L’Epatite C e’ la prima causa al mondo di decesso per malattie infettive trasmissibili, con circa 180 milioni d’individui affetti da infezione cronica, di cui 4 milioni in Europa e altrettanti negli Usa. Una sorte di epidemia ”sommersa”, come viene definita dagli operatori, per il numero di portatori sani, ma soprattutto, per l’assenza di sintomi che caratterizza tale patologia.
L’Italia e’ il Paese europeo con il maggior numero di persone positive al virus dell’Epatite C, con oltre 1,5 milioni di portatori cronici del virus di cui 330.000 con cirrosi epatica. Tali infezioni virali sono la causa di oltre il 70 per cento dei trapianti di fegato. Nel nostro Paese, inoltre, ogni anno si registrano oltre 20.000 decessi a causa di epatiti croniche, cirrosi e tumori del fegato, facendo emergere in tutta la sua gravita’ quella che e’ una vera e propria emergenza sanitaria. Nel passato la maggior parte delle infezioni da virus dell’Epatite C era dovuta al contatto con materiale ematico infetto, di tipo iatrogeno o per uso di droghe endovena; la trasmissione per via sessuale era invece piu’ rara. Attualmente, un controllo piu’ rigoroso del materiale sanitario e il miglioramento delle tecniche di sterilizzazione ha portato a ridurre drasticamente, fino al quasi completo azzeramento, il rischio di trasmissione.
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