L’Italia “pizzicata” sui diritti dell’Uomo.

Articolo di , pubblicato martedì 9 febbraio 2010 in Canada.

L’Italia, il cui caso è stato esaminato martedì a Ginevra dall’Onu, vive “un’erosione progressiva dei diritti dell’Uomo, in particolare rispetto agli immigrati ed alle minoranze”, ha affermato ad una radio locale il portavoce per l’Italia dell’organizzazione Amnesty International.

Secondo Ricardo Noury, intervistato dalla radio Cnr, l’esame annuale della situazione nella penisola da parte del Consiglio dell’Onu deve “essere l’occasione di un progresso sostanziale rispetto agli obblighi internazionali dell’Italia in materia di diritti dell’Uomo”.
“C’è un’erosione progressiva dei diritti dell’Uomo, in particolare rispetto agli immigrati, alle minoranze e alle possibili richieste d’asilo. Ci sono delle leggi ed alcune pratiche preoccupanti”, ha affermato.
“In particolare le disposizioni del “pacchetto sicurezza” (che è stato adottato l’anno scorso e che introduce il reato di immigrazione clandestina, N.d.R.), l’accordo tra Italia e Libia (per l’intercettazione ed il respingimento di tutte le imbarcazione che trasportano clandestini, N.d.R.), misure che riguardano cittadini stranieri, immigrati e potenziali aventi diritto ad asilo [politico, N.d.T.]”, ha spiegato Noury.
Il portavoce ha giudicato inquietanti “alcuni aspetti della legge anti-terrorismo, la legge Scajola (sulla regolarizzazione dei clandestini, N.d.R.)” e si è rammaricato dell’assenza di una clausola nel codice penale che preveda il crimine di tortura.
A Ginevra, il vice-ministro per gli Affari esteri Vincenzo Scotti ha confermato l’impegno dell’Italia nella lotta al razzismo e alla xenofobia. “La stigmatizzazione di alcuni gruppi etnici o sociali riamane un importante motivo di preoccupazione per il governo e per le autorità locali”, ha assicurato.
Le organizzazioni umanitarie e di difesa degli immigrati in Italia hanno duramente criticato la gestione da parte delle autorità degli scontri d’inizio gennaio a Rosarno, in Calabria.
Alcuni abitanti apparentemente guidati dalla mafia locale, la ‘Ndrangheta, avevano condotto una “caccia al nero” contro gli immigrati utilizzati illegalmente come stagionali dell’agricoltura. La calma era ritornata soltanto dopo l’evacuazione da parte della polizia della maggior parte di questi ultimi.

[Articolo originale “L’Italie épinglée sur les droits de l’Homme” di Agence France Presse]

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