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aprile 27, 2020

Kronos ultimo dio!

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di Beppe Sarno
Chi dobbiamo processare adesso che tutto sembra fermarsi in attesa di un evento salvifico che nessuna sa cosa sia e quando e se arriverà?
La moderna società capitalistica sì e sviluppata seguendo una regola costante e immodificabile perchè gli abbiamo conferito i contorni di un culto: quello della preziosità del tempo. “Il tempo è denaro!” si dice.
Una preziosità che si aggiunge ad altri simboli della venalità perchè trova il suo motore in uno degli istinti più bassi dell’uomo: la cupidigia.
Oh cieca cupidigia e ira folle/ che si ci sproni nella vita corta/ e ne l’etterna poi si mal c’immolle!
Così Dante scrive nel XII Canto dell’Inferno (vv. 49-51) della Divina Commedia. Con tali versi Dante intende spiegare che l’avidità di beni materiali e la rabbia (rivolta alle persone) guidano l’animo degli uomini ad azioni molto violente durante la loro breve vita terrena (nella vita ultraterrena Dante descrive i violenti in una pozza di sangue bollente immersi per gradi a seconda della gravita delle loro azioni).
Abbiamo assistito fino all’altro ieri ad una corsa a comprimere il maggior numero di eventi e di notizie nel più breve tempo possibile. una notizia su facebook dura qualche minuto e poi scompare divorata da altre notizie che si susseguono nell’arco di una giornata nella frenetica ingordigia di chi ha una insaziabile fame e mentre si ingozza di cibo, nasconde il cibo restante agli altri per portarselo via. “E’ la finanza” ci dicevano “è la globalizzazione” facevano eco gli stupidi.
Così il vivere civile si è strutturato in funzione di questa velocità. comprimere il tutto per riempire di più il sacco. Più eventi ma sempre più brevi. un articolo non deve superare le tremila parole altrimenti nessuno lo legge. Il bombardamento di informazioni che riceviamo in un giorno solo pochi anni fa avrebbero richiesto mesi, anni.
Malgrado ciò lavoravamo intenti al lavoro per produrre in maniera sempre più completa dal punto di vista qualitativo e quantitativo tanto che il prezzo che ci viene pagato o che viene pagato ai lavoratori in genere è ben poca cosa rispetto alle rinunce che vengono chieste in nome della produttività.
Una partita di pallone su sky, le vacanze al mare, la pizza al sabato sera. Per questo abbiamo svenduto la nostra dignità. Il merito però fino ad oggi veniva dato alla tecnologia, al progresso scientifico per cui chi avesse voluto accampare diritti, rivendicazioni sarebbe stato trattato come un ladro un traditore della classe dominate che ci consentiva tutto questo.
I lavoratori in questo ciclo infernale avevano ben poco da rallegrarsi.
La pandemia che stiamo vivendo ha però allargato il problema. Ci rendiamo conto che la folle corsa che stavamo facendo i nostri folli sforzi intesi ad accorciare i tempi e le distanze hanno coinvolto tutti non solo i lavoratori.
L’intera umanità si è dovuta fermare perchè quella folle corsa che stavamo facendo in nome dell’efficienza produttiva aveva bisogno di una energia che ricavavano dalla’avvelenamento costante dell’ambiente.
L’autogenocidio dell’umanità nasce da questo sforzo del sintema capitalistico di accorciare il tempi per renderli più funzionali al profitto e perciò più produttivi.
la tecnologia, il progresso hanno scaricato sulla natura il prezzo di questo prendere sempre senza rendesi conto che prima o poi sarebbe venuto il momenti do pagare il conto.
Il mito di Prometeo ci aveva accecati e non ci rendevamo conto di quanto il sistema fosse labile, pronto a collassare prima o poi.
Prima si è cominciato con le auto sempre più veloci ma impedite a muoversi per via del traffico, gli aerei uguale, tutto all’insegna della velocità, però poi ti rendevi conto che fra attese e ripartenze da Napoli a Milano impiegavi lo stesso tempo con il treno di quanto impiegavi con l’aereo.
Nelle fabbriche senza nessuna protezione sociale i tempi di produzione diventavano sempre più febbrili pena il trasferimento della produzione all’estero. Il lavoro come alienazione. Contemporaneamente le case farmaceutiche diffondevano farmaci elaborati con il preciso intento di curare quelle nevrosi causate dalla corsa contro il tempo.
Perchè è successo tutto questo?
Perchè non abbiamo capito che la vita ha cicli biologici legati al un unico concetto: ‘equilibrio” fra gli uomini, fra la natura e l’uomo, fra gli uomini e gli altri esseri viventi.
Tutti legati da rapporti di tempo lentamente variabili a cui anche il dio Kronos doveva sottomettersi.
Ci siamo illusi di poter corrompere Kronos.
la pandemia ci ha insegnato che tentare di spezzare i rapporti del tempo spezza a sua volta questo equilibrio fra uomo e la natura. Impadronirci dei delicati meccanismi del tempo ci ha dannati piegando la nostra presunzione che ci ha spinto ad illuderci che potevamo cambiare le regole incontrovertibili del gioco.
la natura ci ha fermato. Nel momento in cui ci apprestiamo ad uscire da questa bolla temporale dobbiamo riconsiderare i nostri progetti e provare a fermare la nostra folle ed inutile corsa.
Per fermare lo scempio dei patrimoni naturali e culturali per arrestare la dilapidazione della natura dobbiamo svestirci di questi due bassi istinti: la cupidigia e la presunzione.
Se no lo faremo la Natura come un flagello biblico non si fermerà e questa volta Kronos divorerà per sempre i suoi figli.
Beppe Sarno

aprile 27, 2020

Cosa si può e cosa non si può fare dal 4 maggio

Cosa si può e cosa non si può fare dal 4 maggio

Fase 2 al via dal 4 maggio, data a partire dalla quale si allentano le maglie del lockdown in Italia. Ma cosa si potrà e cosa non si potrà fare? Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato in conferenza stampa le novità previste dal dpcm 26 aprile, ma sono tanti i dubbi che assillano i cittadini. Cerchiamo allora di fare chiarezza su cosa è consentito e cosa no dal 4 maggio. Dagli spostamenti tra comuni e regioni alle uscite per andare a trovare parenti e amici, fino allo shopping nei negozi e l’attività fisica e sportiva all’aperto, ecco la tabella con cui orientarsi tra le nuove misure emanate dal governo.

Fase 2, cosa si può fare dal 4 maggio

Dal 4 maggio si potrà uscire per andare a trovare i parenti e ci si potrà spostare di nuovo al di fuori del proprio comune o dalla regione in cui ci si trova, ma solo per comprovate esigenze di lavoro, salute o necessità. Ad esempio sarà consentito per i fuori sede tornare a casa presso il proprio indirizzo di residenza e/o domicilio. Presumibilmente sarà consentito il bagno al mare se questo non prevede l’uscita dal proprio comune.

Sempre il 4 maggio si allargano le maglie per ristoranti, pizzerie, pasticcerie e gelaterie: l’apertura vera e propria è prevista per il 1° giugno, ma dal 4 maggio riprende la vendita di cibo da asporto da consumare a casa o in ufficio.

Si potrà inoltre tornare a svolgere attività motoria individuale a più di 200 metri da casa, e gli atleti professionisti di sport individuali potranno riprendere gli allenamenti. Per gli sport di squadra invece la ripresa è fissata il 18 maggio.

Riaprono anche ville e parchi, dove si potranno fare passeggiate e jogging ma non si potrà accedere alle aree per bambini, che restano chiuse. Dal 4 maggio è permesso, inoltre, partecipare ai funerali, che però potranno avvenire solo in presenza dei parenti stretti per un massimo di 15 persone; Conte non ha dato nuove disposizioni per quanto riguarda i matrimoni dal 4 maggio.

Sul fronte mezzi pubblici, dal 4 maggio sarà consentito salire su metro, bus, tram e treni solo se si indossa la mascherina (quella chirurgica avrà un prezzo fisso di massimo 0,50€).

Dopo la ripartenza dei cantieri pubblici (per carceri, scuole, lavori anti-dissesto idrogeologico, presidi sanitari ecc) prevista dal 27 aprile, il 4 maggio sarà la volta dei cantieri privati. La stessa data ripartono le attività del settore manifatturiero, tessile, moda, commercio all’ingrosso ed export.

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Cosa non è consentito fare dal 4 maggio

Anche se dal 4 maggio potremo andare a trovare i parenti, questo non vuol dire che saranno consentite riunioni e feste private. Inoltre il decreto parla della possibilità di far visita ai congiunti: con questo termine si indicano genitori, nonni, figli, fratelli, zii e coniugi, ma il governo ha precisato che il permesso è esteso anche a fidanzati e compagni.

Per quanto riguarda i negozi, questi non apriranno prima del 18 maggio così come i musei e le biblioteche; sempre a partire dal 18 maggio saranno consentite le attività sportive professionistiche di squadra (così come presumibilmente anche gli sport amatoriali 1 vs 1 o 2 vs 2 come tennis e padel).

Per un appuntamento dal parrucchiere, dal barbiere o dall’estetista bisognerà aspettare il 1° giugno, mentre le ultime ad aprire saranno le scuole a settembre.

aprile 27, 2020

Stop licenziamenti fino a luglio nel decreto di aprile

 Teresa Maddonni

 Stop licenziamenti fino a luglio: la proroga della misura potrebbe essere contenuta nel prossimo decreto-legge di aprile.
Stop licenziamenti fino a luglio nel decreto di aprile

Stop ai licenziamenti fino al luglio: questo è quanto prevederebbe il nuovo decreto-legge di aprile che il governo dovrebbe presentare nei prossimi giorni.

La misura contenuta nel decreto Cura Italia di marzo dovrebbe essere rinnovata per altri 60 giorni stando alle ultime indiscrezioni.

Solo ieri il premier Giuseppe Conte ha presentato in conferenza stampa il DPCM del 26 aprile con le misure che andranno a guidare la prossima fase 2 in termini di ripresa delle attività produttive.

Il decreto di aprile dovrebbe contenere le misure per sostenere famiglie e imprese sulla scia del decreto Cura Italia: dal congedo parentale COVID-19 e bonus baby sitter, alla cassa integrazione, al bonus 600 euro che aumenterà, fino al nuovo reddito di emergenza. Insieme a queste proroghe anche lo stop ai licenziamenti per altri 60 giorni, presumibilmente fino a luglio.

Stop licenziamenti fino a luglio

Stop dei licenziamenti per altri 60 giorni fino a luglio. In attesa del decreto legge di aprile che si accompagnerà al DPCM per la fase 2 c’è chi parla di un prolungamento di quanto disposto dall’articolo 46 del decreto Cura Italia su i Sospensione delle procedure di impugnazione dei licenziamentsi legge:

“A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto l’avvio delle procedure di cui agli articoli 4, 5 e 24, della legge 23 luglio 1991, n. 223 è precluso per 60 giorni e nel medesimo periodo sono sospese le procedure pendenti avviate successivamente alla data del 23 febbraio 2020. Sino alla scadenza del suddetto termine, il datore di lavoro, indipendentemente dal numero dei dipendenti, non può recedere dal contratto per giustificato motivo oggettivo ai sensi dell’articolo 3, della legge 15 luglio 1966, n. 604.”

Entrato in vigore il decreto il 17 marzo e con validità dunque fino al 17 maggio il presente articolo verrà rinnovato per altri 2 mesi quindi fino a luglio.

Ovviamente si tratta di un’ipotesi e una conferma la darà solo il testo del DL di aprile definitivo. Si parlerebbe di uno stop per altri due mesi delle procedure di licenziamento individuale e collettivo per giustificato motivo oggettivo.

Lo stop dei licenziamenti fino a luglio rientrerebbe nel pacchetto di protezione del lavoro da 24 miliardi che conterrebbe anche la proroga di ammortizzatori sociali come anche la cassa integrazione ordinaria e in deroga. Ricordiamo che in merito a queste misure molti aspettano ancora il pagamento come d’altronde i dati INPS sembrano confermare.

aprile 27, 2020

La Lega perde consensi: 25,4%, Pd a 4 punti. Conte, gradimento a quota 66, Salvini a 31

In crescita FdI e FI. Ma ora la coalizione è sotto il 50%. Balzo dei 5 Stelle. E il gradimento di Speranza (37) supera quello di Meloni (35)

Sondaggio | La Lega perde consensi: 25,4%, Pd a 4 punti. Conte, gradimento a quota 66, Salvini a 31

La preoccupazione per la pandemia si mantiene elevata, ma in aprile si rileva una graduale percezione di miglioramento della situazione: infatti oggi il 39% ritiene che siamo all’apice dell’emergenza (in calo del 17% rispetto ad inizio aprile), mentre gli ottimisti, cioè coloro che ritengono che il peggio sia passato, salgono al 21% (contro il 6% di inizio mese), e chi si aspetta che il peggio debba ancora arrivare scende al 22%. Ne consegue che per la prima volta prevale l’opinione di coloro che ritengono opportuno riaprire la maggior parte delle attività lavorative (49%), rispetto a chi è favorevole al mantenimento della chiusura per evitare i contagi (37%). In questo quadro gli indici di gradimento del governo (58) e del presidente Conte (66) fanno segnare un aumento rispettivamente di 2 e 5 punti rispetto a marzo, attestandosi sul livello massimo dall’esordio dell’esecutivo giallo-rosso in poi.

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aprile 27, 2020

UN’ETICA CONTRO IL NICHILISMO

di Luigi Anzalone

“La filosofia è, nell’esercizio critico della sua funzione critico-dialettica, pensiero in cui l’uomo vive la verità della sua vita”. Questa definizione della filosofia che il professore Aldo Masullo dà ne “Il senso del fondamento”, l’ha onorata al massimo livello per tutta la sua lunga e luminosa esistenza, interrottasi alla vigilia di questo 25 aprile dimidiato tra dramma della pandemia, memoria degli ideali della Resistenza e impegno a testimoniarli. Per coloro che come me e il professore Giuliano Minichiello hanno avuto la fortuna di seguire all’Università di Napoli le sue indimenticabili lezioni di Filosofia morale l’impronta del suo magistero resta indelebile. Nell’atmosfera raccolta nell’elemento del pensiero le sue parole e discorsi sembravano scaturire dalla «cosa stessa», esprimendosi in metafore, immagini, rappresentazioni, per poi risolversi nei concetti.
Mentre contribuisce a sprovincializzare il dibattito filosofico italiano scrivendo di Husserl e Heidegger, Nietzsche e Sartre (cfr. soprattutto “La comunità come fondamento”, “Struttura soggetto, prassi”), fin dagli esordi Masullo si oppone con le armi della critica ai pericoli mortali (la bomba atomica, in primis) che minacciano l’umanità, richiamandosi in “La storia e la morte” al principio: “La ragione, consapevole di essere mortale, lotta contro la morte. E questa lotta, finché dura, è la storia”. Appare quindi naturale che il suo impegno speculativo – parallelamente a quello politico, che ne farà un prestigioso parlamentare del PCI – si rivolga a costruire una prospettiva filosofica che, in nome di un’etica esigente, si opponga al nichilismo, “che è diventato abituale condizione dell’uomo” (“Stati del nichilismo”). Ed infatti la sua filosofia “fenomenopatica”, sulla scorta di Fichte e Hegel, avendo nella comunità il fondamento inconscio dell’uomo, la propone come “telos” (fine) cosciente della storia. Ciò richiede che la forma dell’eticità sia tale che chi agisce accolga l’“appello di un «bene» che gli appare trascendente rispetto alla sua effettualità”. Per farlo, deve realizzare un’unione autentica di ragione raziocinante nella polisemia dei suoi significati teoretici, “recta ratio” e paticità, in quanto intima, palpitante vissutezza, apertura al mondo e a un’affettività profonda nella tonalità e plurale nelle esperienze. Infatti la soggettività, come senso di una vita umana, rinvia al “sentirsi» invalicabile soggettività vivente e tuttavia insopprimibile dipendenza dall’altrui vita, da «sensi» irriducibili (i quali peraltro senza il nostro non sarebbero i «sensi» che sono, così come il nostro senza di loro non sarebbe il «senso» che è)”. Il senso è quindi un’intimità individuale nella misura in cui chiede “con-senso”, crescita valoriale “nel complicarsi di vissute relazioni sim-patetiche, nel tessuto di quelle occasioni di libertà” che, sconfiggendo il nichilismo e, con esso, innanzitutto il male e la guerra, rendono possibile la storia dando realtà e senso «consensuale» all’individualità e universalità allo spirito umano (“Il senso del fondamento” e “Metafisica”).
Ecco che quindi Masullo riprende e sviluppa il significato dell’“Innigkeit” di Hölderlin, approssimativamente traducibile come internità, per esprimere la comune intimità uomo-mondo. Così che – dice ne “Il tempo e la Grazia” – il soggetto umano non è altro che il soggettivarsi dell’oggettività, cioè la pluralità dei sensi umani, e l’oggettività non è altro che l’oggettivarsi dei sensi soggettivi. Ciò consente all’uomo, nel confronto con il potere pervasivo, disumanizzante della tecnica nel mondo attuale, di utilizzare la “tecnologia come una forma di sevizio per rendere il mondo migliore”, facendo sì che la tecnica divenga “la più promettente occasione di libertà” (“La libertà e le occasioni”). E’ in “Etica” che Masullo elabora in forma compiuta una teoria morale come “vincolo” (nel sentirsi parte di una comunità”) e libertà – eroicamente incarnata da Giordano Bruno, “maestro di anarchia” liberatrice-, la quale si lascia guidare dall’amore in quanto comunitarietà. Per cui, “L’amore è la comunitarietà. Ogni Io si origina contestualmente a un TU, alla cui chiamata risponde”.

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aprile 27, 2020

Ritorna l’Avanti.

Nessuna descrizione della foto disponibile.Al mio fraterno amico Stefano auguri per un successo che merita per i grandi sacrifici che ha fatto e di cui sono personalmente testimone.

Ci sarà tempo per migliorarlo, ci sarà tempo per le critiche.

Oggi godiamo questa vittoria che è un punto di partenza per un giornale che ha segnato la storia del movimento operaio fin dalla sua fondazione.

aprile 27, 2020

QUANDO MUORE UN GRANDE AMICO….

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Antonio Ingroia

 UN GRANDE UOMO, UN GRANDE GIORNALISTA.
Nelle prime ore del mattino di oggi è morto Giulietto Chiesa, un grande uomo e un grande giornalista, che per me è stato soprattutto un amico sincero e un compagno di lotte politiche e civili appassionato.
Quando muore improvvisamente un tuo amico vero e sincero come lui è come se una parte di te morisse con lui. E’ il caso di Giulietto, che, da grande giornalista di vecchio stampo qual era, aveva una qualità non tanto diffusa fra i suoi colleghi. Era sincero, franco e schietto, pronto a battersi per le sue idee senza ipocrisie e questo gli avevo provocato inimicizie e ostilità. D’altronde, il suo essere sempre “fuori dal coro” e dalla parte della verità, ma anche pronto a sollevare dubbi sulle verità consacrate, suscitava stima e rispetto perfino nei suoi avversari, mentre era amato e apprezzato da tanti suoi lettori e sostenitori.
A me piace anche ricordare la breve avventura politica che abbiamo creato e vissuto insieme con la Mossa del Cavallo e poi con la Lista del Popolo per la Costituzione, esperienza elettoralmente non fortunata soprattutto perché il progetto politico era troppo “avanzato” per l’Italia del 2018. L’idea era stata soprattutto sua, perché Giulietto aveva una grande qualità: aveva visione del mondo. Sapeva guardare lontano laddove la miopia corrente dei nostri tempi non arriva. E questo lo faceva percepire come un uomo “fuori dal tempo” perché troppo “avanti”, come sempre accade ai grandi uomini.
Oggi è giusto ricordarlo per la sua storia di grande giornalista, scrittore e intellettuale, mentre i superficiali ricorderanno solo il Giulietto polemista, spesso acceso, dimenticando che ciò che lo accendeva era soprattutto la passione per la verità per la quale si batteva sempre e a tutti i costi.
Oggi è il giorno del dolore per la sua perdita perché senza una figura come Giulietto siamo tutti più soli.
Da domani devono cominciare i giorni del ricordo perché si faccia tesoro della lezione, umana, professionale e politica che Giulietto ci ha lasciato.
Ciao, Giulietto, non ti dimenticheremo.
Antonio Ingroia

aprile 27, 2020

Un uomo da bruciare!

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Marta Fana

Nel 1962 esce al cinema «Un uomo da bruciare», esordio da protagonista di Gian Maria Volonté ma è anche il film d’esordio dei fratelli Taviani e Vittorio Orsini.

Il soggetto è la vita di Salvatore Carnevale, operaio, sindacalista, socialista, morto ammazzato dalla mafia nel 1955. Un film che non avrà ovviamente un grande successo, come del resto la memoria di quella figura incredibile, di un pezzo di storia che si è scelto di non tenere a memoria. Ma che storia, che storia!!!

Di Salvatore Carnevale parlai in un articolo che si intitola «Lotta di classe e antimafia» a cui tengo molto. Al funerale di Carnevale c’erano tutti i compagni, da Pertini a Panzieri il cui durante l’orazione funebre disse «Salvatore Carnevale era andato a testimoniare con la sua lotta e la sua vita l’irresistibile risveglio delle forze contadine protese ad affermare la loro presenza, i loro diritti dell’umanità e della storia in questo paese, in questa terra, alle potenze squallide e disumane del latifondo, al baronaggio, alla mafia, alla delinquenza».

aprile 27, 2020

Sarà un futuro d’inferno!

di Gina Ascolese.

Una domanda ci coinvolge particolarmente in questo periodo che attraversiamo, in cui più labile è diventato il confine della vita. Perché?… Perché la morte? E il più delle volte i nostri dubbi irrisolti sono espressi in una poesia, un romanzo…un film. Perciò vorrei trattare il bellissimo film cult Blade Runner, nel cui sviluppo tematico vengono toccati significativi risvolti, esistenziali e psicologici, dei nostri stessi interrogativi: quelli di sempre.
Blade Runner, Regia di Ridley Scott, 1982; (II:1992);
(dal romanzo ‘Il cacciatore di androidi’ di Philip K. Dick, 1968)
Film bellissimo, ricco di aspetti postmoderni e di contrasti, tipo degrado e alta tecnologia, affollamento e solitudine… Spettacolare l’ambientazione. Uno spazio-tempo ipotetico, globalizzato e caotico: qua… auto volanti, là… un cumulo di baracche.. venditori ambulanti; ricchezza e accozzaglia… oggettistica; e ovunque, fluttua una realtà sociale multietnica, babelica, non fusa, non omologata. Accostamento di opposti che costituiscono il lato postmoderno del film, così come i temi derivanti dal passato (la ricerca e la ribellione al ‘padre’, l’accecamento), la compresenza di simbologie molteplici (occhi, scacchi,origami,torri, pioggia, notte, colomba…), la ‘fusione’ uomo-androide… E una ricorrente sollecitazione inconscia, in un’atmosfera tutta carica di risonanze perturbanti, che passano dalla trama allo spettatore.
Magnifica l’apertura del film su un’affascinante visione notturna di una megalopoli, vista dall’alto in grandangolare: un immane formicolio di luci, sovrastato da un cielo nero percorso da navicelle, con infernali fiammate sparate da ciminiere enormi, che sembrano lanciare una sfida di onnipotenza… Anche per le vie tutto è smisurato: immensi grattacieli… gigantografie luminose: mentre sul lucido asfalto delle strade non cessa di battere una pesante pioggia, degna della Divina Commedia. Ridley Scott è stato definito ‘regista del bagnato’, perché la pioggia è il suo elemento naturale. Le strade umide, il cielo nero, la scivolosità infida trasmettono l’idea di un mondo sporco e appiccicoso. Intanto, una colonna sonora esotica crea un ulteriore effetto di suspence e di spaesamento. E mai, per tutta la durata del film, che compaia la luce del giorno, solo fasci di luce artificiale che a volte filtrano da alte vetrate verso interni disabitati, a evocare nello spettatore un senso di abbandono e solitudine.
Protagonisti sono quattro androidi di ultima generazione fuggiti dalle colonie extraplanetarie in cui erano utilizzati come schiavi: tra loro il più bello e più ‘umano’, Roy (Rutger Hauer), sarà l’ultimo a venir meno. Stanno per scadere i quattro anni di vita previsti per loro. Tornati sulla terra in cerca dello scienziato ‘padre’ per reclamare un sovrappiù di vita, costituiscono una minaccia e vanno eliminati. Chiaro il loro valore simbolico e universale. Ma il dato doloroso della loro condizione è che sono perfettamente simili agli uomini, anche psicologicamente: sono prodotti ibridati, hanno corpi artificiali in cui sono stati trapiantati dei neuroni umani, per cui hanno dei veri sentimenti, soffrono, amano, sognano…. e desiderano vivere! Chi sarà mai uno scienziato per stabilire chi abbia diritto alla vita e chi no? E’ sottintesa questa implicita domanda. E con quale arbitrio lui può decidere a chi assegnare un’anima e a chi no? E perché un androide dovrà vivere solo quattro anni, mentre un uomo ottanta? Da tutta la problematica filmica sorge l’interrogativo di fondo, quello che noi stessi ci siamo posto da sempre: perché la morte? Perché non una vita di mille anni, diecimila anni, o eterna? Perciò da tale angosciante desiderio è nata nei quattro replicanti una specie di tracotanza, o ‘ybris’da tragedia greca, che li ha spinti a tornare sulla Terra a reclamare dalla scienza esatta degli uomini il diritto a vivere. Sono fortissimi e intelligentissimi. E qualcuno di loro,Roy, di bellezza divina, riflette il culto del corpo del nostro tempo ed attira anche per questo la solidarietà dello spettatore.
E’ per una sorta di ambiguità su dove sia il giusto, e dove no, che lo svolgimento segue due diverse angolazioni: una oggettiva, della ‘normalità’, focalizzata sul blade runner Rick, il poliziotto antagonista, un solitario e introverso Harrison Ford, e l’altra obliqua, scaturita dagli uomini-robot, onde gettare un fascio di luce straniante e critica sulla presunta ‘normalità’ del loro dover morire. Che ci siano sentimenti e si provi dolore non interessa agli uomini! (Fuori di metafora, diciamo pure agli dei…a dio…) E perciò la ‘giusta’ punizione raggiungerà lo scienziato-creatore, l’odiosamato ‘padre’, per mano dei suoi stessi ‘figli’, specificamente Roy, mediante schiacciamento ed estrazione degli occhi: non casualmente l’organo della vista simboleggia la ragione! e richiama l’autoaccecamento del colpevole Edipo sofocleo. L’occhio, anche specchio dell’anima: ma l’anima di uno scienziato è fredda e corrotta.
Tuttavia, non ci sarà salvezza per i quattro umanoidi, ed essi saranno sterminati uno ad uno…. Eppure, imprevedibilmente grandeggia in punto di morte l’ultimo di loro: a un passo dalla fine, innalza un inno nobilissimo alla vita e dà senso al suo breve vivere e ingiusto morire, salvando dalla morte l’umano che gli ha dato la caccia. Non ha mai amato tanto la vita da amarla persino nel suo rivale! La ‘pietas’ ormai brilla nell’animo di una macchina troppo umana! E capiamo che la situazione è estrema, paradossale, al punto che uomo e androide possono scambiarsi i ruoli nel mondo! Così, raccogliendo le ultime energie, il Nexus 6 di nome Roy si ripiegherà su se stesso alludendo al nulla che è al di là del limite, lamentando che la Vita e il Bello si dissolveranno per sempre con lui: ‘Io ne ho viste di cose che voi umani non potreste mai immaginare… Navi da combattimento in fiamme al largo dei Bastioni di Orione… e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser… E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo… come lacrime nella pioggia. E’ tempo di morire’ . E, chinato il capo, muore sotto la fitta pioggia incessante che tutto copre e nasconde, mentre una bianca, simbolica colomba si alza in volo dalle sue mani e scompare… Un finale indubbiamente strepitoso, da Apocalisse, anche se nessuno di noi ha idea di che cosa siano i Bastioni di Orione e tutto il resto… Ma la fantasia di quelle visioni destinate a dissolversi si scolpisce in noi, e ci emoziona, anche grazie, forse, a un percorso abilissimo di estetizzazione scenica.
Abbiamo trascurato, per non sottrarre intensità al tema vita-morte, una linea collaterale, l’amore: una delicata e sensibile donna-androide, talmente perfetta come risultato scientifico da non sapere lei stessa di non essere una vera donna (quindi ricca di storia personale e familiare, ma tutta prodotta in laboratorio), è salvata da Rick. Lui l’ama tanto da fuggire con lei. Almeno, così lascia supporre il finale ‘aperto’. E lo spettatore potrà tirare un sospiro di sollievo, perché con l’immaginazione trarrà le conseguenze: Rick ha trovato, grazie all’amore, la sua capacità di scelta e quindi la volontà di trasgredire. E questo finale ‘funziona’ alla grande dal punto di vista cinematografico.
Forse, se non abbiamo visto questo film, non sarà il caso di guardarlo? E l’aspetto postmoderno non promette delle emozioni estetiche eccezionali?

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aprile 27, 2020

Conte in conferenza stampa oggi, 26 aprile: ecco come sarà la Fase 2

Il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa oggi, domenica 26 aprile, ha annunciato le novità nell’ultimo DPCM dedicate alla Fase 2 a partire dal 4 maggio.

Conte in conferenza stampa oggi, 26 aprile: ecco come sarà la Fase 2

Si è conclusa la conferenza stampa del premier Conte di oggi, domenica 26 aprile, a presentazione del nuovo decreto (DPCM) che delinea le regole da seguire nella Fase 2.
Il Presidente descrive, così, come sarà l’Italia e cosa cambia a partire dal 4 maggio. Tante le novità pensate dal Governo all’interno della sua strategia per il funzionamento della Fase 2, quella di convivenza dell’Italia con il coronavirus.

Le novità nel decreto a partire dal 4 maggio

Oltre all’annuncio di aver fissato i prezzi di mercato delle mascherine, un prezzo giusto e equo a 0,50 euro per mascherine chirurgiche, e aver specificato che il recovery fund offrirebbe ai Paesi più colpiti una strada più rapida per la ripresa, Conte ha rivelato che il Governo sta attualmente studiando la possibilità di rinnovare in via automatica il bonus 600 euro per i liberi professionisti e di stare lavorando a quello che il premier ha definito il decreto sblocca Paese.

Nuovo DPCM 26 aprile: testo del decreto, novità, cosa prevede

In seguito, Conte ha spiegato i dettagli del piano del Governo valido dal 4 al 18 maggio e descritto nel nuovo DPCM presentato questa sera:

  • confermate le motivazioni attuali per gli spostamenti all’interno della stessa Regione;
  • aggiunta la possibilità di spostamenti mirati a far visita a congiunti, con mascherine e distanze di sicurezza;
  • non è possibile spostarsi in una Regione diversa se non per lavoro o assoluta urgenza o motivazioni di salute;
  • consentito il rientro presso proprio domicilio o residenza in ogni caso;
  • chi ha febbre oltre 37,5° e sintomi respiratori ha l’obbligo di rimanere presso il proprio domicilio;
  • confermato il divieto di assembramento;
  • sì all’accesso parchi e giardini pubblici con contingentamento degli ingressi, lasciando la facoltà ai sindaci di richiuderli se il divieto di assembramento non riuscirà ad essere garantito;
  • per l’attività sportiva, rispettando una distanza di 2 metri, 1 metro per l’attività motoria, anche oltre i 200 metri dalla propria abitazione;
  • consentiti allenamento atleti professionisti nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, singoli dal 4 maggio, di squadra dal 18 maggio;
  • ok alle celebrazioni funebri con esclusiva partecipazione fino a un massimo di 15 persone, possibilmente all’aperto e indossando le mascherine;
  • al via l’attività di ristorazione con asporto per bar e ristoranti senza assembramenti;
  • riapre il settore manifatturiero, edile e attività all’ingrosso ad essi correlati sul presupposto che le aziende interessate rispetteranno le disposizioni di sicurezza sul luogo di lavoro.

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Si è poi predisposto un processo di controllo e coordinamento tra Stato e Regioni al fine di monitorare l’impatto dell’allentamento delle misure restrittive, il quale prevede che:

  • le Regioni devono informare ogni giorno il Governo sulla situazione del sistema sanitario e della curva dell’epidemia;
  • a tre giorni dall’attivazione di questo decreto il Ministero della Salute valuterà se intervenire e chiudere il rubinetto. «Ci assumiamo il rischio della riapertura, ma con tutte le precauzioni del caso», specifica il premier.

Conte anticipa, ancora, alcuni dettagli del futuro piano, ancora allo studio del Governo:

  • il 18 maggio abbiamo in programma la riapertura del commercio al dettaglio;
  • musei, mostre, biblioteche riaperte ancora al 18 maggio;
  • 1° giugno è la data in cui vorremmo riaprire bar, ristoranti, estetici, parrucchieri, barbieri;
  • il Governo sta pensando anche a un piano di apertura degli stabilimenti balneari.

La conferenza stampa fa seguito ad una lunga riunione in videoconferenza tra il Presidente del Consiglio Conte e i delegati delle Regioni, di Upi e Anci e l’incontro di questa mattina con i capi delegazione della maggioranza sul tema della Fase 2.

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Cibo da asporto per bar e ristoranti
Riapertura di bar e ristoranti, non solo per la consegna a domicilio ma anche per cibo da asporto, a partire dal 4 maggio.

Negozi aperti dal 18 maggio
Il premier ha anticipato che gli esercizi commerciali potranno riaprire da lunedì 18 maggio.

Estetisti e parrucchieri chiusi fino a giugno
Tuttavia, per la riapertura di centri estetici, barbieri e parrucchieri si dovrà aspettare il 1° giugno.

Allenamenti e sport
Dal 4 maggio via libera agli allenamenti sportivi professionali (2 settimane dopo anche in squadra) e libertà per l’attività motoria se praticata individualmente, eccezion fatta per minori e disabili.

Manifatturiero e edile tornano a lavoro
Sul fronte delle industrie confermata la riapertura per le realtà del settore manifatturiero e quello edile, sia pubblico che privato, e del commercio all’ingresso ad essi correlato.

Calcolo dell’indice di contagio R0
Da Palazzo Chigi si rende noto che nuove misure restrittive saranno possibili qualora la curva epidemica tornerà a salire. Quotidianamente ogni Regione dovrà riferire la disponibilità interna delle strutture ospedaliere per comprendere la loro capacità di accogliere nuovi pazienti e l’andamento della curva epidemiologica.

Servirà ancora l’autocertificazione
Rimane in vigore l’obbligo di usare l’autocertificazione per gli spostamenti durante la Fase 2, anche se questa cambierà, andando ad includere un nuovo motivo a spiegazione dell’allontanamento dalla propria abitazione, quello di visita ai propri parenti.

No agli spostamenti da Regione a Regione
All’interno della Fase 2 sarà ancora attivo divieto di spostamento da Regione a Regione. Questo è stato un tema altamente dibattuto ma ha prevalso la linea maggiormente cautelativa, mantenendo la validità delle regole attualmente in uso.

Via libera alle visite con i parenti
Via libera alle visite ai propri parenti, evitando però assembramenti e utilizzando le mascherine.

Ok ai funerali
A partire dal 4 maggio, sarà possibile lo svolgimento di funerali in chiesa, ai quali potranno però partecipare solo i parenti più stretti fino a un massimo di 15 individui.

Musei aperti dal 18 maggio
A partire dal 18 maggio potrebbero riaprire musei, mostre e luoghi culturali.