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ottobre 31, 2009

Nessuna solidarietà nei confronti dei mascalzoni!

bettino craxi 

Non sono un moralista e non mi sento di dare giudizi su nessuno. Quando cominciò la discesa di Bettino Craxi e dopo il lancio delle monetine all’hotel Rafhael, come socialista non potei che indignarmi, ma con tutta onestà riconobbi che un periodo nero della nostra vita politica era finito e che  le nostre responsabilità erano grandi. All’epoca, peraltro ero stato espulso dal partito, per non essermi allineato al Craxismo imperante.

Come non sono stato fra i suoi mentori ad ogni costo, non mi sono sentito all’epoca e non mi sento oggi di essere solidale né con Craxi né con in suoi eredi, perché non si possono negare in gravi errori commessi da Craxi soprattutto nei confronti di noi  socialisti.

Certo Craxi portò il PSI al governo, ma il prezzo pagato fu altissimo. Il PSI divenne un comitato di affari, la corruzione divenne la regola costante dell’azione politica, non si preoccupò di riformare le strutture del Partito, lasciandone la gestione  ai soliti gerarchi di sempre.

Fu Craxi il protagonista di una lunga serie di scandali che coinvolsero il PSI, e lo affiancarono alla Democrazia cristiana nella pratica quotidiana della tangente e dei rapporti con la criminalità organizzata; fu Craxi ad iniziare una  campagna, purtroppo mai sopita, contro i magistrati colpevoli di fare il loro dovere e di non chiudere gli occhi davanti alle ruberie dei politici; una campagna che sfocerà nel referendum sulla responsabilità dei giudici e nella istituzione delle Superprocure e che aveva come suo obiettivo finale, guarda caso, proprio la sottomissione del pubblico ministero al controllo dell’esecutivo, la stessa idea tante volte espressa da Cossiga, e ancora oggi da Berlusconi e dai suoi sodali.

Fu Craxi  a creare  un vero e proprio “braccio finanziario” del PSI, gestito in una prima fase dagli stessi politici e, successivamente, da uomini di fiducia. Infine Fu Craxi ad aiutare in tutti i modi Berlusconi nella sua ascesa a magnate edilizio, e più tardi dei media, consapevole che chi possiede i mezzi di informazione, e soprattutto la televisione, costruisce il proprio consenso, influenzando l’opinione pubblica e creando un “senso comune” favorevole alla propria ideologia e ai propri interessi. Alla fine di questo percorso Berlusconi fu omaggiato da Craxi con la famigerata legge “Mammi’”

Così come non sono mai stato solidale con Craxi non riesco ad essere solidale con l’ex Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.

Quello che mi viene da dire in questo momento è nessuna solidarietà. Non è accettabile che un vertice istituzionale sia così leggero da trascorrere molte delle sue serate andando a prostitute. Non c’è alcuna libertà privata, quando si è investiti da un incarico democratico.Non esiste vita pubblica e privata esiste la vita di un uomo.   Marrazzo è stato indegno. Ha tradito se stesso,  la famiglia, il suo partito, gli elettori, ha tradito la sinistra. Non è tollerabile lo schema dei vizi privati coperti dalle pubbliche virtù. Il problema è che se Marrazzo si è comportato così e perché è così. Cioè Marrazzo è un traditore, un opportunista e perché no? un vizioso che usa gli esseri umani per il proprio tornaconto o per alimentare i propri vizi.
Non bisogna accettare  alcuna forma di relativismo etico da questo punto di vista.  Solo gli irreprensibili possono rappresentare un popolo. L’idea di una classe dirigente composta da miserabili di destra e di sinistra, così che la miseria sia annullabile in un unico calderone e ognuno esca ripulito da una chiamata di correità, è inaccettabile.
Meritiamo di più. La sinistra  merita di più. Senza dimenticare la impareggiabile lezione del grande Enrico Berlinguer.