di Giuseppe Giudice
E’ un socialista democratico di sinistra. Più o meno come Corbyn. Su di lui sono state scritte un mucchio di sciocchezze e falsificazioni. Corbyn è l’erede storico della sinistra laburista inglese di Tony Benn. E’ frutto della storia e della specificità del socialismo inglese, con una grande attenzione ai nuovi movimenti che stavano sorgendo a sinistra. Melechon, è un latino passionale. Ma con Corbyn condivide un grande carisma. Jea Luc è figlio della sinistra socialista democratica francese. Molto vicino politicamente a Lionel Jospin (nel cui governo fu ministro per la formazione professionale per due anni), dopo il 2002 fondò la corrente di sinistra nel PSF , opponendosi alle posizioni di Segolen Royale, che riteneva volesse portare il partito verso posizioni moderate social-liberali. E nel 2088 uscì dal partito in cui aveva militato per più di vent’anni, per fondare il Front de Gauche (che metteva insieme la sinistra socialista e i comunisti del PCF). Ma non ebbe successo. Hollande , nel 2012, alle presidenziali, presentò un programma molto avanzato, che riprendeva molti dei temi del periodo jospiniano. Dal ruolo centrale dell’intervento pubblico in economia, accompagnato dallo sviluppo della democrazia economica, ad una forte tassazione progressiva (fino al 70% del prelievo sullo scaglione più alto – roba da Olof Palme) , al rifiuto delle politiche di austerità. Ma il programma fu gradualmente rimangiato. Al socialdemocratico Ayroult , fu sostituito il blairiano Manuel Valls, come primo ministro. Ciò ha comportato la graduale, ma fatale, crisi del partito socialista , fino a farlo giungere al 7%, nel 2017. Nel 2012 era al 34% e ridivenne il primo partito operaio (sottraendo molti voti a Le Pen.) Questo ha favorito Melenchon , che liberatosi dal PCF, fondò la France Insoumisse , un movimento che si fondò sul suo carisma. E prese il 17% alle presidenziali. Ma questo movimento aveva dei limiti, nel senso della presenza della componente populista e “grillina” di Kuzmovic). Ma Kuzmovic abbandonò il partito, e non ebbe nessun fortuna politica. Lo abbandonò, perchè contestò a Melenchon la sua intenzione di ridare una chiara e netta collocazione a sinistra (lo ha confermato il politologo Marc Lazar) al movimento. Una sinistra di chiara e netta ispirazione socialista. Del resto Melenchon non ha mai smesso di dichiararsi orgogliosamente socialista. Ma contro le derive a destra di molte socialdemocrazie europee. In questo c’è un’altra assonanza con Corbyn. Un curioso aneddoto. Melenchon viene da una famiglia con una madre molto cattolica ed un padre massone. Dopo il divorzio dei genitori rimase con la madre. E quindi ha una formazione cattolica. Pur non essendo credente non ha mai rinnegato la sua formazione. Si iscrisse alla Massoneria , ma ne uscì nel 2019. Comunque veniamo al nucleo del suo programma. Uno degli elementi qualificanti qualificanti è il superamento del semipresidenzialismo e l’introduzione del proprzionale. Altri punti , in effetti , riflettono gli di Hollande del 2012: forte progressività fiscale, reintroduzione dell’imposta patrimoniale (del resto essa fu introdotta nel 1988 dal governo socialista di Rocard insime al reddito di base). Socializzazione di tutti i beni pubblici (Ferrovie, Acqua, Poste, Gas, Energia) e di settori stategici dell’economia. Sviluppo della democrazia economica con l’estensione del controllo dei lavoratori sulle imprese sia pubbliche che private. Riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore settimanali (a parità di retribuzione (oltre che nel programma di Corbyn , questo elemento è forte nella tradizione del socialismo francese – Jospin introdusse le 35 ore – che era un obbiettivo intermedio. Verso le 32 ore) . Aumento del salario minimo orario, pensione a 60 anni, grandi investimenti pubblici per trasformazione ecologica dell’economia , con creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato e ben retribuiti. Ho citato solo i punti più importanti. Ma con questi punti , il compagno Jean-Luc ha sottratto molti voti all’estrema destra. Bisogna essere socialisti coerenti per combattere il populismo reazionario. Una altra annotazione : Melenchon (ma insieme con altri suoi vecchi compagni socialisti come Jospin e sua moglie) è contrario alla GPA che non considera affatto un diritto civile, ma solo mercificazione. L’accusa di essere filo-putin (come quella di essere antisemita) è ridicola. Melenchon è sempre stato un critico radicale del regime di Putin, del suo capitalismo oligarchico, delle gravissime disuguaglianze sociali prodotte, del carattere dispotico ed antidemocratico del regime. E contro l’invasione dell’Ucraina. Certo è un pacifista contro l’escalation militare che chiude ogni spazio ad una soluzione negoziale. Ed è un severo critico della Nato , delle politiche di riarmo, che non servono certo ad aiutare gli ucraini a difendersi, ma alle logiche imperiali degli USA (che fanno il paio con le logiche imperiali neozariste) con una Europa totalmente subalterna e priva di autonomia politica. Come ho già detto la crescita delle spese militari, in Europa, serve solo ad alimentare il commercio e la vendita delle armi, per realizzare enormi profitti.