gennaio 9, 2012
Un farmaco messo a punto quattro anni fa, adatto alla fortificazione dei muscoli nei topi da laboratorio, si e’ rivelato utile alla prevenzione dei colpi di calore. Se saranno confermati ulteriori test, il farmaco potrebbe aiutare atleti e soldati particolarmente sensibili al calore, che potrebbero anche morire a causa degli sforzi in una giornata particolarmente ‘bollente’.
Nel 2008, un farmaco noto come AICAR fu soprannominato “pillola couch potato” (in America e’ definito “couch potato” chi guarda passivamente la televisione per l’intera giornata) a causa delle sue capacita’ di sviluppare i muscoli e aumentare la resistenza tra i roditori da laboratorio completamente inattivi. Ora il farmaco e’ in fase di studio per il trattamento di numerose malattie muscolari e disturbi metabolici. In un articolo pubblicato su ‘Nature Medicine’, un team di ricercatori americani ha dimostrato che il farmaco protegge i topi anche contro l’ipertermia maligna, disturbo potenzialmente mortale dovuto a un difetto genetico presente sia nei topi sia negli esseri umani (RYR1).
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settembre 18, 2011
Contro l’ipotermia arriva il mammut lanoso. Non si tratta di un capo di abbigliamento, ma di un “cugino” ormai estinto dell’elefante che per sopravvivere alle ere glaciali del Pleistocene hanno evoluto una forma di emoglobina – la proteina responsabile del trasporto dell’ossigeno nel sangue – in grado di svolgere le sue funzioni anche a temperature molto basse. Secondo gli autori di una ricerca apparsa sulla rivista Biochemistry, questa emoglobina preistorica potrebbe essere utilizzata per produrre derivati sintetici del sangue da utilizzare durante procedure mediche che necessitano di ridurre la temperatura corporea, come gli interventi al cuore e al cervello.
Per produrre in laboratorio l’emoglobina estinta i ricercatori hanno utilizzato alcuni frammenti genetici ottenuti dai resti di animali morti in Siberia tra 25.000 e 43.000 anni fa. Una serie di analisi ha, poi, dimostrato che si tratta di una forma di emoglobina meno sensibile ai cambiamenti della temperatura: in altre parole, l’emoglobina di mammut può trasportare l’ossigeno anche quando quella umana non può più farlo perché la temperatura è troppo bassa.
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