Per il Bastian contrario la notizia del cambio di direzione a Il Foglio potrebbe essere succulenta, dal momento che il sottoscritto non ha mai condiviso la passione di Giuliano Ferrara prima per Craxi poi per Berlusconi. Invece ora mi scappa un applauso per la sua “uscita” di scena (che provvederà subito a smentire nei fatti).
Un pezzo di merda se ne va. Finalmente.(ma non vi illudete)!
Io non mi chiamo Charlie.
L’ooribile delitto di dodici giornalisti francesi non mi fa dimenticare tutto quello che succede intorno a noi. Israele continua ad uccidere il popolo palestinese senza che nessuno gridi al massacro. 2000, dico duemila persone di fede islamica di uno stato che neppure ricordo sono stati massacrati nell’indifferenza generale e a loro non è stato concesso se non qualche minuto nei telegiornali. Contemporaneamente la Santanchè e Salvini imperversano su tutte le trasmissioni nazionali per dire che bisogna cacciare l’Islam dall’Italia, peraltro scambiando quattro disperati che arrivano in barcone sfidando la morte in cerca di una vita migliore. Giuliano Ferrara ha scaricato tutto il suo odio dicendo che è uno scontro di civiltà. Se questi si chiamano Charlie io mi chiamo Mohamed. Bene avrebbe fatto Santoro a zittire Ferrara e cacciarlo dal programma, ma si sa, lo spettaccolo innazitutto. Io non m i sento contaminato dall’Islam che rispetto come religione e come civiltà senza per questo rinnegare la mia cultura la mia fede. Personalmente ritengo che le uniche parole di saggezza sono venute da Papa Francesco che mi sento di condividere: solo il dialogo interreligioso fra le tre religioni monoteiste: la ebraica, la cattolica e l’islamica può sconfiggere i radicalismi che la politica non sa e non vuole sconfiggere. Sarà un processo lungo, difficile, pieno di sconfitte e di battute d’arresto, ma questo al di là di ogni falso spettacolo e l’unico percorso praticabile. Grande rispetto quindi per i vignettisti morti e grande dolore, ma io non mi sentirò mai di condividere la chiamata alle armi di fascisti che non hanno mai tollerato la satira quando era rivolta contro di loro. “Restiamo umani”
ANAGRAMMA GIUDIZIARIO.
Le ultime parole famose.
Giuliano Ferrara, dal Giornale del 6 gennaio 2013, prima pagina:
“Ora Grillo vale quanto Cicciolina… Per mesi noi che lo dicevamo un fuoco fatuo, un’illusione per gonzi, una scemenza appena degna di curiosità, siamo stati derisi e considerati out. In prime time e in prima serata si dava retta al Giamburrasca di Genova, quando sosteneva disinvolto e bugiardo… che era in arrivo una grande rivoluzione totale… Bisognerebbe fare oggi un’antologia del Fatto Quotidiano e di certe testate tv… L’han data a bere a una nazione intera. Grillo ora vola al di sotto del 10 per cento. È un fenomenuccio come cento altri nella nostra non immortale storia, un caso scandaloso e impertinente di invadente caciara con il suo spazietto politico residuale, alla Cicciolina, e molti cominciano a capire che non era vero che in Sicilia era arrivato primo, che non esiste la democrazia della rete, che non si può fare politica con il solo insulto e con il solo uso del disprezzo popolare verso le istituzioni sputtanate… Sono bastate l’entrata in lizza di Berlusconi, il ‘prima il Nord’ della Lega, l’arrivo di Monti e i rilanci delle primarie di Bersani con contorno di Renzi: ecco qui, i partiti e le leadership riconquistano bene o male il palcoscenico, arriva il voto utile, che poi è il voto senza aggettivi, e l’attore torna ai suoi cabaret“
..e mentre a Gaza ammazzano creature innocenti Ferrara si masturba.
l rosario recitato tutti assieme. Meraviglioso. Il passamontagna restituito al rapitore. Un gesto bellissimo. Giuliano Ferrara commenta così il sequestro del ragionier Spinelli, il cassiere di Arcore, martire di questi giorni. Sul Fatto Quotidiano.
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A proposito di relativismo etico.
Ma non si vergognano? Quello che accadde quella notte lo sanno tutti. Berlusconi fu avvertito che una signorina sua amica di bisbocce private, simpatica e un po’ matta (ora madre e sposa come succede in tutte le favole), preda molto appariscente per l’Italia guardona che voleva far fuori il premier per via delle feste che teneva in casa sua, era nei guai in Questura a Milano. Le diede una mano come farebbe chiunque non abbia gli occhi foderati di loscaggini legalitarie.
Chiunque inteso come privato. Lo avrei fatto anch’io. Chiamò, rassicurò con estrema gentilezza il funzionario, sollecitò una soluzione che evitasse guai alla ragazza che si era messa nei guai, raccontò anche qualche balla su Mubarak perché è persona fantasiosa e verbalmente incontinente, insomma mise la sua voce delicata e suadente un passettino oltre le regole, e incaricò una sua amica, amica delle sue amiche, di andare a prendere la giovinetta. Tutto qui.