Giornata dedicata ad un vero e proprio tour de force di voti di fiducia, oggi alla Camera, impegnata a sciogliere il nodo intricato del ddl anticorruzione. Dopo il via libera (461 sì e 75 contrari) all’articolo 10 che delega il governo a regolare l’incandidabilità a cariche pubbliche dei condannati, la seconda fiducia ha portato all’approvazione – più sofferta, con 431 favorevoli e 71 contrari -, delle norme che ridefiniscono il reato di concussione e introducono due nuovi delitti: l’induzione a dare o promettere utilità e il traffico di influenze illecite.
Incandidabilità, sì alla delega di 12 mesi
Nel primo pomeriggio, dunque, con il primo voto di fiducia, il Ddl corruzione ha superato il primo passaggio difficile della giornata, grazie al via libera dell’aula della Camera all’articolo 10 del provvedimento: la delega il Governo a varare, entro un anno, le regole sull’incandidabilità dei condannati con sentenza definitiva. Il voto ha visto favorevoli, come preannunciato alla vigilia, Pd, Udc e Pdl, anche se nel Popolo della libertà non sono mancate assenze e l’esplicito voto contrario di alcuni suoi esponenti. Favorevoli anche Api e liberaldemocratici, mentre il voto contrario è arrivato da Lega Nord e Idv. Futuro e libertà ha preferito non partecipare al voto.