Una ricerca conferma l’efficacia della cifoplastica contro le fratture ossee causate da metastasi, tumori del sangue e osteoporosi. Tecnica veloce e mininvasiva
Quando un malato è colpito da metastasi ossee la sua qualità di vita può essere gravemente compromessa. Le normali attività quotidiane possono diventare difficili a causa del dolore, il sonno si fa disturbato, così come l’appetito, e cresce il bisogno di farmaci antalgici.
Uno studio pubblicato sull’ultimo numero di Lancet oncology richiama l’attenzione su una tecnica veloce e mininvasiva in grado di riparare le e di alleviare il dolore dei malati, migliorandone la mobilità e riducendo la necessità di analgesici. «La cifoplastica – spiega Primo Daolio, dell’Unità di chirurgia oncologica ortopedica al Gaetano Pini di Milano – è una metodica relativamente nuova, in uso da una decina d’anni, che si è rivelata efficace contro le fratture causate da metastasi, mieloma e linfomi, ma anche dall’osteoporosi». Consiste, in pratica, nell’introduzione nel corpo vertebrale di una sonda collegata a un palloncino. Dopo aver verificato la corretta posizione con la Tac, il palloncino viene gonfiato con una apposita apparecchiatura e in questo modo si ripristina parzialmente l’altezza della vertebra schiacciata. Infine attraverso la stessa sonda si inietta del cemento che aumenta la resistenza e mantiene la correzione ottenuta.
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