Tutti gli uomini del presidente.
Gli avete rotti i coglioni!
L’abbiamo visto barricarsi negli studi del Tg4, pur di non lasciare la propria creatura. Cacciato via, ha dato vita al movimento d’opinione “Vogliamo Vivere“, tra lacrime, anziane signore, e sedie vuote. Venti mila euro al mese da Mediaset ed un conto in banca sempre in rosso: “debiti di gioco e due fratelli senza lavoro“, la sua giustificazione. “Ma la mia colf si è dimostrata sensibile: si è tagliata 200 euro di stipendio“. E poi l’articolo dell’Espresso che lo ha fatto sbottare: “Così Fede ha sbancato Silvio, 820 mila euro di buona uscita“. Da qui, la follia. Ieri sera, a “La Zanzara“, Radio 24.
Ruby faceva le bollicine.
Deposizione di Emilio Fede, al processo Ruby:
Erano cene, occasioni conviviali normali: una volta a una ragazza volò via il reggiseno mentre ballava, e Berlusconi disse ai camerieri di darle qualcosa per coprirsi.
Ci tocca vedere anche questo!
Europa 7: Italia condannata, 10 milioni di euro da pagare
Per coerenza, ed onestà, “qualcuno” dovrebbe staccare un assegno da 10 milioni di euro per risarcire le casse dello Stato molto in fretta. L’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani al pagamento di una multa pari a questa cifra per aver “violato violato il diritto alla libertà d’espressione e d’informazione (articolo 10 della Convenzione) e la tutela della proprietà (articolo 1 del protocollo 1)” nell’ambito del caso di Europa 7.
Come ricorderete nel lontano 1999 l’emittente dell’imprenditore Francesco Di Stefano si vide aggiudicare una frequenza analogica nazionale al posto di Rete 4 che doveva traslocare sul satellite liberando lo spazio per la nuova rete televisiva. Nonostante la lunghissima battaglia legale sono stati necessari più di 10 anni, ed in un contesto completamente diverso, post digitalizzazione, perché Europa 7 potesse ottenere una frequenza (secondo Di Stefano non paragonabile a quella che si era vista assegnata all’epoca) grazie all’ostruzionismo delle autorità italiane.
Nel pronunciamento della Corte si legge a chiare lettere: “Le autorità italiane non hanno rispettato l’obbligo prescritto dalla Convenzione europea dei diritti umani di mettere in atto un quadro legislativo e amministrativo per garantire l’effettivo pluralismo dei media”. Secondo i giudici di Strasburgo era ragionevole attendersi la concessione dello spazio trasmissivo entro un periodo di due anni, il fatto che le autorità abbiano “interferito con i suoi legittimi diritti, con la continua introduzione di leggi che hanno via via esteso il periodo in cui, le televisioni che già trasmettevano, potevano mantenere la titolarità di più frequenze” è una chiara violazione e merita di essere sanzionata.
Onorevole Emilio Fede.
L’articolo viene letto dall’ex direttore del Tg4, che non ci vede più, e si sfoga con una raffica di messaggi su twitter. Una dozzina in pochi minuti. Ne ha per tutti, attacca i giovani, rivendica la battaglia contro “la gioiosa macchina da guerra di Ochetto“, ipotizza “Forza Emilio“, poi si scaglia contro quotidiano e ragazza, “che pena tutti e due“. Una rabbia che sfocia con un appello ai propri followers. “Rischio ma chiedo a voi di rispondere alla ragazza del Pdl che dice No ad Emilio in parlamento … ha ragione?“. Ma certo che no.
…
Berlusconi incastrato da un appunto.
I giudici del processo a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti sul caso Ruby hanno disposto l’acquisizione degli atti della Banca d’Italia relativi ai bonifici effettuati dall’ex premier Silvio Berlusconi a favore della consigliera regionale imputata e delle gemelle Eleonora e Imma De Vivo.
All’udienza di oggi del processo – che vede Fede, Mora e Minetti imputati per induzione e favoreggiamento della prostituzione – hanno testimoniato quattro agenti della polizia giudiziaria che hanno condotto le indagini. I giudici si sono inoltre riservati di sentire il padre delle gemelle De Vivo.
Un paio di settimane fa, fonti giudiziarie avevano parlato di segnalazioni che la Banca d’Italia avrebbe inoltrato alla procura di Milano, da cui emergeva che il 22 giugno Berlusconi inviava alla Minetti un bonifico da 100.000 euro e il giorno dopo lei ne inoltrava diversi ai suoi legali per un totale di quasi 80.000 euro. In una nota Bankitalia sottolineava il “possibile pagamento da parte di un terzo (Berlusconi) delle spese di difesa” di Minetti.
Oggi è arrivato inoltre in aula – dove è stato letto da un poliziotto chiamato a testimoniare – un appunto sequestrato a Ruby il 14 gennaio 2011, in cui si parla di “4 milioni e mezzo” che avrebbero dovuto arrivare da Berlusconi.
“Tra due mesi, 4 milioni e mezzo da Silvio Berlusconi”, recita l’appunto. “50mila libro, 12.000 campagna intimo, 20mila da Luca Risso (oggi marito di Ruby), 170mila da (Giuseppe) Spinelli (amministratore dei conti personali di Berlusconi), (Massimo) Dinoia (all’epoca avvocato della ragazza) 70mila”.
Elio saluta Emilio.
Il canto dell’addio, o forse solo dell’arrivederci: è quello che Elio e le Storie tese, nel corso della puntata di ieri di The Show Must Go Off, il programma condotto su La7 da Serena Dandini, dedicano a Emilio Fede, ormai ex direttore del Tg4.