Dopo una probabile apertura prevista il 27 aprile per le attività “a basso rischio” come aziende della moda, mobilifici, cantieri edili e settore automotive, il 4 maggio sarà il turno delle attività di estetica. Potranno quindi tornare al lavoro parrucchieri, tatuatori ed estetisti che lavoreranno, però, solo su appuntamento e utilizzando dispositivi e misure anti-contagio simili a quelli del settore sanitario.
Per la riapertura delle attività di acconciatura ed estetica Confartigianato ha proposto misure come la ricezione di un solo cliente per volta, orari di apertura flessibili con turnazione dei dipendenti, utilizzo perenne di mascherina, guanti, occhiali protettivi o visiera, messa a disposizione di soluzioni disinfettanti in corrispondenza di tutte le postazioni di lavoro, sanificazione dei lettini e utilizzo di soprascarpe e camici monouso.
Anche [bar e ristoranti potrebbero riaprire tra il 4 e l’11 maggio->, ma i locali dovranno garantire il distanziamento di oltre un metro per i posti a sedere. Inizio maggio sembra invece troppo presto per cinema, teatri, palestre e sale giochi dove il rischio di aggregazione sociale è molto alto.
Rientro in ufficio: cosa cambia dal 4 maggio
Con la Fase 2 si attendono novità per uffici e aziende, che se vorranno riaprire dovranno garantire il rispetto di standard e regole di sicurezza.
Per quanto riguarda il rientro in ufficio il 4 maggio, i lavoratori possono aspettarsi molti cambiamenti sul posto di lavoro. Si parla infatti della possibilità di introdurre obbligo di misurare la febbre prima di entrare in servizio, e attendiamoci anche l’uso generalizzato di guanti e mascherine per proteggersi. Sulla questione mascherine resta però un grande punto interrogativo: ce ne saranno abbastanza per tutti quelli che dovranno uscire di casa per andare al lavoro? Al momento Roberto Guerra, direttore vicario dell’OMS, dice che il fabbisogno di mascherine dipenderà da quando si prevede di riaprire dall’attività lavorativa svolta, “perché ci sono persone a cui non ne basta una e la devono cambiare ogni tot ore”.
Gli uffici, così come i negozi, dovranno fornire gel e prodotti disinfettanti e avere un medico a cui affidarsi in caso di necessità.
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Ma per consentire a tutti di tornare al lavoro in sicurezza bisognerà però sanificare quotidianamente i mezzi pubblici e rimodularne il servizio, specie nelle grandi città dove bus, tram e metro sono presi d’assalto. Ad esempio a Roma Atac sta pensando di contingentare gli ingressi e studiare percorsi alternativi nelle stazioni per evitare i contatti tra chi esce e chi entra, aumentare i controlli e potenziare il servizio; per quanto riguarda gli autobus si fa strada l’ipotesi “bus a numero chiuso”, con non più di 20 passeggeri su ogni mezzo, anche se chi conosce la situazione mezzi pubblici a Roma sa che una misura del genere potrebbe essere irrealizzabile. Per questo, spiega il presidente di Roma servizi Stefano Brinchi “Puntiamo anche sull’effetto dello smart working e sulla differenziazione degli orari di apertura di negozi e uffici”.
Per la Fase 2 si pensa infatti a eliminare le ore di punta, alla possibilità di entrare in ufficio anche alle 11 e di lavorare a turni; alle aperture serali per i negozi e fabbriche aperte h24 visto che non tutti potranno lavorare contemporaneamente alle catene di montaggio.