
Come il sesso tra Minnie e Topolino.
di Giovanni Zibordi
Nei report delle banche d’affari sull’Italia (come quello di JP Morgan) sostanzialmente si dice: se i sondaggi mostrano che governeranno Bersani e Monti, allora non ci sono problemi. Ma se indicano che si devono fare nuovi elezioni (o che potrebbe vincere Berlusconi), il BTP crolla ed è il caos. Lo si legge tutti i giorni sul Financial Times e lo ripete quasi ogni giorno Mario Monti, supportato da questo “commissario” UE Olli Rehn citato dai giornali. Questa gente parla molto chiaro. Solo i nostri frivoli talk show, i nostri giornali e i nostri inutili economisti confondono sempre le acque in modo che la gente non noti l’essenziale. Monti, i suoi sponsor alla UE e le banche non si stancano mai di ripetere: “o vi tenete l’austerità, tutta, in blocco, cioè senza neanche pensare di togliere i 4 miliardi dell’IMU dai 714 miliardi di entrate fiscali dello stato, o vi togliamo il supporto della BCE, così le banche estere vi massacrano i titoli di stato”.
Leggete le loro dichiarazioni e poi fermatevi un attimo a pensare. Berlusconi ha proposto la riduzione di 4 miliardi, quelli relativi all’IMU, su 714 di tasse che lo stato incassa. Quattro su settecentoquattordici. E questi, da Monti alla UE, passando per Oscar Giannino e Pierluigi Bersani, per questi 4 fottuti miliardi hanno gridato alla tragedia economico-finanziaria come se Peron o la repubblica di Weimar fossero alle porte.
Vota Antonio, vota Antonio! Ma Antonio Razzi.
L’università sottofinanziata e il declino italiano.
La disoccupazione giovanile in Italia ha raggiunto ormai livelli intollerabili (37%). Le sue cause sono spesso rintracciate in “un eccesso di istruzione”, a fronte di un sistema d’impresa che non richiede manodopera troppo qualificata. Ma le politiche messe in atto per risolvere il problema non fanno altro che assecondare un modello di sviluppo destinato a perpetuare il declino.
di Guglielmo Forges Davanzati da MicroMega on line
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Sale lo spread, ma non solo per l’Italia. I mercati “guardano le carte” di Mario Draghi.
Il differenziale tra Btp e Bund ieri ha toccato i 282 punti base, superando per la prima volta quota 280 dal 9 gennaio. In Spagna invece ha superato quota 370 punti, e secondo alcuni osservatori le Borse di Milano e Madrid sarebbero legate da un unico comune denominatore: le elezioni sempre più imminenti. In questa intervista a Ilsussidiario.net Luigi Campiglio, professore di Politica economica all’Università Cattolica di Milano, commenta le tensioni sui mercati.