Non avevate capito bene.
Obesità: dimagrire con farmaco a base di saliva di lucertola.
La saliva del mostro di Gila, specie di lucertola corposa dalla coda corta e tozza, aiuta a dimagrire, riducendo i crampi della fame.
Un farmaco a base dell’insolito ingrediente sta spopolando negli Stati Uniti, inserendo l’ennesimo stravagante rimedio nel prolifico mercato dei prodotti per ridurre il peso e raggiungere la linea perfetta. Il beneficio arriva dall’effetto collaterale della Exendin-4, un peptide isolato dalla saliva dell’animale che abbassa gli stimoli dell’appetito.
A testare l’efficacia dell’inibitore dei crampi della fame, uno studio dell’Universita’ di Goteborg in Svezia pubblicato sul Journal of Neuroscience. Il mostro di Gila e’ la lucertola piu’ larga del Nord America e anche se velenosa, a causa della sua lentezza non costituisce un reale pericolo per l’uomo.
Colesterolo “buono” o “HDL”: studi recenti mettono in dubbio i poteri anti-infarto della molecola
Una ricerca, coordinata dal Massachusetts General Hospital di Boston, su un campione di 120.000 persone porta un duro colpo alla tesi che l’Hdl possa evitare il rischio cardiovascolare.
Il colesterolo buono (Hdl) potrebbe essere meno efficace del previsto nel ridurre il rischio di infarto. Da uno studio internazionale su un campione di 120.000 persone, appena pubblicato su Lancet 1, emergono forti dubbi sul fatto che, aumentando le concentrazioni ematiche, il rischio cardiaco effettivamente si riduca. Alla ricerca, coordinata da Sekar Kathiresan del Massachusetts General Hospital di Boston 2 e dal Dipartimento di genetica all’università della Pennsylvania 3, hanno partecipato ricercatori italiani della Fondazione Policlinico di Milano, dell’azienda ospedaliero-universitaria di Parma e dell’Università di Verona. L’eccesso di colesterolo ‘cattivo’ Ldl- mette in pericolo la salute del cuore e delle arterie e quindi ridurne i livelli abbassa anche il rischio cardiovascolare. Ma gli studiosi si sono chiesti che cosa accade aumentando quelli di colesterolo buono?
Nicole Bricq neo ministro all’ecologia del Governo Hollande.
Nicole Bricq 65enne è stata nominata Ministro per l’ecologia, energie e sviluppo sostenibile del neo governo Hollande in Francia. Per la verità lei puntava a un altro dicastero, quello della Fiscalità e si era anche preparata per questo. Prima di accettare l’incarico ci ha pensato su 5 minuti.
Di lei si sa che si è iscritta recentemente al polo ecologista del PS e che è un ardente oppositrice delle trivellazioni per la ricerca gas scisto tanto che nel ruolo di Senatrice aveva presentato una legge contro le multinazionali del petrolio. Nel 1999 aveva presentato un rapporto sulla fiscalità ecologica e probabilmente riprenderà la sua politica proprio da quello studio, che peraltro aveva ispirato la linea di Lionel Jospin.
L’impressione della stampa francese è che sia stata messa all’ecologia una specialista in finanza piuttosto che di problemi ambientali, il che porta a pensare che la politica verde francese penserà piuttosto a far quadrare i conti così come d’altronde l’Europa/Merkel chiede.Infatti, a lei si deve la TGAP, tassa generale sulle attività inquinanti. Nel 2011 ha redatto un rapporto sul prelevamento obbligatorio nel quale veniva messo in discussione la veridicità fiscale ecologica. Toccherà probabilmente a lei far ingoiare ai francesi la Carbon Tax rigettata nel 2009.
E così si spiega anche perché la Verde Cécile Duflot o anche la stessa Marie-Hélène Aubert non abbiano trovato spazio al ministero dell’Ecologia.
A lei anche l’arduo compito di rilanciare le energie rinnovabili messe da parte durante il governo Sarkozy, mobilità sostenibile, contenimento delle emissioni di CO2, biocarburanti. Il Presidente Hollande ha già fatto sapere che sarà a Rio+ il prossimo 20 giugno mentre il neo ministro Bricq presenzierà a Doha il prossimo novembre alla conferenza sui cambiamenti climatici e dove la Francia dovrà confermare l’obiettivo di riduzione dal 20% al 30 % delle emissioni di CO2 entro il 2020.
Monti e i conti svizzeri.
Ragazza muore a Brindisi.
Servizi deviati, destra e criminalità organizzata portano un attacco a quell’Italia che vuole cambiare in maniera democratica la situazione politica, sociale ecd economica creatasi da vent’anni di sciagurata politica berlusconiana. A nessuno piace che la gente dica no ad una classe politica inefficiente e corrotta che presidia i luoghi del potere. Essi sono ormai delegittimati e vedono lo spettro di essere travolti e chiamati a pagare il conto dello scempio compiuto ai danni degli Italiani. Hanno colpito una scuola intitolata a Falcone e a sua moglie , ma non sanno che il simbolo che vogliono colpire servirà a compattare le forze democratiche ed antifasciste. Gli italiani che hanno salvato l’Italia dal fascismo e dai criminali nazisti sono vivi nella nostra memoria e nessun attentato, nessun atto intimidatorio ci piegherà. L’Italia democratica è più forte di ogni manovra destabilizzante. Per ora inchiniamoci commossi a piangere una creatura innocente che ha pagato con la propria vita il fatto di trovarsi nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Resistenza oggi e sempre!
Fiat : per la prima volta in cassa integrazione tutti i 5.400 dipendenti di Mirafiori e Monti mette la tassa sui cani.
MILANO – Tutti i 5.400 dipendenti degli enti centrali di Mirafiori, la maggior parte impiegati, andranno per la prima volta in cassa integrazione ordinaria contemporaneamente sei giorni tra giugno e luglio. «È una pessima notizia: vuol dire che anche a livello della testa di Fiat ci sono forti problemi» commenta Edi Lazzi, responsabile V lega Fiom.
GIORNI DI STOP – «E’ l’informazione che è stata comunicata ai sindacati: gli impiegati faranno 3 giorni di cig e 1 di permesso a giugno e poi ancora a luglio» ha riferito un portavoce di Fiat. Nel dettaglio i giorni di cassa integrazione saranno: il 14, 15 e 21 giugno, il 12, 13 e 19 luglio. Questi giorni si sommano a quelli già programmati del 22 giugno e del 20 luglio in cui ci sarà la chiusura dello stabilimento utilizzando i permessi personali dei lavoratori.
Marchionne ministro dell’economia(sua).
Chissà, forse in un futuro prossimo il governo di Mario Monti riuscirà a centrare quello che, a parole, è uno degli obiettivi dell’esecutivo. E cioè spostare il peso delle imposte dal lavoro al capitale, dalla produzione alle rendite. Obiettivo ambizioso per un Paese come l’Italia dove finanzieri e speculatori vari finiscono il più delle volte per pagare meno tasse di imprenditori e lavoratori dipendenti. Un esempio concreto? Eccolo. Sergio Marchionne ha da poco ricevuto in regalo dalla Fiat, a titolo di compenso supplementare, un pacchetto di azioni che vale in Borsa oltre 50 milioni di euro.
Ebbene, l’imposta massima su questo gradito omaggio multimilionario non supera il 30 per cento. Tutto regolare. Questa, infatti, è l’aliquota prevista a norma di legge per i guadagni dei soggetti residenti all’estero. E Marchionne, come noto, agli occhi del Fisco nostrano risiede a Walchwil, nel cantone svizzero di Zug, uno dei più generosi delle Confederazione per quanto riguarda le tasse.