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Comunque è un bell’esempio.

A Palazzo Marino è scoccata l’ora dell’austerity e del ritorno al patrocinio del Gay Pride. Nella prima riunione della nuova Giunta guidata da Giuliano Pisapia è stata adottata la linea del dimagrimento per i compensi dei manager. Un taglio dal 10 al 15% rispetto agli stipendi corrisposti durante l’amministrazione Moratti. Ne sanno già qualcosa Davide Corritore e Maurizio Baruffi, rispettivamente city manager e capo di gabinetto del sindaco. Il primo percepirà 210mila euro annui lordi (contro i 230 del predecessore Antonio Acerbo), il secondo di 140mila euro (20mila meno di Alberto Bonetti Baroggi). «In un momento di crisi – ha spiegato il vicesindaco Maria Grazia Guida – abbiamo scelto di lavorare in sobrietà anche per lanciare un segnale a Milano».
“Soldi pubblici per pagarsi le elezioni”
Nemmeno il tempo di festeggiare la vittoria della Provincia di Vercelli, una delle poche amministrazioni del Nord dove l’asse Pdl-Lega ha tenuto, che sulla testa del pidiellino, poi passato a Fli, poi ritornato pidiellino, Roberto Rosso, che del centrodestra locale è leader indiscusso, arriva una tegola. La Procura di Vercelli è convinta che “il prestigio e il carisma” di Rosso abbiano indotto gli amministratori della Provincia e del Comune di Trino a erogare con una certa allegria (tra spese gonfiate o mai sostenute e omessi controlli) fondi all’associazione Terre d’Acqua usati per fini diversi da quelli ufficiali.
Bella ciao!
Grillo come Borghezio.
Beppe Grillo ha definitivamante mostrato la sua inconcludenza politica. In pochi giorni ha disperso tutto il patrimonio di simpatia e consenso che aveva conquistato facendo battaglie giuste e condivisibili.Per lui Pisapia è come Berlusconi, perché anche lui difende il Sistema. Il nuovo sindaco di Milano deve essere subito deriso, e allora ecco coniato il nuovo soprannome. Pisapippa, un gioco di parole volgare, ma aspettarsi qualcosa di diverso da uno che saluta Vendola con un bel “busone” sarebbe sbagliato.
Dopo aver ottenuto un brillante risultato alle recenti amministrative sperava di poter dominare i mass media italiani con la sua fantomatica rivoluzione via blog, il suo. Il cappotto che il centrosinistra ha rifilato a Berlusconi e Bossi ha però subito silenziato l’eco positiva della crescita del Movimento 5 Stelle. Se rivoluzione alle urne c’è stata, è arrivata grazie a Pisapia, De Magistris e agli altri candidati del centrosinistra capaci di vincere nelle roccaforti della destra, non certo con le discrete percentuali dei grillini, perlopiù confinate in due sole regioni, Emilia e Piemonte.