Ultimo sondaggio.
Più poveri, più tristi e più scoglionati.
Interessante articolo sul messaggero. Riassume uno studio fatto dal sindacato nazionale dei pensionati della cgil: “Potere d’acquisto delle pensioni in caduta libera: in 15 anni è diminuito del 33%. Nello stesso arco temporale il valore di una pensione media è sceso del 5,1%. A rilevarlo è lo Spi-Cgil, che parla di un «crollo vertiginoso» del reddito da pensione rispetto all’andamento dell’economia reale. Tasse e tariffe aumentano sempre più: nel 2013 saranno alle stelle e incideranno sui pensionati per 2.064 euro a testa, il 20% in più sul 2012.
I dati sul potere d’acquisto delle pensioni sono destinati a peggiorare per effetto del blocco della rivalutazione annuale introdotto con la riforma Fornero (su quelle superiori a tre volte il minimo, poco sopra i 1.400 euro lordi) che toglie mediamente 1.135 euro nel biennio 2012-2013 a 6 milioni di pensionati. Così un pensionato con un assegno di circa 1.200 euro netti ha perso 28 euro al mese nel 2012 e nel 2013 ne perderà 60, mentre chi percepisce una pensione di circa 1.400 euro netti ha perso 37 euro al mese nel 2012 e ne perderà 78 nel 2013. Come se non bastasse bisogna fare i conti con il peso delle tasse e delle tariffe: nel 2013 «saranno alle stelle ed incideranno sui pensionati italiani per una spesa media totale di 2.064 euro pro-capite, ovvero il 20% in più rispetto al 2012». Per le tasse, tra addizionale regionale Irpef, addizionale comunale, Imu e Tares se ne andranno infatti mediamente 640 euro, il 12% in più rispetto al 2012. Per quanto riguarda invece le tariffe la spesa media sarà di 1.424 euro tra telefonia fissa, acqua, luce, gas e riscaldamento. Pesano inoltre il canone Rai e l’aumento dal 22% al 23% dell’Iva che scatterà il prossimo luglio.
Monti: ovvero la furbizia elevata a sistema.
Caro Senatore Monti,
visto che lei si è lamentato, meravigliandosene, di non avere trovato interlocutori disponibili al confronto, ma si è guardato bene dal venire anche una sola volta, durante la sua campagna elettorale, a L’Ultima Parola, per confrontarsi davvero con la pancia del Paese, allora la mia domanda ieri sera ho dovuto porgliela così, di fronte a una sagoma di cartone con il suo volto.
Come prendere tutti per il culo!
Dopo la casa vista Colosseo, i candidati, gli elettori, i tesserati, e molto altro, il Popolo della Libertà ci regala l’ennesima, incredibile, fantasmagorica, “insaputa“. Stavolta il caso è internazionale. Il partito di Silvio Berlusconi, per la propria campagna elettorale, è riuscito ad “arruolare” il sindaco di Londra, Boris Johnson: che colpaccio!, roba grossa, dopo Putin, Gheddafi e Mubarak, finalmente un endorsement come si deve.
Ecco, peccato che tutto questo sia avvenuto all’insaputa del vecchio Boris. La trovata è di due candidati Pdl, circoscrizione estero, che hanno ben pensato di spedire a tutti gli italiani d’Inghilterra il volantino che vedete qui sopra. E la furia del primo cittadino londinese non si è fatta attendere. Quella foto è vecchia, nessuno m’ha detto niente, ritiratelo immediatamente! “Il sindaco di Londra è rimasto scioccato dal comportamento di Berlusconi“, scrivono i giornalisti del Times. Così, sempre per quella storia dell’autorevolezza.
Amartya Sen: “L’austerità sta trascinando l’Europa nel baratro.”
Indiano d’origine “prestato” a Harvard, Amartya Sen, 76 anni, Nobel per l’Economia nel 1998, è una delle massime teste pensanti del nostro presente. Guru liberal, raro esemplare di filosofo-economista, in questa intervista comparsa sul “Giornale” non lesina scudisciate contro la costruzione dell’euro e il vangelo dell’austerity. Criticando anche la sinistra italiana: non pervenuta.
Sarà Ravasi il nuovo Papa?

Succede di rado che un prelato non ancora Vescovo venga posto al vertice di un dicastero e nel giro di un anno diventi cardinale, a meno che non abbia l’alone del primo della classe.
Benedetto XVI, nel novero delle porpore che un Papa riserva direttamente a se stesso, senza tenere conto di precedenze curiali e prelazioni geografiche, ha ragionato da professore, dando il massimo dei voti e promuovendo il Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.
E oggi, con una chiara indicazione elettorale, lo mette addirittura in pole position, chiamandolo a predicare da domenica pomeriggio 17 febbraio gli esercizi alla Curia, con gesto analogo a quello di Giovanni Paolo II, che nel 2005 affidò a Ratzinger le meditazioni dell’ultima Via Crucis.