Posts tagged ‘trika’

aprile 5, 2020

Tremonti avvisa gli italiani: “Non facciamoci fregare: il Mes è un enorme raggiro”

“Poi tutto saltò con la crisi greca e con la Troika appunto: Bce, Fmi e Commissione che salvarono, con i nostri capitali e calpestando la nostra democrazia, le banche tedesche e francesi”. Draghi, Lagarde e Juncker… “Ripeto che la proposta degli eurobond era per creare debito veramente europeo, non debito nazionale controllato dall’Europa. Ora sento sigle dalla sinistra semantica sanitaria. Il punto è: chi emette i titoli per cui si inventa varia nomenclatura? L’ambiguità sprigionata dal detto-non-detto suggerisce l’uso bizantino della formula ‘quasi’: quasi eurobond. Oggi come oggi i nuovi titoli non può emetterli a statuto vigente la Banca europea degli investimenti. Per statuto va esclusa la Bce, in teoria potrebbe farlo la Commissione, ma in realtà in questo senso c’è solo un precedente, remoto e marginale. Ecco che arriviamo al Mes. La situazione oggi è questa: devi capitalizzarlo per attivarlo, e per capitalizzarlo devi sottoscrivere nel nostro caso circa 100 miliardi. Ovviamente facendo altro debito”.

Ma che senso ha se dobbiamo mettere soldi in un veicolo che poi ce li restituisce, se la Bce si è sostanzialmente impegnata a sottoscrivere i titoli di tutti? – chiede Cervo. E Tremonti spiega: “Assumendo che il Mes cubi 700 miliardi, e che all’Italia venga data solo la sua quota di competenza, nel dare e nell’avere mettere 100 vorrebbe dire avere solo qualcosa in più in termini finanziari. Ma pagando un altissimo prezzo politico. Sarebbe una partita di giro, anzi in realtà è una partita di raggiro. Possono raccontarcela come vogliono: avvio soft, finalità virtuose, eccetera. Ma l’ingresso del veicolo in Italia presuppone comunque fortissime condizionalità. Può essere che la partenza sia soft, ma l’evoluzione sarà hard. Anche perché c’è un punto che tutti hanno ignorato: il ministro tedesco deve riferire al Bundestag ogni minimo elemento dell’attività del Mes. Noi abbiamo costituzionalizzato l’Ue, la Germania l’ha germanizzata. Possono dire quello che vogliono, ma la disciplina del Mes spinge verso una direzione diversa da quella che ci viene raccontata”.

Continua Tremonti: “Nei palazzi e dintorni c’è in giro troppa gente che pensa di utilizzare il programma Mes per restare al governo come ha fatto Tsipras, il ventriloquo della Troika. Considerando quello che sta succedendo, e prevedendo quello che succederà a livello sociale nel Paese, il problema non sarà avere la fiducia dei mercati ma avere un governo che abbia la fiducia del popolo. Non tanto adesso, ma quando ci sarà la vera crisi economica in tutte le sue manifestazioni (posti di lavoro persi, aziende chiuse, disordini, mali tipici di queste fasi)”. Condivide la necessità di non bypassare il Parlamento in una circostanza del genere?

Conclude Tremonti: “Quella del Mes è una partita di raggiro, dato che la cifra economica è marginale, mentre quella politica è enorme. La chiamata dello straniero è un film che gli italiani hanno già visto nel 2011, effetti disastrosi compresi. Qualche tempo fa, prima della pandemia, a Londra ho avuto una conversazione con un importantissimo politico laburista inglese che mi ha detto: ‘L’errore fatto dal Regno Unito nel 2011 fu quello di non contrastare Merkel e Sarkozy che attaccavano l’Italia. È vero che il tuo era un governo proto-populista, ma allora fu consentito alla Germania di dominare sull’Italia e sull’Europa’. Quindi certo, come minimo bisogna passare dal Parlamento. Non è una idea mia peraltro: sta scritto in Costituzione”.

 

gennaio 31, 2015

La Merkel ammonisce Atene: “No alla cancellazione del debito”


Tribuno del Popolo – Dopo che Alexis Tsipras ha trionfato con Syriza e ha realizzato il governo anche con l’appoggio della destra dei Greci Indipendenti, il nuovo ministro delle Finanze di Atene, Yanis Varoufakis, ha fatto chiaramente capire all’Eurogruppo di voler rinegoziare il debito della Grecia. Angela Merkel è intervenuta Altro…

gennaio 15, 2015

I gattopardi che comandano a Bruxelles

Claudio Conti – Due notizie in un solo giorno sono già una “grossa novità”, in quel mondo felpato che sono i vertici dell’Unione Europea. Se poi si tratta di decisioni che vanno a incidere sui meccanismi di funzionamento dell’Unione stessa, è necessario vederli da vicino e soppesarne l’importanza.

La prima, e più mediatizzata, riguarda la sentenza attesa Altro…

dicembre 31, 2014

Meditate gente! Meditate!

…”Ciò che si profila è ormai un’Europa in preda alla disoccupazione e alla conflittualità sociale, mentre le riserve, le preoccupazioni, le prese d’atto realistiche si stanno levando in diversi paesi che si apprestano a prendere le distanze da un progetto congeniato in modo non più corrispondente alla concreta realtà delle economie e agli squilibri sociali che non possono essere facilmente calpe Altro…

gennaio 10, 2014

L’austerity uccide il malato europeo.

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di Paolo Pini, da il Manifesto del 3 gennaio 2014

L’appello “Invertire la rotta” di auto­re­voli stu­diosi (Bali­bar, Bur­gio, De Cecco, Lun­ghini, Pro­speri, Rossi, Set­tis, tra gli altri) con­tro le poli­ti­che di auste­rità in Europa (mani­fe­sto 22 dicem­bre) ha rice­vuto un auto­re­vole com­mento cri­tico da Michele Sal­vati (Cor­riere della Sera 29 dicem­bre). Sal­vati obietta che l’appello con­tiene una «mezza verità» per­ché disco­no­sce che oltre alla man­canza di con­di­zioni sod­di­sfa­centi di domanda vi sono altret­tante man­canze delle con­di­zioni di offerta; essendo viziato di «mezza verità» non è con­di­vi­si­bile, anzi rischia di essere dan­noso, inu­tile e non edu­ca­tivo.

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novembre 11, 2013

Le imprese “recuperate” in Europa

 

Riccardo Troisi – In Francia è stato pubblicato un rapporto che analizza la consistenza e le trasformazioni delle imprese “recuperate” e “autogestite” dai lavoratori in Europa. Nello studio sono stati rilevate almeno 150 imprese europe che fanno dell’autogestione il loro punto di forza. L’iniziativa della pubblicazione è stata presa dalla Cecop, la ConfederazionVisualizza altro

luglio 10, 2013

Grecia, aiuti e umiliazioni.

 

Carlo Musilli – Da Bruxelles arriva un’altra delusione per la Grecia. L’Eurogruppo ha deciso lunedì sera che questo mese Atene riceverà solamente 2,5 miliardi di euro, contro gli 8,1 precedentemente concordati. Non solo: i fondi saranno versati esclusivamente a patto che il Paese ”metta in opera le azioni programmate entro il 19 luglio”, ha spiegato Jereon DijsselbloVisualizza altro

luglio 5, 2012

Sergio Cesaratto: “La rottura dell’euro non è più una ipotesi da scartare”


Non mi sembra plausibile sostenere che la Germania abbia a posto i fondamentali e possa affrontare qualsiasi scenario che a questo punto si prospetta, ovvero una rottura dell’euro o, in alternativa, un sistema che preveda anche l’eurobond. La Germania scommette che in qualche modo i paesi della periferia possono assorbire questo momento di grande difficoltà senza fallire o senza saltare del tutto. Se questo dovesse accadere bisogna ricordare che la Germania ha crediti fondamentali che non rivedrebbe indietro. La Germania teoricamente potrebbe avere un disegno che preveda una Europa di serie B che in qualche modo restituisce i debiti. Ma sinceramente a questo punto della situazione il rischio che i debiti non tornino indietro si fa sempre più alto. La Spagna ha le banche piene di mutui che non verranno onorati. L’Italia con questi livelli di spread rischia di avvitarsi su se stessa. Tanto più che si va avanti a manovre che di fatto abbattono il Pil. Se in Italia gli spread esplodono e non si possono sostenere tassi di interesse troppo alti vuol dire solo l’ uscita dall’euro perché lo Stato italiano dovrà riemettere moneta. Siamo davanti a un passaggio storico. Non è azzardato dire che se ci fosse nei pressi un paese messo meglio di noi potremmo assistere a barconi carichi di italiani alla ricerca di un approdo.

febbraio 16, 2012

Ma l’Usura non è reato?

La torta del debito greco è di 342 miliardi di euro così suddiviso:
– 76 mld a banche private
– 44 mld alla BCE
– 65 mld a Unione europea e FMI
– 157 mld suddivisi tra fondi sovrani, banche centrali, fondi pensione.
In sostanza non ci vuole un genio per capire che il popolo greco si stia sacrificando per ripagare banche ed istituzioni sovranazionali, che decidono circa la sua politica socio-economica e, per giunta, non sono mai stati votati da alcun elettore greco.
Ma la democrazia non era nata proprio nell’antica Atene?
Inoltre quell’usurpatrice della troika offre si 130 miliardi di euro, ma col ricatto che 100 miliardi siano destinati alla ristrutturazione del debito. E cose se voi domani andaste in banca per chiedere un mutuo di 130 mila euro per l’acquisto di una casa, la banca ve li concede ma vi chiede di restituire subito 100 mila euro, lasciandovi pagare le rate mensili del mutuo col resto dei soldi.
Questi non sono “aiuti”, questo è “strozzinaggio”.