di Anna Falcone
Il nostro appello “Basta con gli agguati” (che trovate pubblicato su questo profilo in un post del 1°Maggio) ha raggiunto in soli tre giorni 16.500 firme! E continua a crescere. Ciò dimostra che, lungi dal voler limitare il diritto di critica al governo e il pluralismo delle idee – come chiaramente scritto nell’appello – mai come adesso è inaccettabile che dietro la strumentale propalazione di sedicenti moti “libertisti” si tentino evidenti manovre di potere, volte a sovvertire gli assetti politici nel Paese. Tantissimi cittadini italiani non ne possono più della politica urlata, delle palesi menzogne e degli slogan che solleticano la rabbia, ma non offrono alcuna reale soluzione ai gravissimi e inediti problemi posti dalla pandemia, che aggravano ulteriormente la crisi economica già in atto e le diseguaglianze che affliggono la nostra società. In un momento di tale gravità, tutto ciò è inammissibile. Basta con i regolamenti di conti sulla pelle delle persone: i più deboli in primis! Mai come adesso è necessario cambiare passo e far fare alla politica (tutta) e alla classe dirigente quel salto di qualità che metta il futuro dei cittadini, i loro diritti, la necessaria riorganizzazione del lavoro e dell’economia in senso più innovativo ed equitativo, la riconversione ambientale e tecnologica, la protezione dei più fragili, al primo posto. In quella che è – e sarà – la più grave crisi sociale, economica e democratica dal dopoguerra, trasparenza, competenza, responsabilità e costruttività devono essere prerogative non solo del governo, ma anche delle opposizioni! Che nessuno mai più approfitti di crisi di portata epocale, per lucrare crisi democratiche. Sono sempre i cittadini che ci vanno di mezzo. Dipende anche da noi fare in modo che, questa volta, si reagisca non con la “rottamazione” di fatto della democrazia, ma con una maggiore richiesta di partecipazione. condizione essenziale per il compimento e l’evoluzione del progetto democratico già scritto in Costituzione. E’ l’unico vero “vaccino” contro il virus del populismo e dell’uomo solo al comando. La Storia ci insegna: non funziona e finisce sempre male.. Scrive Antonio Antonio Floridia, uno dei promotori dell’appello:”Un grande insegnamento viene da questa vicenda ed emerge da tante mail: “basta” con una politica urlata e divisiva, riconquistiamo la civiltà di una discussione democratica aperta e pluralista. Puntiamo sulle cospicue risorse di mobilitazione politica e civica che ancora esistono nel nostro paese e che si sono manifestate in questi giorni. Ne avremo molto bisogno per il “dopo”. Un dopo che sia pensato dal basso, a partire delle diseguaglianze e dalle contraddizioni sociali”. Su questo obiettivo andiamo avanti.