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aprile 28, 2020

Una “Storia della Calabria partigiana”

È uscita per i tipi di Pellegrini editore una Storia della Calabria partigiana, scritta da Pino Ippolito Armino, il quale ha utilizzato, tra le altre fonti, l’Archivio dell’Anpi di Cosenza, custodito dal nostro istituto e visionabile anche online.
Il volume parte dalla considerazione che solo in anni piuttosto recenti è stato definitivamente riconosciuto il contributo del Mezzogiorno nella guerra di Liberazione che oppose i partigiani della causa italiana alla tirannia fascista e nazista. Dura, invece, a morire l’opinione che vorrebbe ridurre i partigiani meridionali a soldati intrappolati a nord dopo l’armistizio, l’8 settembre del 1943. Il racconto degli antifascisti della prima ora, dei militari che vollero restare fedeli al loro giuramento, dei lavoratori emigrati e pronti a intervenire in armi contro i tedeschi, secondo Ippolito Armino, supera anche quest’ultimo pregiudizio. Le singole vicende dei calabresi, così, si fondono, nel quadro più generale della storia della Resistenza, in un racconto nuovo, nient’affatto retorico, nient’affatto scontato.
Pino Ippolito Armino, ingegnere e giornalista, è membro del Comitato Direttivo dell’Istituto Ugo Arcuri per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea in provincia di Reggio Calabria e del comitato scientifico della rivista Sud Contemporaneo.
Ha pubblicato nel 2012 per Rubbettino Azionismo e sindacato, la storia del Partito d’Azione e della Camera Generale del Lavoro di Napoli attraverso la vicenda di uno dei suoi principali protagonisti, Antonio Armino; nel 2015 per Città del Sole Brigantaggio politico nelle Due Sicilie, il racconto dei tentativi messi in atto dai reazionari all’indomani dell’impresa di Garibaldi e della conquista piemontese del Mezzogiorno; nel 2018 per Guida Editori Quando il Sud divenne arretrato, un’analisi storica sulle origini del divario tra le due parti d’Italia, tanto lontana dai miti risorgimentali quanto dalle falsificazioni neoborboniche; nel 2019 per Pellegrini Editore Cinque ragioni per stare alla larga da Pino Aprile, un atto di accusa, come spiega lo stesso autore, nei confronti di chi, con un misto di mezze verità e di complete omissioni, divulga una storia dell’unità nazionale che serve solo ad alimentare un pericoloso sentimento di revanscismo reazionario.

aprile 28, 2020

 Sul tema riapertura-chiusura dei luoghi di culto

di gaetano Colantuono

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il tema non può essere derubricato a falso problema né a un vessillo delle destre (sia sociali, Renzi finanche quella canaglia di Giacchetti, ex radicale della Bonino, senza senso del ridicolo) (sia politiche, gli sciacalli lega-neofasci).

No, è una richiesta legittima (per quanto criticabile) – anche dal punto di vista di un socialista agnostico – di parte diffusa della popolazione italiana, soprattutto centro-meridionale (dove i tassi di mortalità sono inferiori), che la CEI ha raccolto. Riaprire i luoghi di culto, salvaguardando criteri di sicurezza e distanziamento. In un recente intervento anche un laico (attento al sacro) come Franco Arminio si era espresso così: poter andare al cimitero, al santuario, partecipare ad una messa, ovviamente rispettando le misure di sicurezza.
Tenete conto che qui al Sud, in area rurale e provinciale, la dimensione religiosa non ha valore solo di spiritualità individuale ma una marcata valenza sociale, comunitaria, forse l’unica rimasta.
Il successivo intervento del vescovo di Roma di rispetto delle norme pubbliche non va letto in chiave direttamente politica nazionale (benché l’antagonismo delle destre al timido percorso bergogliano di riforme ecclesiali sia arcinoto) ma in chiave internazionale: una figura religiosa e capo di stato che si prende cura dell’emergenza in atto e delle possibili conseguenze di una seconda ondata di contagi (e lutti e intasamento di sanità pubbliche destrutturate da decenni di tagli maledetti, ndr).

La CEI si è comportata da organo dei vescovi italiani che tiene conto delle richieste popolari (che non c’entrano nulla con lega e neofasci, soprattutto al sud, salvo qualche sacerdote fuori di senno).
Il vescovo di Roma si è comportato da leader responsabile internazionale.
Chi veda un conflitto patente fra i due organi ignora che la chiesa cattolica è un contenitore articolato e complesso che non coincide col Vaticano. L’abc della storia del cattolicesimo contemporaneo, che solo gli scriteriati del laicismo ateo o i devoti acritici ignorano.

PS: con ciò, critico personalmente la richiesta di riapertura generale dei luoghi di culto che temo sia foriera di nuovi focolai che non possiamo permetterci qui al Sud. Ma critico – da agnostico – chi non ritiene la libertà di culto (o di non culto, come per me) un diritto inalienabile.
Abbiamo luoghi di consumismo e di produzione (anche non essenziale, nb) aperti, mentre restano chiusi musei, chiese, moschee, parchi, biblioteche. I luoghi dello spirito e della socialità non commerciale sono chiusi. Possiamo fare la spesa, gli operai hanno quasi tutti continuato a lavorare in fabbriche del bergamasco o bresciano, ma non possiamo fare manifestazioni di piazza per protestare contro ciò e contro la gestione criminale delle regioni Lombardia e Piemonte o contro la Confindustria e i suoi referenti politici o contro questa UE.
Questo crea un precedente pericoloso.
Distopico.

Rispetto delle norme di sicurezza non vuol dire compressione dei diritti in modo indefinito.

aprile 28, 2020

LA CALUNNIA DI APELLE”

d Alfonso Bruno

La definizione lessicale della Calunnia data dai vocabolaristi si riferisce precisamente ad una menzogna denigratoria ad una falsa accusa.
Semplicemente oggi, in quanto culturalmente curioso, pongo all’attenzione il dipinto a tempera su tavola di legno, custodito nella Galleria degli Uffizi di Firenze di Sandro Botticelli.

Il dipinto si trova vicino alla Primavera dello stesso Botticelli ed è quindi “oscurata” essendo di piccole dimensioni dal capolavoro più conosciuto. E’ comunque piena di significato.
La Calunnia di Apelle o semplicemente “La Calunnia” è stato realizzato intorno al 1496.
Il periodo storico nel quale Botticelli lavora riguarda il turbato clima politico e sociale che dopo la morte di Lorenzo il Magnifico nel 1492, le prediche di Girolamo Savonarola attaccavano duramente i costumi e la cultura del tempo, predicando al popolo l’arrivo del giudizio divino e imponendo penitenza ed espiazione dei peccati. L’umanesimo del quattrocento fiorentino aveva già dato le proprie certezze, e le nuove mutate situazioni politiche iniziavano ad incrinare i segni del secolo trascorso.
I “roghi delle vanità” impressionarono molto il pittore. I giudizi di Savonarola avevano inferto dei duri moniti e avevano marchiato le menti e la vita pubblica e culturale fiorentina; la città non si riprenderà mai del tutto.
I sensi di colpa del Botticelli furono importanti per il proseguio della sua vita artistica.
Il Botticelli nel corso della propria carriera ebbe un importante passaggio da l’espressione della Venere e della Primavera fino ad un esasperato misticismo. Il suo nuovo stile privilegiava le figure plastiche ed il chiaro scuro con personaggi di maggiore espressività.
La Calunnia è il punto di guado tra le due espressioni aristiche.
Re Mida con le orecchie d’asino, giudice seduto sul trono;
Ignoranza e Sospetto alle sue spalle;
Livore (“rancore”) difronte con il cappuccio nero coperto di stracci;
La Calunnia donna molto bella (notare l’estrema somiglianza con la Primavera, forse la stessa modella);
Le acconciatrici di capelli Insidia e Frode;
Il Calunniato impotente che impugna una fiaccola che non fa luce, simbolo della falsa conoscenza;
La vecchia sulla sinistra è il Rimorso e l’ultima figura di donna sempre a sinistra è la Nuda Veritas.
Un barlume di follia mi ha fatto pensare al Savonarola analizzando la figura della vecchia associata al rimorso, non credo che la simbologia faccia parte del personaggio.
I dipinti hanno tutti una bella o brutta storia da raccontare, il solo guardare ci limita. Anche solo soffermarsi sulle singole figure ed associarne il nome alla nostra esistenza, ci fa meditare su come si inviluppa la società.

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aprile 28, 2020

Vaccino coronavirus, buone notizie: potrebbe arrivare in autunno

 

Vaccino coronavirus, buone notizie: potrebbe arrivare in autunno

Le ricerche sono iniziate con i test sulle scimmie avviati circa un mese fa, su una specie di macachi con un DNA molto simile al nostro. Da qualche giorno la sperimentazione dell’antidoto è iniziata anche sugli uomini.

Incrociando i dati delle due ricerche, il team dell’Università britannica potrà rompere il silenzio e pubblicare i risultati di quella che al momento sembra essere la più avanzata ricerca per il vaccino anti COVID-19.

Vaccino per il coronavirus: quando sarà disponibile

I ricercatori si dicono molto ottimisti e secondo le prime indiscrezioni la produzione del vaccino su larga scala potrebbe iniziare già a settembre, rendendo disponibili milioni di dosi in autunno. Il potenziale antidoto è nato da una collaborazione italo-britannica tra la Advent-IRBM, una piccola azienda di bioingegneria, situata a Pomezia, alle porte di Roma e il Jenner Institute dell’università di Oxford.

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Il vaccino è stato realizzato utilizzando una tecnologia già sperimentata in passato su altri coronavirus, e diversamente dagli altri tipi di antidoti non conterrà esattamente l’agente patogeno responsabile della COVID-19 ma solamente una parte del suo genoma inserito in un altro virus del tutto innocuo per l’uomo.

Anche una ragazza italiana tra le “cavie”

Tra le prime persone a testare il vaccino per il coronavirus c’è anche una ragazza italiana di 32 anni. Elisa Granato è una ricercatrice di zoologia dell’università di Oxford ed è stata la seconda persona a sottoporsi alla sperimentazione. La sua iniezione è stata trasmessa in diretta TV dalla BBC.

La ragazza è stata da subito investita da una grande ondata di popolarità sui social, e soprattutto su twitter dove ha fatto sapere che:

“Finora sto benissimo, l’intero team sta facendo un lavoro eccellente monitorando e sostenendo tutti i partecipanti. Il vaccino non contiene proprio il COVID-19 c’è solo una piccola parte inserito in un virus differente e non nocivo. In questo modo si evita che possa propagarsi, ma può potenzialmente attivare il sistema immunitario e proteggerci così dalla COVID-19”.

La ricercatrice rassicura tutti i follower aggiungendo che: “Non verrò infettata di proposito col COVID-19, lo studio punta alla produzione di anticorpi, al di là degli eventuali effetti collaterali, e alla copertura immunitaria nel mondo reale nei prossimi mesi“.

aprile 28, 2020

GUERRA AI PAGAMENTI IN CONTANTE

Cosa si rischia a pagare in contanti? I contribuenti che si arrischiano a pagare con moneta liquida beni, servizi e prestazioni per i quali vige il divieto del contante incapperanno in sanzioni. Le misure sanzionatorie raggiungeranno i contribuenti che supereranno il limite massimo che il Governo ha imposto al pagamento in contanti a partire da luglio 2020.  Nello specifico, è prevista una sanzione pecuniaria che oscilla tra 3000 e 50.000 euro per infrazioni risalenti ad un periodo antecedente al 1° luglio 2020. Per le eventuali infrazioni che il contribuente commetterà tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 la sanzione oscillerà fra 2000 e 50.000 euro. Mentre a partire dal 1° gennaio 2022 le violazioni saranno punite con multe da 1000 a 50.000 euro.

aprile 28, 2020

Sondaggi politici: nuovo tonfo della Lega, bene 5 Stelle e la Meloni

L’ultimo sondaggio politico di Swg vedrebbe la Lega nettamente in calo, mentre tutte le altre forze politiche farebbero registrare un segno positivo con i balzi più evidenti che sarebbero quelli dei 5 Stelle e di Fratelli d’Italia.

Sondaggi politici: nuovo tonfo della Lega, bene 5 Stelle e la Meloni

Nonostante che l’ultimo DPCM firmato dal premier Giuseppe Conte abbia scontentato un po’ tutti, pezzi della maggioranza compresi visti i duri attacchi di Matteo Renzi ma questo non sarebbe una novità, la principale forza politica d’opposizione sarebbe in netto calo tutto a vantaggio degli altri principali partiti.

Dello scivolone di Matteo Salvini infatti non sembrerebbero approfittarne soltanto gli alleati Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, ma anche il Movimento 5 Stelle che con ogni probabilità andrebbe a pescare pure nel calderone dei partiti minori.

Nel complesso il centrodestra unito considerando anche Cambiamo del governatore ligure Giovanni Toti sarebbe al 49,1%, con la coalizione che stando al sondaggio vincerebbe comunque le prossime elezioni a prescindere dalla legge elettorale.

Sondaggi politici: Lega in forte calo

Rispetto al maggio 2019 quando stravinse le elezioni europee, la Lega adesso sarebbe in calo di circa sei punti percentuali. Questo è il dato più eclatante che viene fuori dall’ultimo sondaggio realizzato da Swg.

Un passo indietro netto quello di Matteo Salvini, tanto che il leader del Carroccio fiaccato da questa quarantena si è detto pronto a tornare a manifestare in piazza, naturalmente con le dovute precauzioni sanitarie, per protestare contro l’ultimo DPCM di Palazzo Chigi.

Ad approfittare di questo nuovo scivolone della Lega sarebbero sia Fratelli d’Italia che Forza Italia, ma parte di questi voti potrebbero essere stati intercettati anche da un Movimento 5 Stelle che tornerebbe a crescere dopo dei mesi difficili.

Nel centrosinistra il Partito Democratico continuerebbe così nel suo avvicinamento al Carroccio, anche se il distacco appare essere ancora marcato, mentre sarebbe in leggera flessione La Sinistra.

Il partito di Roberto Speranza sarebbe comunque oltre la soglia di sbarramento così come Italia Viva di Matteo Renzi, a cui questa volta il sondaggio parrebbe sorridere, mentre l’asticella resterebbe lontana per +Europa e Azione di Carlo Calenda.

Per tutti questi partiti, compresi i Verdi, se poi la soglia di sbarramento dovesse essere innalzata al 4% con la nuova legge elettorale tutto diventerebbe più difficile, rendendo quasi obbligatorie delle alleanze per non restare fuori dal prossimo Parlamento.