03:51 am | I deficit cognitivi associati a numerose patologie possono essere fortemente ridotti grazie al litio, un farmaco già in uso nell’uomo nel trattamento dei disturbi dell’umore. Somministrando la sostanza,…
10 dicembre 2012 / Leggi tutto
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10 dicembre 2012 / Leggi tutto
Reni, questi sconosciuti. È proprio il caso di dirlo a proposito dei “filtri” dell’organismo. Quando qualcosa non va, danno segnali difficili da interpretare per il paziente. Vediamo, invece,…
23 agosto 2012 / Leggi tutto »
I disturbi respiratori nel sonno, detti comunemente ‘apnee’, sarebbero associati a un aumento del rischio di mortalita’ per cancro: questo l’esito di un nuovo studio condotto negli Stati Uniti.
Precedentemente i disturbi respiratori nel sonno (in inglese sleep-disordered breathing, o SDB), erano stati associati a un piu’ alto rischio di ipertensione, malattie cardiovascolari, depressione e perfino morte prematura. Questo studio, invece, dimostrerebbe un’incidenza di morte per cancro cinque volte piu’ alta nelle persone afflitte da SDB. “Certo, vi e’ una correlazione”, ha spiegato F. Javier Nieto, capo del dipartimento di Scienze della Salute alla facolta’ di Medicina della University of Wisconsin, “ma e’ ancora presto per dire che i disturbi respiratori nel sonno provochino il cancro o contribuiscano al suo sviluppo, ma gli studi sugli animali hanno dimostrato che l’ipossia intermittente (ovvero un inadeguato apporto di ossigeno), che caratterizza l’apnea del sonno, promuove l’angiogenesi (aumento di crescita vascolare) e lo sviluppo dei tumori”.
Di notte si girano e rigirano nel letto senza riuscire a dormire, di giorno sono irritabili senza un perché.
“Sono gli italiani con problemi alla tiroide, circa 6 milioni”, stima Giorgio De Toma, direttore del Dipartimento di chirurgia del Policlinico Umberto I di Roma, ai quali cambia la vita: da un giorno all’altro un sottile nervosismo, un gonfiore al collo che non si spiega, l’ago della bilancia che va su e giù. La tiroide, piccola ghiandola a forma di papillon alla base del collo, può giocare brutti scherzi. “E in questi casi scoprire l’origine dei disturbi all’esordio può rivelarsi strategico”, assicura Rocco Bellantone, presidente eletto del Club delle Unità di endocrinochirurgia (Uec) e direttore dell’Unità operativa di chirurgia endocrina del Policlinico Gemelli di Roma.
Punta dritto alla diagnosi precoce la IV Settimana nazionale della tiroide, promossa proprio dal Club delle Uec che associa più di 300 specialisti in tutta Italia. Da lunedì 16 a venerdì 20 aprile, oltre 100 centri specializzati della Penisola offriranno visite gratis e, dove necessario, proporranno un percorso di diagnosi e cura completo. L’iniziativa, lo scorso anno, ha registrato il tutto esaurito con più di 33 mila chiamate e 8.500 visite dispensate. Quest’anno il copione è lo stesso: da oggi al 20 aprile è attivo il numero verde 800-122910 (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18), per chiedere informazioni sul centro più vicino in cui prenotare la visita gratuita completa al collo.
Sette giorni per stanare malattie ancora sommerse.
Il resveratrolo, una delle molecole che rendono il vino rosso un prezioso alleato del benessere, protegge la salute di chi ha un alto rischio di soffrire di disturbi cardiaci e diabete.
La notizia, pubblicata da Cell Metabolism, arriva dai laboratori dell’Universita’ di Maastricht (Paesi Bassi) dove e’ stato scoperto che 150 mg al giorno permettono ai soggetti obesi di ridurre nell’arco di un solo mese il consumo energetico, l’accumulo di grassi nel fegato, i livelli di zuccheri nel sangue e il valore della pressione massima. Esagerare con il vino, pero’, non porta a ottenere l’effetto benefico dovuto al resveratrolo: infatti il principio attivo, ottenibile dalla buccia degli acini d’uva nera, e’ presente nel vino rosso in quantita’ troppo basse – circa 1 mg per bicchiere – per poter pensare di sfruttarne le proprieta’ semplicemente brindando qualche volta in piu’.
I disturbi del sonno associati da due nuovi studi a due problematiche come l’impotenza e l’incontinenza urinaria – quest’ultima, sia negli uomini che nelle donne.
Un cattivo sonno o, peggio, la mancanza di questo oltre a causare diversi disturbi a livello sia fisico che psichico, secondo due nuovi studi potrebbe anche essere causa di disturbi quali la disfunzione erettile e incontinenza urinaria. I risultati di questi due studi sono stati presentati nel weekend nel corso di una speciale conferenza stampa al meeting annuale della American Urological Association a Washington DC (Usa).
Il primo dei due studi, condotto dai ricercatori del Mount Sinai Medical Center di New York City, ha considerato la relazione tra l’apnea ostruttiva del sonno (OSA) e la disfunzione erettile. Lo studio in oggetto ha coinvolto 870 uomini con un’età media di 47,3 anni e una media indice di massa corporea (BMI) di 30,2; un indice piuttosto alto che considera obeso chi lo ottiene.
I primi dati raccolti hanno rivelato che tra i partecipanti il 63% era afflitto dall’OSA, il 5,6% aveva una storia di diabete, e il 29% aveva una storia di fumo. Passato il primo screening, i ricercatori hanno aggiustato i dati in base all’età e altre condizioni di salute.