Ci siamo illusi che l’Europa ci rendesse più forti economicamente socialmente, politicamente, ci siamo illusi che l’Europa che i padri costituenti avevano sognato fosse il passaggio ulteriore verso una democrazia compiuta che ci avrebbe aiutato a fare dei popoli europei un’unica nazione.
Per anni in nostri governanti senza distinzione di parte politica da Prodi a Berlusconi a D’Alema contornati da stuoli di famosi giornalisti, conduttori televisivi, economisti, governatori di banche centrali, premi Nobel ci hanno detto che ogni problema economico sarebbe stato risolto dall’Europa. Poi, di fronte all’emergenza del Coronavirus, quando era necessaria la solidarietà di tutti i governi europei per affrontare e risolvere un’emergenza creata da un sistema economico in cui il profitto esasperato ha creato le condizioni per trovarci nella situazione in cui ci troviamo, ci siamo dovuti rendere conto che questa solidarietà non esisteva anzi venduti alle élite economico finanziarie per sostenere le assurdità liberal/europeiste che fanno solo comodo alle grandi multinazionali dobbiamo pagare un conto salato e vendere la nostra libertà e la nostra democrazia per pagare debiti di un prestito che ci spetta di diritto.
Abbiamo sopportato ogni tipo di ricatto perchè i vari Prodi Berrlusconi ci ammannivano con la famosa frase ” ce lo chiede l’Europa.”
Nel frattempo veniva smontato pezzo per pezzo lo stato sociale che anni di lotte operaie avevano costruito. la sanità pubblica veniva immiserita dicendo che un ospedale doveva assomigliare ad un’azienda e fare profitto. venivano chiusi ospedali venivano ridotti i posti letto. Oggi ci accorgiamo quanto fosse folle ed illusoria quella scelta.
Dopo venti anni di Europa siamo tutti più poveri: lavoratori (operai, impiegati, professionisti) e le piccole e medie imprese che dall’Europa non hanno avuto nessun beneficio. o miglioramento.
La tanto decantata austerità non ha migliorato i conti pubblici come ci raccontavano.
E mentre a tutti venivano chiesti sacrifici e in fabbrica gli operai erano costretti ad obbedire a qualsiasi ricatto, pena la chiusura dell’azienda e la delocalizzazione all’estero ed il ceto medio veniva impoverito i grossi colossi economico-finanziari e i grandi capitalisti, legalmente perchè l’Europa lo consentiva, hanno de localizzato le loro imprese trasferendo le sedi legali nei paradisi fiscali europei: Olanda, Malta, Cipro, Irlanda e Lussemburgo. Tutto questo in nome del libero mercato e della sana concorrenza.
In questi paradisi dove recentemente è approdata la Fiat e l’impero economico di Silvio Berlusconi si pagano tasse con aliquote vicino allo zero.
Lo spettacolo che l’Europa a trazione germanocentrica sta dando in questo momento è penoso. Stiamo chiedendo i nostri soldi, quelli che abbiamo versato perchè ci servono per salvare i medici gli infermieri e tutti gli eroi che si stanno impegnando contro il Coronavirus.
Ci servono per salvare quello che resta della nostra economia.
E la Merkel con l’Olanda, paradiso fiscale al centro dell’Europa libera e democratica ,ci dice che per avere quei soldi dobbiamo aderire al MES, il fondosalvastati che impone un’ulteriore riduzione della nostra sovranità, ulteriori privatizzazione la distruzione completa dello stato sociale.
Noi italiani siamo contributori netti. Versiamo alla UE più di quanto riceviamo.
Ogni anno regaliamo alla UE tra i 5 e 10 MILIARDI di euro.
Spegnete le televisioni, se vedete Bruna Vespa per strada sputategli in faccia, non leggete più i giornali. Informatevi su quello che sta succedendo. Cercate su internet che cosa mostruosa sia il MES. Si cercate su google il MES che in passato la UE ha già imposto alla Grecia massacrandola e adesso vorrebbe imporla a noi.
Basta poco per capire lo spaventoso e antidemocratico meccanismo del MES.
Il MES è la più grande catastrofe economica che si potrebbe abbattere in questi giorni sull’Italia per volontà della UE (manovrata ad arte dalla Germania dalla Francia e dall’Olanda).
I giornali a reti unificate ci raccontavano che: “l’euro e la UE sono irreversibili”.
Poi hanno rettificato e per tre anni, durante la Brexit, ci detto che uscire sarebbe una catastrofe.
Tutte balle.
Alcuni compagni hanno chiesto di ammainare, la dove possibile, la bandiera Europea. Io non ci riesco ancora perchè credo ancora che un’Europa federale sia possibile fori dalle regole di Maastricht, fuori dal trattato di Lisbona. Ma se ciò non dovesse essere possibile allora bisogna guardare altrove. Per costruire un’Europa diversa dovremo inventare una cosa che senza farci rinchiudere nei nostri angusti confini ci faccia uscire dalla trappola dell’UE.
Beppe Sarno