Archive for aprile 20th, 2020

aprile 20, 2020

Ministro Speranza: “Calcio? Con 400 morti al giorno è l’ultimo dei problemi di cui occuparsi”

di Marco Macca @macca_marco

Il coronavirus è, purtroppo, ancora un incubo reale e potente. L’Italia continua a combattere la sua battaglia, nell’attesa di tornare quanto prima alla normalità. Anche il calcio spinge per ripartire appena possibile. Ma il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha liquidato l’argomento con parole nette e chiare. Ecco le sue dichiarazioni a Radio Capital:

Sono un grande appassionato di calcio ma con più di 400 morti al giorno con sincerità è l’ultimo problema di cui possiamo occuparci. Lo dico con il massimo rispetto però viene prima la vita delle persone. Le priorità del Paese oggi sono altre. Lavoreremo perché a un certo punto si possa riprendere la vita normale ma ribadisco che la priorità in questo momento deve essere ancora salvare la vita delle persone“.

aprile 20, 2020

Coronavirus, medico Nobel africano: “Da noi sarà ecatombe”. Neanche 1000 letti di terapia intensiva.

premio nobel e medico africano Denis Mukwege ha dichiarato “Quarantena impossibile, prepariamoci ad un’ecatombe”. Il Coronavirus è giunto in Africa ormai da qualche giorno ed i dati riportano già ufficialmente oltre 5000 contagiati. La drammatica situazione sanitaria che sta flagellando l’Europa, l’Asia e l’America del Nord, rischia di diventare una vera e … Leggi tutto

aprile 20, 2020

Prezzo del petrolio in negativo, cosa significa?

Il prezzo del future sul crude oil con scadenza a maggio ha toccato quota -37 dollari al barile, il che significa che i produttori pagano gli investitori pur di liberarsi dei barili di petrolio in eccesso.

Prezzo del petrolio in negativo, cosa significa?

Il petrolio WTI con consegna a maggio è sceso a -37,63 dollari al barile, per un crollo di oltre il 300% nella sola sessione di trading di lunedì. Il contratto scade martedì. Che cosa significa tutto questo?

Prezzo del petrolio in territorio negativo, cosa significa?

Nello specifico, dopo essere collassato ai minimi del 1999 il future con scadenza a maggio basato sul petrolio ha fatto la storia circa un’ora fa, entrando in territorio negativo – il che significa che chi vende è chiamato a pagare chi acquista il contratto purché si prenda i barili di petrolio comprati, un riflesso del forte aumento dell’offerta e della mancanza di spazio per lo stoccaggio dei barili in eccesso.

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Il forte ribasso giornaliero è il più grande mai registrato dal 1983, mentre una chiusura vicina ai livelli attuali (-290%) implicherebbe il raggiungimento dei minimi più bassi di tutti i tempi.

I motivi del crollo del greggio WTI

Il crollo senza precedenti del contratto di prossima scadenza è motivato dal fatto che i trader sono corsi a svendere le proprie posizioni long, che richiederebbero loro di ricevere effettivamente in consegna i barili di petrolio comprati, data la scarsità dello spazio di stoccaggio. Ad influire anche una convergenza con il prezzo spot del petrolio fisico.

Il prezzo del future sul petrolio WTI con consegna a giugno viaggia invece intorno ai 20 dollari al barile.

Cosa aspettarsi ora?

Si raccomanda di stare ben lontani dal mercato dei future sul crude oil. La volatilità è a livelli mai visti e i movimento della quotazione sono quantomai imprevedibili. Il prezzo del petrolio rimane sotto pressione, fattore che nel medio periodo potrebbe portare alla fallimento di numerose compagnie petrolifere statunitensi, coloro che producono il petrolio WTI.

Come conseguenza collaterale, sono assai esposte tutte le banche che le hanno finanziate e gli investitori con in portafoglio quote di società del settore.

Ancora, raccomandiamo massima cautela agli investitori.

aprile 20, 2020

Wuhan esce dall’isolamento, ma in Cina c’è un nuovo lockdown. Cosa succede?

Violetta Silvestri

Wuhan esce dall'isolamento, ma in Cina c'è un nuovo lockdown. Cosa succede?

La città può finalmente dirsi libera dall’incubo del virus. Ma un’altra sta appena entrando nella modalità lockdown. E si parla di nuovi focolai.

L’immenso Paese dell’Asia, quindi, non è ancora esente da contagi e adesso il pericolo arriva da un piccolo centro del Nord, ai confini con la Russia.

Cosa sta succedendo in Cina? Il coronavirus è sconfitto o no?

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Wuhan esce dal blocco, ma un’altra città è in lockdown. Che succede?

Non c’è pace per la Cina sul fronte coronavirus. Il Paese sta finalmente uscendo da una crisi sanitaria senza precedenti, liberando Wuhan da un duro isolamento durato più di due mesi.

Questo fatto positivo, però, si accompagna a nuove preoccupazioni: ora il pericolo arriva dal Nord, in uno dei tratti del lungo confine con la Russia. Qui tutte le attenzioni sono puntate su una piccola cittadina, Suifenhe.

Con 60.000 abitanti e la sua posizione geografica strategica per l’accesso a Vladivostok, questa città non è più considerata sicura al fine della lotta alla COVID-19.

In sole 24 ore, infatti, circa 10 giorni fa si sono registrati 25 casi di positività al coronavirus provenienti dalla provincia settentrionale di Heilongjiang, dove si trova la cittadina.

Tanto è bastato per far scattare un nuovo lockdown, proprio simile a quello imposto a Wuhan. Per i residenti di Suifenhe, quindi, è partito l’ordine di restare in casa e l’obbligo di limitare al massimo gli spostamenti. Solo una persona a famiglia potrà uscire ogni tre giorni per ragioni di necessità.

La cittadina conta circa 400 positivi alla COVID-19, con un incremento dovuto all’importazione del virus dalle frontiere russe.

Scongiurare scenari simili a quelli della provincia di Hubei è prioritario per la Cina, considerando anche la mancanza di ospedali di qualità nella cittadina appena messa in isolamento.

 

aprile 20, 2020

Chi torna al lavoro il 4 maggio e come.

Chi potrà tornare al lavoro il 4 maggio e come? In vista della data x della Fase 2, tutte le informazioni su riapertura di negozi, uffici, aziende e fabbriche.

Chi torna al lavoro il 4 maggio (e come)

Dopo una probabile apertura prevista il 27 aprile per le attività “a basso rischio” come aziende della modamobilificicantieri edili e settore automotive, il 4 maggio sarà il turno delle attività di estetica. Potranno quindi tornare al lavoro parrucchieri, tatuatori ed estetisti che lavoreranno, però, solo su appuntamento e utilizzando dispositivi e misure anti-contagio simili a quelli del settore sanitario.

Per la riapertura delle attività di acconciatura ed estetica Confartigianato ha proposto misure come la ricezione di un solo cliente per volta, orari di apertura flessibili con turnazione dei dipendenti, utilizzo perenne di mascherina, guanti, occhiali protettivi o visiera, messa a disposizione di soluzioni disinfettanti in corrispondenza di tutte le postazioni di lavoro, sanificazione dei lettini e utilizzo di soprascarpe e camici monouso.

Anche [bar e ristoranti potrebbero riaprire tra il 4 e l’11 maggio->, ma i locali dovranno garantire il distanziamento di oltre un metro per i posti a sedere. Inizio maggio sembra invece troppo presto per cinema, teatri, palestre e sale giochi dove il rischio di aggregazione sociale è molto alto.

Rientro in ufficio: cosa cambia dal 4 maggio

Con la Fase 2 si attendono novità per uffici e aziende, che se vorranno riaprire dovranno garantire il rispetto di standard e regole di sicurezza.

Per quanto riguarda il rientro in ufficio il 4 maggio, i lavoratori possono aspettarsi molti cambiamenti sul posto di lavoro. Si parla infatti della possibilità di introdurre obbligo di misurare la febbre prima di entrare in servizio, e attendiamoci anche l’uso generalizzato di guanti e mascherine per proteggersi. Sulla questione mascherine resta però un grande punto interrogativo: ce ne saranno abbastanza per tutti quelli che dovranno uscire di casa per andare al lavoro? Al momento Roberto Guerra, direttore vicario dell’OMS, dice che il fabbisogno di mascherine dipenderà da quando si prevede di riaprire dall’attività lavorativa svolta, “perché ci sono persone a cui non ne basta una e la devono cambiare ogni tot ore”.

Gli uffici, così come i negozi, dovranno fornire gel e prodotti disinfettanti e avere un medico a cui affidarsi in caso di necessità.

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Come si andrà al lavoro nella Fase 2

Ma per consentire a tutti di tornare al lavoro in sicurezza bisognerà però sanificare quotidianamente i mezzi pubblici e rimodularne il servizio, specie nelle grandi città dove bus, tram e metro sono presi d’assalto. Ad esempio a Roma Atac sta pensando di contingentare gli ingressi e studiare percorsi alternativi nelle stazioni per evitare i contatti tra chi esce e chi entra, aumentare i controlli e potenziare il servizio; per quanto riguarda gli autobus si fa strada l’ipotesi “bus a numero chiuso”, con non più di 20 passeggeri su ogni mezzo, anche se chi conosce la situazione mezzi pubblici a Roma sa che una misura del genere potrebbe essere irrealizzabile. Per questo, spiega il presidente di Roma servizi Stefano Brinchi “Puntiamo anche sull’effetto dello smart working e sulla differenziazione degli orari di apertura di negozi e uffici”.

Per la Fase 2 si pensa infatti a eliminare le ore di punta, alla possibilità di entrare in ufficio anche alle 11 e di lavorare a turni; alle aperture serali per i negozi e fabbriche aperte h24 visto che non tutti potranno lavorare contemporaneamente alle catene di montaggio.