Posts tagged ‘infortuni sul lavoro’

luglio 27, 2016

Morti di cui messuno parla.

1.300 morti sul lavoro ogni anno in Italia per inadempienze da parte dei padroni.
Per non parlare delle vittime per malattie professionali, degli infortuni causa d’invalidità permanenti
Una strage quotidiana sileziosa e silenziata.

cara chiavica di Bruno Vespa perchè non chiami i tui eccelsi consulenti a spiegare perchè si deve morire di lavoro?

ottobre 15, 2013

Calo delle morti sul lavoro? Ma di cosa stiamo parlando?


Carlo Soricelli* – Egr. Presidente dell’ANMIL Dott. Franco Bettoni, sulle morti per infortuni sul lavoro continuate a scrivere che le morti sono in continuo calo, addirittura del 30% dal 2008. Ma di cosa state parlando?
Dal 2008 i morti sui luoghi di lavoro sono praticamente invariati. Probabilmente prendendo per buono quello che si legge nVisualizza altro

febbraio 28, 2013

Per tanti dubbi un’unica certezza.

ilva-thissen-elezioni13

Thyssen, non fu omicidio volontario. Pene ridotte.
Incidente all’Ilva, un morto e un ferito.

giugno 8, 2012

Novi Ligure, muore operaio all’Ilva ma la fabbrica non si ferma.

Immediata la reazione dei sindacati che hanno proclamato sciopero. L’uomo, di 31 anni, è stato schiacciato da un muletto

Novi Ligure, muore operaio all'Ilva ma la fabbrica non si ferma Lo stabilimento Ilva di Novi Ligure

 Un caporeparto dell’Ilva di Novi Ligure (Alessandria) – Pasquale La Rocca, di 31 anni – è morto, schiacciato da un muletto, la scorsa notte mentre lavorava nello stabilimento siderurgico.

Nonostante l’incidente, l’attività della fabbrica non è stata sospesa e per protesta i sindacati hanno proclamato uno sciopero immediato dei turni della notte. Le Rsu hanno proclamato lo sciopero anche per i turni di stamani e del pomeriggio. L’incidente – secondo la ricostruzione dei vigili del fuoco intervenuti sul posto – è avvenuto durante una manovra di retromarcia per lo spostamenti di un carico. Per cause non ancora chiarite da parte dello Spresa e dei tecnici della Asl, il muletto si è ribaltato e La Rocca è rimasto schiacciato.

Maggio 12, 2012

Due operai morti e uno gravemente ferito.

Due incidenti mortali

Un operaio bresciano di 56 anni e’ morto stamani dopo essere stato travolto da una lastra di cemento. Inutili i soccorsi del 118. E’ avvenuto a Sellero, in
Valle Camonica, nello stabilimento Riva Acciaio. Sembra che l’uomo, dipendente di una ditta esterna, stesse effettuando dei lavori nello scavo di un laminatoio dell’acciaieria quando e’ stato travolto dalla lastra di cemento. Sul posto anche Asl e carabinieri.

Il secondo morto a Catania dove un operaio ha perso la vita a causa della caduta da un ponteggio. L’uomo ha compiuto un volo di otto metri. L’incidente si e’ verificato in una azienda ubicata nella zona industriale del capoluogo etneo. E’ stato soccorso, ma si sono rivelate troppo gravi le ferite riportate. Sul posto sono intervenuti i medici e i carabinieri che indagano.

Un autotrasportatore di 57 anni dipendente di una ditta esterna e’ rimasto ferito stamani nel ribaltamento dell’automezzo, avvenuto all’interno delle Officine meccaniche Cimolai di Roveredo in Piano.

pagherete tutto prima o poi.

dicembre 25, 2011

Quello che Monti ha dimenticato.

Almeno 659 morti sul lavoro nel 2011, più 10,84 per cento rispetto all’intero 2010. A oggi 181 morti nelle carceri, di cui 62 per suicidio: ogni sei giorni un detenuto si è tolto la vita la vita. E ancora: 135 morti per malasanità nell’anno che sta finendo, 329 dal primo maggio 2009 al 30 settembre 2011.

giugno 8, 2011

Continua la strage dei morti sul lavoro e nessune se ne fotte.

morti sul lavoro La strage silenziosa dei morti sul lavoro

 

Morire di lavoro. Continua la strage silenziosa , così come l’Osservatorio indipendente di Bologna continua il suo monitoraggio quotidiano delle vittime e l’aggiornamento delle relative  statistiche. Giornata drammatica quella di ieri,  ci sono stati 7 morti in un solo giorno, tre erano di nazionalità  romena: due giovani edili di 25 e 31 anni e un meccanico di 43 anni. I romeni rappresentano oltre un terzo degli stranieri morti , l’11,5% del totale. Così sale a 270 il numero complessivo dei morti per infortuni sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno, che diventano 508 se si aggiungono i lavoratori deceduti sulle strade e in itinere. Così come si legge nei dati dell’Osservatorio: “Erano 217 sui luoghi di lavoro l’ 8 giugno del 2010 ( 239 nel 2009), l’aumento è del 19,7%. L’edilizia ha già avuto dall’inizio dell’anno 78 vittime sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno, il 29,1%% sul totale, le morti in edilizia sono dovute soprattutto a cadute dall’alto. L’agricoltura con 73 registra il 27,4 %, gli agricoltori, come tutti gli anni, muoiono per la maggioranza in tarda età schiacciati da trattori senza protezione che si ribaltano travolgendoli. Sono già 41 dall’inizio dell’anno le vittime del trattore killer. L’industria ha già avuto 27 morti con 10,1%, l’autotrasporto 23 con il 8,5% Gli stranieri morti sono stati 34 con 12,8% sul totale.”

La classifica macabra delle regioni con più vittime sul lavoro vede al primo posto la “Lombardia con 32 vittime (provincia di Milano 10 e di Brescia 8, (la provincia di Brescia è stata l’anno scorso con 21 morti la prima in Italia per numero di vittime sui luoghi di lavoro assieme a quella di Bolzano), segue subito dopo la Sicilia 24  morti (provincia di Catania 5), poi  l’Emilia Romagna 22 morti (Provincia di Bologna 6).  Tra le provincie  dall’inizio dell’anno Torino conta già  7 morti,  il Piemonte 21, la provincia di Napoli, Chieti 6. Roma, Savona e Ragusa 5. Messina 4 vittime.”

Maggio 21, 2011

‘Morti Bianche’, Siapa: 18 anni di silenzi e di ingiustizie

Ieri 20 maggio si è svolto a Roma, davanti al Tribunale Fallimentare, l’ennesimo sit-in dei congiunti dei 50 operai caduti sul lavoro, che avevano prestato la loro attività presso la Siapa oggi Agricap. Dopo diciotto anni ancora si trovano costretti a manifestare per ottenere il risarcimento dei danni negati dal liquidatore, l’avv. Michele Tamponi. Nonostante la Cassazione Sez. IV penale abbia dato loro pienamente ragione e condannato il Presidente della società a 4 anni di reclusione per omicidio plurimo aggravato, il liquidatore a tutt’oggi non intende ancora pagare i congiunti della vittime e i lavoratori ancora in vita colpiti da gravi patologie a causa delle sostanze tossiche utilizzate dalla società. Vittime che in base alle norme del nostro ordinamento dovevano essere risarcite ancor prima degli altri creditori quali banche, consulenti società estere che hanno ricevuto dall’Avv Tamboni decine e decine di miliardi.

L’Italia, nel decennio 1996-2005, è risultato il paese con il più alto numero di morti sul lavoro in Europa. Gli incidenti con danni permanenti che comportano mutilazioni, e danni alla salute non guaribili, negli ultimi 10 anni sono saliti ad oltre 30.000 infortuni all’anno in Italia. Gli infortuni meno gravi, solitamente guaribili in un periodo di tempo variabile da alcuni giorni ad alcuni mesi, sono stati circa 600.000 incidenti con danni temporanei all’anno. La statistica delle malattie temporanee è piuttosto aletoria, in quanto i criteri di controllo sanitario e di monitoraggio variano nel corso del tempo. Indicativamente in Italia si registrano oggi (dal 2000 al 2005) circa 25.000 malattie professionali di vario tipo registrate dall’INAIL.

novembre 14, 2010

Morto uno degli operai rimasti feriti a Paderno Dugnano

Nessuno se ne frega. Lo so. Se fosse morto un soldato in Afghansitan ne sarebbero piene le pagine dei video giornali, ma della  morte di un peraio non se ne frega a nessuno. Ma noi  diamo egualmente la notizia. Solidarietà fra compagni.

È morto la scorsa notte all’ Ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, Sergio Scapolan, 63 anni, uno degli operai rimasti feriti nell’esplosione del 4 novembre scorso della fabbrica Eureco di Paderno Dugnano.

ottobre 12, 2010

‘A livella.

Nel giorno in cui le salme dei militari italiani morti in Afghanistan arrivano in Italia e si celebrerà il festival dell’ipocrisia, con la complicità del Partito Democratico che si appresta a discutere e ad appoggiare la proposta del ministro della guerra sull’impiego delle bombe sui nostri aerei, vale la pena di spendere due parole su altre morti che meriterebbero altrettanta attenzione: le morti sul lavoro. Che differenza c’è fra chi muore facendo la guerra in Afghanistan e chi invece muore in un cantiere o in una fabbrica magari per l’incuria relativa alla sicurezza ? Nessuna. La morte di un essere umano è sempre un evento drammatico e queste differenze dovrebbero essere messe da parte, qualunque siano le cause che la determinano. Ma in questo giorno in cui si celebreranno ancora una volta gli eroi e nel quale saranno spese parole che domani saranno dimenticate, ricordiamo invece l’ipocrisia dello spot pubblicitario del governo per la sicurezza sul lavoro.  Lo spot cita testualmente “Sicurezza sul lavoro, la pretende chi si vuole bene” un messaggio vergognoso che addossa la responsabilità degli incidenti ai comportamenti dei singoli piuttosto che alle carenze strutturali dei luoghi dove si svolge il lavoro. In questa giornata in cui si celebrano i morti di seria A, vale la pena di ricordare che purtroppo ci sono anche morti che il governo classifica di serie B.

Come diceva Totò la morte è una livella.