di giuseppe giudice
PAPA FRANCESCO non smette di stupirci: nella sua benedizione pasquale condanna l’egoismo di quegli stati che di fatto mettono in discussione l’Europa , in un momento così grave e drammatico. Invita ad una cooperazione a livello continentale che preveda strumenti innovativi di intervento (è evidente il riferimento agli eurobond) sia per contrastare la pandemia che per far ripartire l’economia su basi nuove. Condanna apertamente i costruttori di armi che traggono profitto da guerre devastanti come in Siria e nello Yemen. Chiede il superamento o delle sanzioni economiche verso alcuni paesi. Propone un salario universale per combattere il lavoro precario. Certo il discorso è fatto con un linguaggio da autorità morale di fede, e non poteva essere altrimenti. Ma vi sono denunzie ed affermazioni precise. Il Papa non è assolutamente il capo di una nuova sinistra , sia ben chiaro. E’ però compito della politica recepire queste denunzie ed affermazioni per tradurle in progetti operativi. Naturalmente vi saranno i soliti “anti-papisti” che mi criticheranno: che dire , ben vengano le critiche e le polemiche, purchè restino in uno spazio di confronto civile.
