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“Credo che la verità sia abbastanza vicina, se si vuole arrivarci. Non è vicina se continueranno a essere messi ostacoli sulla sua strada. Negli ultimi giorni sono stati posti anche al livello più alto delle istituzioni”. Torna a parlare dell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo, il magistrato ucciso il 19 luglio del 1992. E ricordando il furto dell’agenda del magistrato dice che chi aveva interesse a rubarla non erano i mafiosi ma i servizi segreti.
Servizi deviati, destra e criminalità organizzata portano un attacco a quell’Italia che vuole cambiare in maniera democratica la situazione politica, sociale ecd economica creatasi da vent’anni di sciagurata politica berlusconiana. A nessuno piace che la gente dica no ad una classe politica inefficiente e corrotta che presidia i luoghi del potere. Essi sono ormai delegittimati e vedono lo spettro di essere travolti e chiamati a pagare il conto dello scempio compiuto ai danni degli Italiani. Hanno colpito una scuola intitolata a Falcone e a sua moglie , ma non sanno che il simbolo che vogliono colpire servirà a compattare le forze democratiche ed antifasciste. Gli italiani che hanno salvato l’Italia dal fascismo e dai criminali nazisti sono vivi nella nostra memoria e nessun attentato, nessun atto intimidatorio ci piegherà. L’Italia democratica è più forte di ogni manovra destabilizzante. Per ora inchiniamoci commossi a piangere una creatura innocente che ha pagato con la propria vita il fatto di trovarsi nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Resistenza oggi e sempre!
la vergogna non è che alcuni vandali abbiano danneggiato le statue di Falcone e Borsellino. Ci può stare in un paese in cui la Mafia la fa ancora da padrona. La vergogna è che le statue erano di gesso!
Molti quotidiani hanno titolato “Ridotta la condanna a Dell’Utri”. Che è un po’ come titolare “23 maggio 1992: danneggiata l’autostrada Palermo-Capaci”.