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aprile 23, 2020

Cassa integrazione, pagamenti INPS: a che punto sono?

 Teresa Maddonni

Cassa integrazione, pagamenti INPS: a che punto sono? I dati

Cassa integrazionei pagamenti INPS a che punto sono? I dati sono stati pubblicati sul sito dell’Istituto nella giornata di ieri 22 aprile e mostrano il ritardo di alcune regioni, di cui tra le altre cose avevamo già parlato, nei pagamenti della cassa integrazione in deroga.

INPS riporta i numeri dei beneficiari che hanno ottenuto il pagamento dell’integrazione salarialeguadagni o in deroga, prevista dal decreto Cura Italia.

Molti hanno lamentato il ritardo dei pagamenti, nonostante sia stato stipulato l’accordo con le banche, primi fra tutti i Consulenti del Lavoro.

Inizialmente previsti già per la metà di aprile, come aveva annunciato lo stesso Conte, pare che per la prima fase della cassa integrazione slitteranno alla fine del mese corrente.

Troppe lungaggini burocratiche, specie per la cassa in deroga, lamentano gli addetti ai lavori. Intanto vediamo a che punto sono i pagamenti della cassa integrazione, specie quella in deroga secondo i dati INPS.

Cassa integrazione: i pagamenti INPS a che punto sono?

Cassa integrazione: i pagamenti INPS a che punto sono? Nella giornata del 22 aprile l’Istituto ha pubblicato sulla sua pagina ufficiale i dati circa i beneficiari che fino a ora, con pagamento anticipato dal datore di lavoro a conguaglio o anche con diretta liquidazione dell’istituto hanno ricevuto la cassa integrazione.

Vediamo nel dettaglio che secondo i dati INPS al 22 aprile i beneficiari tra cassa integrazione ordinaria e assegno ordinario sono 6.755.579 di cui:

  • 4 .298.095 già anticipati dalle aziende con conguaglio INPS;
  • 2.457.484 con pagamento diretto INPS.

Per la cassa integrazione ordinaria le domande da aziende pervenute sono 309.485 di cui:

  • 122.803 con pagamenti a conguaglio;
  • 186.682 con pagamenti diretti.

Al 22 aprile sono state autorizzate 219.295 domande. Per quanto riguarda le richieste di pagamento diretto dall’INPS attraverso il Modello SR41 che è stato semplificato, le domande pervenute sono state:

  • 56.769 per 218.500 beneficiari;
  • i pagamenti effettuati sono stati 19.902 per 76.585 beneficiari.

Per quanto riguarda l’assegno ordinario, le domande inviate ai Fondi sono state 152.382 per 2.414.685 beneficiari, di cui:

  • 1.206.651 con pagamento a conguaglio;
  • 1.208.034 con pagamento diretto.

Al momento, vale a dire al 22 aprile, ci sono all’INPS:

  • in istruttoria 26.675 domande per 436.882 lavoratori in richiesta;
  • 1.850 domande autorizzate per 26.241 lavoratori in richiesta.

Quindi molti lavoratori sono in attesa del pagamento dell’indennità. Per questo speriamo che nel breve tempo tutti coloro che aspettano possano ottenere il pagamento della cassa integrazione come annunciato dal governo.

aprile 9, 2020

Cassa Integrazione: i contributi che si maturano

Con il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (cd.decreto “CuraItalia” o decreto “#IoRestoACasa“), il Governo italiano ha introdotto diverse misure a sostegno di imprese, lavoratori e famiglie e delle imprese per far fronte all’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del COVID-19. Tra gli aiuti previsti per far fronte all’emergenza epidemiologica, il decreto ha allargato la platea dei beneficiari dei trattamenti di integrazione salariale, includendo gli eventi strettamente correlati all’emergenza COVID-19.

=> #Curaitalia Incentivi al via: come fare domanda

In particolare il decreto concede a Regioni e Province autonome la possibilità di riconoscere la cassa integrazione in deroga, per massimo 9 settimane, ai datori di lavoro del privato (compresi agricoltura, pesca, terzo settore ed enti religiosi) esclusi da CIG e CIGS. Un trattamento aggiuntivo rispetto a quello della durata massima di 13 settimane già concesso in LombardiaVeneto ed Emilia-Romagna con il decreto n. 9/2020.

Ma come cosa accade ai contributi a fini pensionistici, nel periodo in cui si usufruisce della cassa integrazione?

=> Cassa in deroga Covid-19: la corretta procedura INPS

Contributi in cassa integrazione

I periodi di cassa integrazione sono coperti da contribuzione figurativa, quindi, il lavoratore continua a maturare la pensione. Esistono specifiche eccezioni stabilite specificatamente per i singoli strumenti che vengono attivati.

Per quanto riguarda le diverse forme di ammortizzatore sociale previste per rispondere all’emergenza Coronavirus, come la CIG in deroga, il dl 18/2020 prevede la contribuzione figurativa valida sia ai fini del diritto a pensione sia per il suo calcolo.All’articolo 22 si legge infatti:

Per i lavoratori è riconosciuta la contribuzione figurativa e i relativi oneri accessori.

=> Cassa integrazione: guida alla domanda e tempi di pagamento

Questi contributi vengono accreditati d’ufficio, senza specifica domanda, nelle Gestioni pensionistiche dei lavoratori pubblici o in quelle dei lavoratori privati, senza onere a carico degli stessi e sono validi sia per raggiungere l’anzianità contributiva necessaria per maturare il diritto a pensione che ai fini della misura, facendo crescere l’importo dell’assegno previdenziale.

aprile 8, 2020

Cassa in deroga Covid-19: la corretta procedura INPS

scritto il 

Istruzioni INPS per la procedura di domanda e concessione della cassa integrazione in deroga e semplificazioni per i datori di lavoro nella compilazione del modello SR41.

Il decreto Cura Italia concede a Regioni e Province autonome la possibilità di riconoscere la cassa integrazione in deroga, per massimo 9 settimane, ai datori di lavoro del privato (compresi agricoltura, pesca, terzo settore ed enti religiosi) esclusi da Cig e Cigs.

Si tratta di un trattamento aggiuntivo rispetto a quello della durata massima di 13 settimane già concesso in LombardiaVeneto ed Emilia-Romagna con il decreto n.9/2020. Pertanto, l’INPS rende noto che i periodi riferiti ai due provvedimenti possono essere autorizzati dalle Regioni interessate con un unico provvedimento di concessione per un periodo non superiore alle 13 settimane.

Procedura di autorizzazione

In questo senso sono operative le procedure per l’invio dei provvedimenti di concessione tramite il Sistema Informativo dei Percettori (SIP).  I decreti devono essere inviati dalle Regioni: eventuali domande inviate dalle aziende non potranno essere esaminate.

=> Cassa integrazione: guida alla domanda e tempi di pagamento

Una volta completata l’istruttoria (semplificata), sarà emesso il provvedimento di autorizzazione al pagamento, reso disponibile all’interno del Fascicolo elettronico e notificato al datore di lavoro.

Compilazione modello SR41

Solo a questo punto i datori di lavoro dovranno inoltrare all’INPS la documentazione per la liquidazione dei pagamenti, avvalendosi del modello “SR41”, con le modalità semplificate previste dal messaggio n. 1508 del 6 aprile, per consentire alle Strutture territoriali di erogare le prestazioni con le stesse modalità della CIG in deroga.

Non si potrà dare luogo a pagamenti in assenza del numero di autorizzazione.

Il Messaggio INPS del 6 aprile n.1508 semplifica la gestione e compilazione del modello IG Str Au” (cod. SR41) con i dati per il pagamento diretto ai lavoratori delle integrazioni salariali e l’accredito della contribuzione figurativa. La semplificazione consiste nell’abolizione dell’obbligo di far sottoscrivere il modello al lavorare beneficiario. Le informazioni saranno verificate d’ufficio in modo automatico.

Pagamento diretto

Per quanto riguarda la certificazione dell’IBAN sul quale avviene l’accredito della prestazione, ci si deve riferire alle disposizioni della circolare n. 48 del 29 marzo 2020 (soppressione modelli cartacei e scambio telematico delle informazioni tra INPS e banche).

Dalla modalità automatizzata sono esclusi i beneficiari cui deve essere applicata una trattenuta sull’importo della prestazione (es.: presenza di pensione o provvedimenti giudiziari a favore del coniuge separato o divorziato).Una ulteriore novità riguarda la possibilità di effettuare pagamenti plurimi per gruppi omogenei di  trattamenti di cassa integrazione:

  • FONDI SENZA CAUSALE COVID;
  • FONDI CON CAUSALE COVID;
  • CIGO, CIGS, CIGD SENZA CAUSALE COVID;
  • CIGO, CIGD CON CAUSALE COVID.

Infine, un’altra novità è l’invio di flussi relativi a periodi su più mensilità, per ridurre il numero di SR41 da trasmettere.

aprile 3, 2020

Cassa integrazione europea: ecco a chi spetta e come funziona

 Teresa Maddonni

Cassa integrazione europea: ecco a chi spetta e come funziona

Una cassa integrazione che varrebbe 100 miliardi e andrebbe ad aiutare i Paesi membri tra i quali i più colpiti da COVID-19 come l’Italia. Anticipato dal Financial Times già nella giornata di mercoledì, si è continuato a parlate della cassa integrazione europea dopo l’annuncio della presidente della Commissione Ursula von der Leyen e poi, dopo il colloquio con la stessa, del presidente del Consiglio Conte anche sulla sua pagina Facebook ufficiale.

Intanto il documento proposto dalla Commissione deve ancora ricevere l’ok dell’Eurogruppo che riunisce i ministri dell’Economia e delle Finanze dei paesi membri. Vediamo quindi cos’è SUREa chi spetta la cassa integrazione europea e come funziona.

Cassa integrazione europea: a chi spetta e come funziona

Vediamo la cassa integrazione europea a chi spetta e come funziona dopo le prime affermazioni giunte da Ursula von der Leyen già nella giornata di mercoledì. La cassa integrazione europea, che sembra essere stata accettata dai paesi membri, spetterà alle imprese più colpite nei Paesi in difficoltà per il coronavirus.

SURE, la cassa integrazione europea, sarebbe finanziata fino a un massimo di 100 miliardi presi dalla Commissione sui mercati azionari emettendo titoli.

Ogni Paese membro dell’Unione, compresa l’Italia, dovrà dare garanzie per un totale di 25 miliardi. Il contributo di ciascuno Stato sarà proporzionato al Pil. Ogni Paese che abbia bisogno di accedere alla cassa integrazione europea potrà prendere in prestito la cifra di cui ha bisogno senza interessi.

La cifra servirà ad aiutare le aziende maggiormente in difficoltà usando la cassa integrazione europea per pagare gli stipendi dei lavoratori, cosa che avviene già con le misure messe in campo dal governo con il decreto Cura Italia.

Al termine dell’emergenza, essendo un prestito, i Paesi che ne avranno beneficiato dovranno restituire la cifra. Le garanzie potranno poi essere ritirate. Secondo le prime informazioni che giungono in merito dei fondi della cassa integrazione europea il 60%, quindi fino a un massimo che non potrà superare i 60 miliardi, andrà ai Paesi più in difficoltà come Spagna e Italia.

SURE permetterebbe a un Paese come il nostro, martoriato da questa emergenza, di avere subito liquidità e poterla restituire senza interessi. Allo stesso tempo per qualcuno resta qualche dubbio come la possibilità di alcuni Paesi di ritirare le proprie garanzie.

La proposta della cassa integrazione europea dovrà essere discussa nella riunione dell’Eurogruppo il prossimo 7 aprile.

 

marzo 31, 2020

Cassa integrazione pagata subito: sottoscritto accordo con le banche

 Teresa Maddonni

 La cassa integrazione verrà pagata subito. È stato sottoscritto nella giornata di ieri l’accordo tra le banche con Abi e le parti sociali durante la videoconferenza presso il ministero del Lavoro presieduto da Nunzia Catalfo.
Cassa integrazione pagata subito: sottoscritto accordo con le banche

Il confronto è durato 7 ore e alla fine è stato sottoscritto il Protocollo con il quale le banche si impegnano ad anticipare a condizioni favorevoli, le somme dovute per la cassa integrazione ai lavoratori che potranno nell’immediato affrontare le difficoltà cui il coronavirus ci sta sottoponendo.

Così non sarà necessario attendere i tempi anche molto lunghi dell’INPS, ma la cassa integrazione verrà pagata subito dalle banche che poi riceveranno dall’Istituto in un secondo momento la somma dovuta.

La cassa integrazione, anche in deroga, è stata prevista dal decreto Cura Italia.

Vediamo come verrà pagata subito la cassa integrazione ai lavoratori e cosa prevede l’accordo sottoscritto con le banche.

Cassa integrazione pagata subito dalle banche: l’accordo

Cassa integrazione pagata subito dalle banche e ad annunciare l’accordo tra Abi e parti sociali al termine della videoconferenza durata l’intero pomeriggio del 30 marzo è anche la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo che commenta anche sul suo profilo Facebook.

Nel protocollo è previsto che le banche che aderiranno pagheranno la cassa integrazione ai lavoratori nell’immediato con delle condizioni favorevoli.

L’INPS che per pagare la cassa integrazione spesso impiega anche 2 o 3 mesi– ma i lavoratori al momento hanno bisogno di aiuto nell’immediato- si impegna dal canto suo a rimborsare le banche entro i 7 mesi.

La banca presso la quale il lavoratore chiederà la cassa integrazione non farà pagare a questi interessi aggiuntivi. Il protocollo avrà validità fino al 31 dicembre 2020 e permetterà di pagare la cassa integrazione entro Pasqua cercando così di rispettare, con l’accordo,le promesse di Conte che aveva annunciato gli aiuti entro il 15 aprile.

A margine della videoconferenza la ministra Catalfo ha così commentato, attraverso il suo profilo Facebook ufficiale, l’accordo raggiunto:

Le parti sociali e l’Associazione bancaria italiana (Abi) hanno sottoscritto, alla mia presenza e su mio invito, la convenzione per l’anticipazione degli ammortizzatori sociali previsti dal decreto Cura Italia. Tra i punti principali, la convenzione prevede che le banche aderenti adotteranno condizioni di massimo favore per evitare costi a carico dei lavoratori. Un risultato molto importante grazie al quale milioni di lavoratori potranno vedersi riconoscere dalle banche una rapida anticipazione dell’importo del trattamento d’integrazione salariale che gli spetta.

Cassa integrazione subito: domanda nei prossimi giorni

Per la cassa integrazione pagata subito grazie all’anticipo delle banche previsto dal protocollo ci sarà la possibilità di fare domanda già a partire dai prossimi giorni e si avranno anche le istruzioni in merito dettagliate.

Come abbiamo detto, nonostante i dubbi dei consulenti del lavoro, l’obiettivo è quello di concedere l’ammortizzatore sociale esteso anche alle microimprese.

Come abbiamo anticipato l’accordo avrà validità fino al 31 dicembre 2020. Il pagamento anticipato riguarda la cassa integrazione a zero ore per nove settimane che il limite fissato dal decreto Cura Italia, ma che con il nuovo decreto di aprile potrebbe essere prolungata dal momento che a prolungarsi sono anche le misure restrittive per evitare contagio da COVID-19. L’anticipazione sarà fissata in questo caso a 1.400 euro.

Una buona notizia per i 10 milioni di lavoratori coinvolti. La volontà di contribuire al processo della cassa integrazione era arrivato dalle banche già nei giorni scorsi attraverso alcune dichiarazioni di Abi e le Organizzazioni sindacali del settore bancario, Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin che:

condividono con grande favore l’importante obiettivo a cui stanno intensamente operando con le altre rappresentanze delle imprese e dei sindacati per il varo della convenzione per l’anticipazione ai lavoratori dei trattamenti di cassa integrazione conseguenti alla sospensione dal lavoro causata dall’emergenza Covid-19. Un concreto aiuto alle famiglie che sta trovando pronta definizione grazie alle consolidate positive relazioni sindacali innanzitutto nel mondo bancario che hanno sempre consentito di trovare insieme gli strumenti utili nei momenti di maggior criticità, anche con attenzione alle altre categorie.

Maggiori dettagli sull’accordo tra Abi e parti sociali sulla cassa integrazione pagata subito, con i moduli per la domanda dei lavoratori e istruzioni in merito si avranno nei prossimi giorni.

marzo 21, 2020

LA FINE DEL LIBERISMO E DEL GRANDE INGANNO DELLA STABILITA' DELLA MONETA EUROPEA

Franco Bartolomei

La Grande crisi recessiva innescata a livello globale dalla crisi epidemica in atto nel mondo , che poggia le sue radici strutturali sul quadro di stagnazione tendenziale dello sviluppo delle economie sviluppate ,causato da tempo dall’esaurimento della leva finanziaria come fattore dello sviluppo, potra’ essere affrontata solo attraverso una massiccia politica di intervento pubblico di sostegno ed incentivazione .

Nel nostro paese , in particolare , L’operazione finanziaria pubblica necessaria per affrontare e superare la crisi gravissima che lo sta investendo e per rimetterlo in piedi dal punto di vista civile sociale ed economico e’ talmente rilevante ( dell’ordine di almeno 150 miliardi ) che puo’ essere sostenuta solo con un intervento fuori dai parametri di deficit europei .

Risultato immagini per globalizzazione addio

I finanziamenti ,enormi ,necessari per rialzarsi , devono venire quindi necessariamente da uno stanziamento pubblico di natura straordinaria assunto dallo Stato Italiano , per iniziativa delle sue strutture di governo economico e finanziario ( Bankitalia , MEF e Cassa Depositi e Prestiti ) del tutto fuori dai limiti di bilancio posti dal fiscal compact , e fuori soprattutto da ogni forma di possibile successivo commissariamento del paese , secondo il sistema del nuovo MES che noi contrastiamo radicalmente .

Pare che stasera Bruxelles abbia aperto la strada ad un tipo di intervento del genere , accantonando per motivi di emergenza il patto di stabilita’ , alla cui attuazione e’ stata sacrificata’ la nostra costituzione materiale.

La presidente della commissione europea avrebbe rilasciato una dichiarazione esplicita in tal senso .

Se questo accadra ‘ per Il RISORGIMENTO SOCIALISTA sarebbe una grande vittoria , che andrebbe a confermare la validita’ di tutta la linea politica antimaastricht che sosteniamo da anni .

Ma soprattutto sarebbe il riconoscimento da parte di settori importanti delle classi dirigenti del fallimento del sistema liberista e della pericolosita’ dei processi di globalizzazione finanziaria rispetto alla tenuta della economia reale dei paesi sviluppati , e la riaffermazione del ruolo decisivo degli stati sovrani nella risoluzione dei processi di crisi strutturali delle economie ,e nella gestione delle gravi emergenze sociali .

La nostra lotta a questo punto dovra’ essere concentrata tutta sulla qualita’ e la quantita’ economica delle scelte da fare nei confronti ed in favore del mondo del lavoro e di tutte le categorie sociali piu’ deboli .

E piu’ in generale sulla natura del nuovo modello sociale che scaturira’ da un intervento di ristrutturazione e di rifinanziamento pubblico di queste dimensioni .

E’ evidente che la riattivazione di una nuova spirale produttiva attraverso un grande intervento pubblico dovra’ implicare una riaffermazione del ruolo pubblico di direzione generale delle scelte dello sviluppo , la riassunzione nella mano pubblica di un sistema di poteri di intervento diretto a garanzia della economia nazionale di fronte agli attacchi finanziari e monetari di natura speculativa ,un nuovo sistema di relazioni sociali che rimetta al centro dei processi decisionali collettivi il mondo del lavoro , che sta’ letteralmente tenendo in piedi il paese in questa emergenza nazionale , e conseguentemente uno stravolgimento complessivo del modello liberista che ha portato tutto il nostro sistema Saniitario ,di Welfare , e di Protezione civile ,al livello di debolezza che stiamo drammaticamente scontando in questi giorni drammatici .

novembre 4, 2013

“E’ ora di affrontare il tema del salario minimo”

 Lanfranco Turci l’Unità 3-11-2013
Link articolo: http://m.friendfeed-media.com/4a262c5791eaec90649c21edab6bd37dbaef41f0

agosto 30, 2012

mercato del lavoro è sempre più crisi.

di LUIGI CORTINOVIS

Mercato del lavoro sempre più in crisi. A luglio sono 639,5 milioni le ore di cassa integrazione autorizzate per operai e impiegati delle aziende italiane: rispetto a un anno fa sono aumentate dell’8,8%. I dati sono resi noti da Confartigianato, che ha analizzato la dinamica delle diverse forme di cassa integrazione guadagni per settori produttivi e aree del paese. La cassa integrazione ordinaria incide per il 31,5% del totale degli interventi di cassa integrazione, quella straordinaria per il 35,9% e quella in deroga per il 32,6%.

La situazione peggiore riguarda il settore dei servizi, che tra gennaio e luglio ha fatto registrare un aumento del 32,6% del numero di ore di Cig concesse (pari a 35,7 milioni di ore in più), e le costruzioni che nello stesso periodo mostrano un’impennata del 30,5% delle ore autorizzate di cassa integrazione (pari a 18,5 milioni di ore in più). In aumento anche l’agricoltura, con 1,3 milioni di ore in più (+48,4%). Per l’artigianato, l’aumento è stato del 6%. In valori assoluti, è la Lombardia al primo posto tra le regioni italiane per numero di ore autorizzate di Cig a luglio 2012: 135.644.344. Seguono il Piemonte con 97.424.429 ore di Cig e il Veneto con 50.669.520 ore autorizzate di cassa integrazione. Ma è la Sicilia la regione che, da gennaio a luglio 2012, ha mostrato la crescita maggiore di ore di cassa integrazione: 76,6%. Al secondo posto la Basilicata con il 39,2% in più e l’Umbria con un aumento del 37%.

Per quanto riguarda l’artigianato, le ore di Cig concesse a luglio 2012 sono 50,8 milioni pari al 7,9% del totale delle ore autorizzate di Cig e al 24,3% delle ore di cassa integrazione in deroga. Nel complesso del periodo compreso tra il 2008 e il I semestre 2012 il peso dell’artigianato è dell’8,7% che sale al 32,9% per la cassa integrazione in deroga. Complessivamente, negli ultimi 12 mesi sono 1.024.659.694 le ore di cassa integrazione autorizzate per il totale di operai e impiegati. La Cig ordinaria incide per il 28,5% sul totale degli interventi di cassa integrazione, la Cig straordinaria per il 39,0% e la Cig in deroga per il 32,5%. Rispetto ai 12 mesi precedenti la Cig è in calo dell’1,6% e si evidenzia per l’artigianato la diminuzione più intensa, pari al 21,5% in meno. L’industria segue con una diminuzione quasi tre volte inferiore (-6,7%) mentre tutti gli altri rami sono in aumento: l’edilizia sale del 20,9%, il commercio del 32,2%.  (VEDI GRAFICO INPS A LATO)

“In attesa dei dati dell’Istat sulla situazione occupazionale – sottolinea il segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli – la nostra analisi mostra la preoccupante situazione del mercato del lavoro italiano. In particolare, l’artigianato, nonostante la crisi che lo attraversa, conferma la minore propensione a utilizzare lo strumento della cassa integrazione ordinaria, mentre rimane la necessità di poter disporre di ammortizzatori sociali efficaci e propri del settore come quelli gestiti attraverso il modello degli enti bilaterali”.

Maggio 19, 2012

Fiat : per la prima volta in cassa integrazione tutti i 5.400 dipendenti di Mirafiori e Monti mette la tassa sui cani.

 

Protesta dei dipendenti Protesta dei dipendenti

MILANO – Tutti i 5.400 dipendenti degli enti centrali di Mirafiori, la maggior parte impiegati, andranno per la prima volta in cassa integrazione ordinaria contemporaneamente sei giorni tra giugno e luglio. «È una pessima notizia: vuol dire che anche a livello della testa di Fiat ci sono forti problemi» commenta Edi Lazzi, responsabile V lega Fiom.

GIORNI DI STOP – «E’ l’informazione che è stata comunicata ai sindacati: gli impiegati faranno 3 giorni di cig e 1 di permesso a giugno e poi ancora a luglio» ha riferito un portavoce di Fiat. Nel dettaglio i giorni di cassa integrazione saranno: il 14, 15 e 21 giugno, il 12, 13 e 19 luglio. Questi giorni si sommano a quelli già programmati del 22 giugno e del 20 luglio in cui ci sarà la chiusura dello stabilimento utilizzando i permessi personali dei lavoratori.

Maggio 18, 2012

Cassa integrazione guadagni… la mia è straordinaria di Antonio Capolongo.

 

“A partire da domani lei è sospeso dal lavoro con ricorso alla cassa integrazione guadagni…”                                        Così recitava la lettera che Marcello Marchesi ricevette da parte della sua azienda, una delle tante in crisi della martoriata provincia di Napoli. È in questo modo, crudo, che apprende che dovrà rimanere a casa, ma all’epoca non sa che lo dovrà fare esattamente per centoquattordici giorni. È da questo punto che si snodano due strade… due viaggi fatti nel segno della lotta pura, uno per rivendicare i propri diritti, l’altro per sconfiggere le proprie paure. Durante quest’ultimo incontrerà tanti personaggi che albergano nella sua memoria, essi lo accompagneranno fin dove le due strade si intersecano..

Antonio Capolongo ci ha inviato il suo secondo libro per i tipi della società editrice Arduino Sacco editore, dal titolo “Cassa integrazione guadagni… la mia è straordinaria” Auguri all’autore che ci ha voluto onorare partecipandoci l’evento che condividiamo con i nostri amici del blog.