Posts tagged ‘patto di stabilità’

marzo 20, 2020

A propsito di Cina e Socialismo

Di Giuseppe Giudice.

Coronavirus: i contagi in Cina e nel mondo salgono a quasi 12 mila, 259 morti

Inizierò con una digressione: l’annuncio dato da una delle fondamentaliste dell’ordoliberismo sulla sospensione (e non di breve periodo) del famigerato Patto di Stabilità Europeo , è l’ammissione oggettiva di un fallimento epocale, anche se credo che la battaglia per l’abolizione definitiva del MES va continuata fino in fondo. Lo sappiamo da anni: il Fiscal Compact ed i parametri di Maastricht sono stati nodi scorsoi soprattutto per i paesi dell’Europa mediterranea (la Germania invece li ha costantemente sforati o addirittura ignorati con diversi trucchi contabili.) E sappiamo quanto queste regole e parametri abbiano influito sui forti tagli alla spesa sociale ed alla sanità (e favorendo i privati) . Ed indipendentemente dai governo di csd e csx o dai tecnici come Monti (comunque appoggiato anche dal casx) . E’ quindi pienamente comprensibile la ostilità verso l’Europa attuale ( o meglio la UE) ed anche verso la Germania e la Francia (che cominciano anche loro a fare i conti in modo purtroppo gravemente serio con questa terribile epidemia. E si capisce pure l’atteggiamento positivo verso la Cina che ha fornito medici, una grande quantità di materiale sanitario, respiratori per terapie intensive, ecc. Anche io, come italiano, non posso che ringraziare la Cina. Che e la nazione impegnata di più nel darci una mano in una situazione gravissima (certo , finora , la più grave d’Europa) ….ma , dal mio punto di vista, separo il mio ringraziamento verso un paese di antichissima civiltà, dal giudizio politico sulla Cina. Qualcuno , impropriamente ha parlato ,, di solidarietà internazionalista. Non vi è mai passato per la testa che una forte crisi dell’economia europea , sarebbe un dramma anche per l’economia cinese (ad esempio la Germania è il paese che ha il più forte rapporto import-export con la Cina. Certo in situazioni d’emergenza sistemi autoritari (come la Cina) o semi-autoritari (come la Coera del Sud , sono oggettivamente più avvantaggiati di altri paesi in condizioni di emergenza straordinaria, quasi da economia di guerra. La mia cultura politica mi ha sempre insegnato ad avere senso critico verso i fatti. La Cina ha tenuto nascosto per due mesi la circolazione del virus. Solo dopo la denunzia di un medico di Wuhan ha poi attivato le misure d’emergenza draconiane che comunque si sono rivelate appropriate. Ma quando si erano già sviluppati focolai a Pechino ed altre importanti città. Inoltri cinesi hanno molta più familiarità di noi verso questo tipo di viurs (pensate alla Sars ed all’aviaria) ed i loro medici hanno certo più esperienza. E comunque i focolai si sono sviluppati nei grandissimi mercati di animali selvatici di Wuhan ed altre città. Mercati dove è molto facile che avvenga il salto di specie. E comunque io non definirei per nulla la Cina un paese socialista, abbiamo un capitalismo a forte componente statale ma fortemente mercatizzato e pienamente inserito nella globalizzazione capitalistica (almeno da quando è entrata , nel 2011, nel WTO). Oggi vedo qualche ex maoista (errore che non ho mai fattoin gioventù) esaltare il modello cinese attuale, che porta le stimmate di Deng Xsiao Ping, il grande nemico di Mao e che ha completamente smantellato il modello. maoista. La gigantesca crescita ininterrotta della Cina per quasi trent’anni si è in larga misura fondata sul modello “denghista ” (con qualche aggiustamento recente) e che ha comportato anche lo sfruttamento intensivo dei bambini, turni massacranti per gli operai , assenza di sindacati liberi e di norme per la tutela ambientale. Del resto, come si fa a definire socialista un paese che ormai ha un numero di miliardari addirittura superiori a quelli degli USA e lo stesso indice di disuguaglianze. OLtre ai forti danni ambientali prodotti all’ambiente. O all’assenza di un sistema sanitario nazionale modello universalistico Beveridge-Bevan (solo oggi , con forte fatica si tenta di ovviare. Naturalmente in Cina non c’è stato solo questo; sono stati fatti grandi progressi nell’ambito dell’Hi -Tech anche grazie alle Joint-Venture con le multinazionali occidentali e giapponesi. Vi sono ingegneri ed informatici bravissimi. Ma non è certo un paese socialista, per come intendo io il socialismo di sinistra democratico e libertario. Ce sarà l’unica alternativa alla barbarie che potrà avanzare dopo questa epidemia.

novembre 4, 2013

Larghe intese, ma per davvero.

 

In Germania l’Spd ha messo, tra le condizioni per la sua partecipazione alla grande coalizione, un investimento di 18 miliardi per la scuola pubblica, più 15 miliardi per il reddito minimo garantito, altri 10 miliardi per il sostegno alle madri in difficoltà economica e 7,5 miliardi in più per gli assegni familiari.

Dato per scontato quindi lo sfondamento del patto di stabilità nel 2014, si scommette tuttavia che gli investimenti di Stato producano una crescita economica che consentirà maggiori entrate nel 2015 e quindi il successivo rientro nei parametri.

Proprio come le larghe intese da noi, insomma: uguale uguale.

ottobre 17, 2013

Taglio cuneo fiscale? Solo 14 euro in busta paga in più

“Non bastano neanche per una birra e una pizza”. Casa: da tassa Trise batosta di 345 euro a famiglia. Era meglio l’Imu.

ROMA (WSI) – Le ricadute della Trise per una famiglia di 3 persone, che vive in un appartamento di 100 metri quadri in un’area urbana, saranno pari a 229 euro per i rifiuti urbani (Tari) e a 116 euro per i servizi indivisi…Visualizza altro

ottobre 15, 2013

Le mille bolle dei mercati finanziari.

Le mille bolle dei mercati finanziari

nobel-economia-2013

Il Nobel per l’Economia 2013 a Fama, Hansen e Shiller per le loro analisi sulla previsione degli andamenti dei mercati finanziari. Sebbene confutata sul piano scientifico, la tesi dei mercati finanziari efficienti continua a dominare la scena politica

di Emiliano Brancaccio e Marco Passarella, da Economiaepolitica.it

luglio 4, 2013

La deroga supponente, ovvero Letta ci piglia per culo.

Un amico, un tesoro di amico, Homo Aeserniensis, ci ha inviato una nota sulla supposta deroga al patto di stabilità. Pubblichiamo con la sua autorizzazione ma senza tagli che lui, persona educata, ci aveva chiesto con riguardo alla battuta da caserma. D’altronde è tipico degli economisti supporre questo o quello. Supponiamo, per esempio, di avere un supponente come Presidente del Consiglio…

La deroga supponente

di Homo Aeserniensis

Spero che a nessuno sia sfuggito il fatto che la supposta deroga al patto di stabilità sia una bufala. In realtà Letta non ha strappato nessuna particolare concessione all’Europa (a differenza della perfida Albione). ll margine dello 0,5% del Pil oltre il 3% di deficit esisteva già automaticamente per tutti i paesi fuori dalla procedura di infrazione. In ogni caso dovremo rispettare parecchie altre
condizioni. 

aprile 3, 2013

Grecia: è cominciata la svendita, tocca alle ferrovie. Poi 30 mila licenziamenti.

vendita ferrovie greche-Redazione- 3 aprile 2013- La Grecia rinuncia alle sue reti Ferroviarie, autorizzandone la privatizzazione, alla vigilia della visita dei rappresentanti della Troika (Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Commissione Europea) che deciderà la concessione di un’ennesima trance di aiuti, questa volta da ben 9 miliardi di euro. Costas Hatzidakis, ministro dello Sviluppo, ha iniziato, infatti, le procedure di dimissione dell’ente nazionale ferroviario, affidandone la vendita sul mercato privato del 100% delle azioni all’Hellenic Asset Development Fund, ente nazionale che si occupa della privatizzazione dei beni pubblici, che tanto ha avuto a che fare in questi ultimi tragici mesi ellenici.

La decisione è stata presa in linea con le richieste della Troika per l’ottenimento di un nuovo credito che dovrà essere deciso proprio in un incontro atteso per giovedì nella capitale ellenica.

Le imposizioni fiscali nel paese continuano e sono previste, per garantire l’adempimento delle garanzie richieste dalla Troika, che dovrebbero provocare più di 30.000 licenziamenti nel settore pubblico ed introdurre nuove imposte nell’anno fiscale in corso.

Samaras è chiamato ad un ulteriore, e difficile, missione di conciliazione tra gli schieramenti parlamentari per ottenere, ancora una volta, l’adempimento della volontà dei creditori internazionali che, interessati alle garanzie di restituzione del proprio prestito, piuttosto che alle finalità sociali cui dovrebbe essere vincolato, spingono per sempre nuove contrazioni dell’assistenzialismo statale, lasciando i greci alla mercé di un mercato sempre meno generoso.

http://www.articolotre.com/2013/04/grecia-e-cominciata-la-svendita-tocca-alle-ferrovie-poi-30-mila-licenziamenti/156160

novembre 23, 2012

Morire di fiducia.

La legge di stabilità sta per essere approvata
a suon di voti di fiducia …
ma c’è poco da fidarsi !!
settembre 5, 2012

Il manifesto politico di Mario Draghi (e i suoi limiti)

di Vladimiro Giacché da Pubblico

È un segno dei tempi che sia un banchiere, anzi IL banchiere europeo per eccellenza, Mario Draghi, a proporre all’opinione pubblica europea il più importante manifesto politico di questi mesi. Perché l’articolo del presidente della BCE pubblicato sul settimanale tedesco “Die Zeit” (con un titolo cretino che la dice lunga sulle ossessioni monomaniacali dell’establishment di quel paese: “Così l’euro resta stabile!”) è un vero e proprio manifesto politico.

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aprile 29, 2010

Trichet aiutare la Grecia per aiutare noi tutti.

Gli aiuti previsti per la Grecia non sono utili solo per Atene, ma anche per tutta Eurolandia perché riducono i rischi per la stabilità finanziaria. Lo ha detto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, in un discorso a Monaco di Baviera in occasione del nono Munich economic summit. Per il futuro Trichet chiede anche un’applicazione rigorosa del Patto di Stabilità, che consenta anche interventi preventivi sulle politiche economiche degli stati membri.

Il presidente della Bce ha parlato delle lezioni e delle conseguenze della crisi finanziaria, ma soprattutto ha affrontato il tema delle sfide che deve affrontare il processo di integrazione europea. «Dobbiamo migliorare in modo risoluto la sorveglianza tra pari delle politiche economiche e fiscali» ha detto Trichet, secondo il quale «il punto debole della sorveglianza multilaterale sarà corretto e il patto di stabilità e di crescita sarà rafforzato e applicato rigorosamente, alla lettera e nel suo spirito». Secondo Trichet, la cosiddetta ‘sorveglianza tra pari’ «dovrà riguardare anche la competitività e le riforme strutturali di ciascun paese, in modo da assicurare una crescita sana e sostenibile, come ha sempre chiesto la Bce negli ultimi anni. I paesi che condividono una moneta comune hanno anche un destino comune» ha concluso Trichet.(il sole 24 ore)

aprile 16, 2010

Regione Campania: Bassolino risponde a Caldoro.

Come il suo mentore Caldoro neo presidente della Regione Campania attacca il suo predecessore per buttare le mani avanti. Se questo è il modo di cominciare non c’è molto da stare allegri. Ci aspetta una politica di proclami e pochi fatti. Siamo abituati e poi al peggio non c’è mai fine. Bassolino però risponde dal suo blog a Caldoro.
“La Regione Campania era nel caos contabile più completo. Era dal ’95 che non si approvava un bilancio nei tempi giusti. Ci siamo ritrovati con bilanci consuntivi da approvare risalenti a più di 4 anni prima…Quella sì che era un’eredità pesante!
Non credevamo ai nostri occhi, noi che venivano dall’esperienza amministrativa del Comune di Napoli, dove avevamo completamente informatizzato l’anagrafe e gli archivi, rimettendo in sesto i conti dopo che nel ’93, anche lì, avevamo trovato il dissesto.
Per la seconda volta, siamo partiti daccapo.  Dopo averlo fatto al Comune, abbiamo informatizzato anche l’amministrazione della Regione Campania. Oggi tutto l’iter delle delibere è completamente digitalizzato. Inoltre, viene pubblicato on line il Burc.
Dopo anni di correzioni e di aggiustamenti, nel 2005 abbiamo rimesso in sesto anche il bilancio regionale riallineando il bilancio consuntivo col bilancio preventivo. Oggi, i conti della Regione Campania sono in ordine e non c’è nessun buco di bilancio.
Altra cosa è invece il Patto di Stabilità che riguarda, anno per anno, l’andamento della spesa. Nel 2009, rispetto all’anno precedente, abbiamo oltrepassato i limiti imposti dal Patto di Stabilità per stanziare più risorse contro la crisi. Aumentando i pagamenti della spesa regionale, abbiamo infatti finanziato gli incentivi alle imprese, in particolar modo il credito d’imposta. Abbiamo poi sostenuto il reddito dei lavoratori cassintegrati, degli insegnanti precari, delle famiglie in difficoltà e delle fasce sociali più disagiate attraverso la conferma di iniziative come il progetto chance, scuole aperte e chiese parte. La nostra è stata, infatti, una politica di bilancio calata nella realtà economica e sociale della Campania e dell’intero Paese.
Quello del Patto di stabilità è un tema che stanno affrontando tutte le Regioni e tutti gli enti locali del nostro Paese. Noi il Patto di stabilità l’abbiamo sforato quest’anno, altre importanti Regioni, come Puglia e Sicilia, l’hanno sforato lo scorso anno, ottenendo però una sanatoria sulle sanzioni amministrative. Caldoro può stare sicuro che per la Campania sarà adottato lo stesso trattamento…
Nei prossimi mesi, bisognerà comunque lavorare per trovare un equilibrio tra la pur giusta esigenza di contenere la spesa e la necessità di mettere in campo ulteriori risorse per fronteggiare la crisi, che è ancora molto forte, e per fare ripartire l’economia e l’occupazione.
Questa è la sfida che ha davanti a sé non solo la Campania, ma tutto il Paese.