esaminato la mia coscienza davanti a Dio, in diverse occasioni, sono venuto a credere che le mie forze, a causa della mia età avanzata, non sono più in grado di svolgere in modo adeguato il ministero petrino”. Ratzinger ha anche sottolineato che “nel mondo di oggi, soggetto a cambiamenti rapidi e agitato da questioni di grande importanza per la vita della fede, è necessaria la forza del corpo e della mente per governare la barca di San Pietro e per annunciare il Vangelo “. Benedetto XVI, 85 anni, sarà ricordato come un papa conservatore, fedele ai dogmi della Chiesa cattolica.  Rispetto a Giovanni Paolo II non ha avuto paura di denunciare davanti al mondo i mali della Chiesa affrontando una delle più gravi crisi della storia della Chiesa condannando senza  riserva i “peccati” e chiedendo “perdono” per le vittime. Molti gli scandali che ha dovuto affrontare: dai”Vatileaks”, nel maggio 2012, allo scandalo dello IOR  ( la Banca Vaticana). Intransigente sulle questioni morali e sociali si è rifiutato modificare la linea tradizionalista e conservatrice della Chiesa in materia di aborto, eutanasia, omosessualità, famiglia. Non è più tornato sul delicato tema del celibato sacerdotale o del ruolo delle donne nella Chiesa, argomento da più parti evocato e che è costata nel 1979 ad Hans Kung la cattedra di teologia all’Università di Tubinga.

La sua simpatia verso i fondamentalisti è stata spesso criticata, come pure è stata grave la revoca della scomunica ai quattro vescovi scismatici tra cui il britannico Richard Williamson, noto negazionista dell’Olocausto.
Benedetto XVI è stato spesso criticato per la sua posizione sull’uso del preservativo. Nel 2009, ha anche detto che la distribuzione di preservativi ha “aggravato” il problema AIDS! Più tardi ha ammesso che l’uso del preservativo in casi limitati potesse essere permesso per prevenire la diffusione dell’AIDS, in particolare in Africa.

Mons. Jacques Gaillot, l’ex vescovo di Evreux e vescovo titolare di Partenia, ha detto nell’aprile del 2005: “Ratzinger è una delusione.”

L’elezione di un nuovo papa non segnerà un cambiamento significativo nella linea della Chiesa cattolica troppo interessata a svolgere una battaglia di retroguardia. Benedetto XVI, che come molti affermano, ha riflettuto a lungo prima di dare le dimissioni e le ha preparate con cura, ha nominato cardinali fedeli alla sua linea ed il nuovo Papa sarà espressione di questi uomini. Sarà difficile che il nuovo Papa, condizionato come sarà da una Curia Romana sempre più arrogante ed invasiva e per sua estrazione culturale poco incline a  leggere in chiave progressista la crisi che stiamo vivendo potrà interrogarsi sui grandi problemi che affliggono il mondo cattolico ed i cattolici.

Benedetto XVI si è illuso che il primato di cui era stato investito potesse essere un primato di servizio come lo è stato per Pietro,  per Gregorio Magno e nell’età moderna per Giovanni XXIII, ma durante il suo pontificato ha dovuto rendersi conto  che il primato del Pontefice  deve rimanere un primato di potere. Per la sua profonda onestà ha preferito lasciare ad altri il compito perchè lui, mite teologo, non è riuscito a risolvere la contraddizione né a trovare un compromesso con la propria coscienza. A meno che…………

Il defunto cardinale Carlo Maria Martini,  aveva dichiarato che “la Chiesa è di 200 anni di ritardo. Dobbiamo avere paura? “…….

febbraio 24, 2013

Dietro le dimissioni del Papa nessun segreto. Addio Benedetto XVI°.

Padre Camillo Torres prete guerrigliero ucciso il 15 febbraio 1966 in una fattoria di Santander, dalle milizie Colombiane che per offenderlo ancora di più presero a calci il suo corpo, parlando del cristianesimo e della chiesa cattolica ha scritto nel  suo “messaggio a i cristiani”  : “I difetti temporali della Chiesa non devono scandalizzarci. La Chiesa è umana. L’importante è credere che al contempo che è divina e che, se noi cristiani mettiamo in atto il nostro obbligo di amare il prossimo, con tale azione rinvigoriamo la Chiesa. Io ho abbandonato i privilegi e i doveri del clero, ma non ho smesso di essere sacerdote. Credo di essermi dedicato alla rivoluzione per amore del prossimo. Ho cessato di dir messa per rendere  realtà tale amore. Quando il mio prossimo non avrà nulla contro di me, quando sia stata realizzata la rivoluzione, tornerò a celebrare messa, se Dio me lo permetterà. Credo così di seguire il comandamento di Cristo.” Quanta similitudine con le parole di un Papa che per cultura vocazione, posizione era tanto diverso da Padre Camillo. Questo Papa era certamente un conservatore ha fatto di tutto per far dimenticare il messaggio rivoluzionario del Concilio Ecumenico Vaticano II, ma non ha avuto paura di togliere il velo alle vergogne della Chiesa   fino a giungere all’estremo sacrificio di scendere dalla croce per andarsi a nacondere. Con il suo gesto ha dimostrato come tra tanti equivoci e confusioni può riemergere con forza travolgente il messaggio cristiano autentico, che è essenzialmente un atto di amore. Amore per la verità, la giustizia, e la libertà, ma non in astratto, non a parole, non per mascherarsi dietro le nostre vigliaccherie e i nostri egoismi.Amore che è donazione piena e completa per gli altri a costo di perdersi, di smarririsi. Parlando con un sacerdote mio amico, con molta presunzione all’inizio del pontificato di Benedetto XVI° dissi che Ratzinger non era il mio Papa, perchè mi riconoscevo in Giovanni XXII e nel suo pontificato. Sono contento di ammettere la mia presunzione e di essere stato superbo e cieco, forse per sentirmi diverso dagli altri. San Paolo diceva “chi ama il prossimo ha compiuto la legge.”   Ti chiedo scusa Bendetto, mi resterai nel cuore.

febbraio 16, 2013

Sarà Ravasi il nuovo Papa?

Gianfranco Ravasi

Il cardinale Gianfranco Ravasi

Succede di rado che un prelato non ancora Vescovo venga posto al vertice di un dicastero e nel giro di un anno diventi cardinale, a meno che non abbia l’alone del primo della classe.

Benedetto XVI, nel novero delle porpore che un Papa riserva direttamente a se stesso, senza tenere conto di precedenze curiali e prelazioni geografiche, ha ragionato da professore, dando il massimo dei voti e promuovendo il Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.

E oggi, con una chiara indicazione elettorale, lo mette addirittura in pole position, chiamandolo a predicare da domenica pomeriggio 17 febbraio gli esercizi alla Curia, con gesto analogo a quello di Giovanni Paolo II, che nel 2005 affidò a Ratzinger le meditazioni dell’ultima Via Crucis.

febbraio 15, 2013

Tragedia in Vaticano.

febbraio 11, 2013

Come Celestino V°.

Un Papa che lascia il pontificato è un evento molto raro nella storia della Chiesa. Il caso più famoso è quello di Celestino V: Pietro da Morrone, sacerdote, condusse vita eremitica. Diede vita all’Ordine dei ‘Fratelli dello Spirito Santo’, denominati poi ‘Celestini’, approvato da Urbano IV, e fondò vari eremi. Eletto papa quasi ottantenne, dopo due anni di conclave, il 5 luglio 1294, fu incoronato ad Aquila (oggi L’Aquila) il 29 agosto nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove è sepolto. Prese il nome di Celestino V e, uomo santo e pio, si trovò di fronte ad interessi politici ed economici e a ingerenze anche di Carlo d’Angiò.

Accortosi delle manovre legate alla sua persona, dopo 4 mesi rinunciò alla carica, il 13 dicembre 1294, morendo poco dopo in isolamento coatto nel castello di Fumone. Giudicato severamente da Dante come “colui che per viltade fece il gran rifiuto“, oggi si parla di lui come di un uomo di straordinaria fede e forza d’animo, esempio di umiltà e di buon senso.

Il secondo caso che la storia ricorda è quello di Gregorio XII, papa dal Papa dal 19 dicembre 1406 al 4 luglio 1415. Veneziano, una volta eletto si impegnò a porre fine al “grande scisma” fra i pontefici di Roma e quelli di Avignone. Ma ogni tentativo risultò vano. Solo il concilio di Costanza (1414-1417) vi riuscì. Gregorio XII rinunciò al pontificato e si ritirò a Recanati. Nel 1417, dopo la sua morte, il suo successore lo nominò Pontefice Emerito di Roma.

Da documenti d’archivio di fonte ecclesiastica, relativi alla Seconda Guerra Mondiale, sembra inoltre che Papa Pio XII (1876-1958) avesse scritto un documento segreto dove affermava che doveva essere considerato dimissionario nel caso in cui fosse stato rapito dai nazisti su ordine di Hitler. Eugenio Pacelli era stato informato di un piano del dittatore tedesco per arrestarlo e portarlo in una piccola località in Germania.