La difesa del Pianeta e dell’ambiente e’ ”la promessa anche per il 2010”.Questo promette Il direttore di Greenpeace, Giuseppe Onufrio. E, aggiunge, ”anche se l’obiettivo principale del 2009, avere un accordo legalmente vincolante e serio a Copenaghen, non e’ stato raggiunto, quest’anno ha visto altre battaglie e altri successi di Greenpeace. Un’associazione che promuove l’attivismo deve mantenere un atteggiamento positivo e continuare a battersi per la difesa dell’ambiente. E questa e’ la promessa anche per il 2010. Siamo in crescita grazie alle migliaia di persone che ci sostengono, vera garanzia di liberta’ e indipendenza della nostra organizzazione”. Ecco le vittorie 2009 di Greenpeace: – NUCLEARE: In seguito alla richiesta di Greenpeace 13 regioni italiane impugnano davanti alla Corte Costituzionale la legge sul ritorno al nucleare; – G8: Al G8 i maggiori Paesi concordano, dopo le proteste di Greenpeace, che l’incremento delle temperature a causa del cambiamento climatico deve essere contenuto entro i 2 gradi. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon sostiene le richieste di Greenpeace per un accordo sul Clima a Copenaghen; – COPENAGHEN: Come chiesto da Greenpeace oltre 120 leader partecipano alla fase cruciale del summit sul clima; – FORESTE: Dopo due blitz e la pubblicazione dell’inchiesta di Greenpeace ‘Anatomia di un crimine’ la Metro Spa si impegna a diventare ‘amica delle foreste’. I giganti brasiliani della carne, dopo la pubblicazione del rapporto ‘Amazzonia, che macello’, che mostrava la connessione tra la distruzione della foresta e l’allevamento bovino, accettano le richieste per fermare la deforestazione in Amazzonia. Dopo anni di campagna internazionale di Greenpeace, con azioni anche in Italia, Kimberly-Clark ha annunciato l’adozione di standard per l’ acquisto di fibre che garantiscono la conservazione delle foreste. In Indonesia, dopo settimane di residenza al campo e azioni, il Governo decide di revocare le concessioni per la deforestazione; – MARE: Dopo anni di denuncia della pesca illegale delle spadare e delle tonnare volanti per la prima volta le Capitanerie di Porto italiane mettono a punto un esteso piano di controllo. La Rainbow Warrior torna in agosto alle Bocche di Bonifacio: oltre 20 amministratori di Corsica e Sardegna firmano un appello che chiede ai Governi di Italia e Francia piani perla difesa dello stretto. Molti organismi Internazionali, come la Commissione Europea e vari Paesi in ambito Fao sostengono l’inserimento del tonno rosso nell’elenco Cites, per bloccare l’export della specie. Grazie anche a Greenpeace, negli ultimi due anni la quota di pesca e’ scesa da 30.000 a 13.000 tonnellate; – INQUINAMENTO: A seguito degli impegni sull’Elettronica Verde, la Apple decide di lasciare la Camera di Commercio Usa per la sua posizione contraria ai piani di riduzione delle emissioni di CO2. In Italia il rapporto ‘Hi-tox’ denuncia i ritardi del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti elettronici. – OGM: I rischi del mais MON810 sono stati svelati grazie ad uno studio commissionato da Greenpeace. Negli Stati Uniti un tribunale federale condanna la multinazionale tedesca Bayer per la contaminazione Ogm delle sementi.
una nuova invenzione:la bicicletta.
90.000 tonnellate all’anno di CO2 vengono risparmiate dalle biciclette usate a Capenghagen per gli spostamenti di tutti i giorni. E’ questo uno dei dati emersi nel corso degli eventi collaterali del Summit sul clima per analizzare il contributo della mobilità ciclistica nella lotta ai cambiamenti climatici. Si è parlato anche di mobilità ciclistica alla quindicesima Conferenza della Parti sui cambiamenti climatici (COP15). E’ stata presentata l’esperienza di Copenhagen, con i suoi straordinari risultati raggiunti, come caso di successo per promuovere la mobilità ciclistica e combattere la febbre del pianeta. Sono intervenuti, Klaus Bondam, Assessore comunale all’ambiente e alle infrastrutture, e Niels Tørsløv, responsabile Settore Traffico, che ha parlato dello sviluppo delle infrastrutture ciclabili nella capitale danese”. Conosciuta come una delle principali città al mondo a misura di ciclista, con i suoi 520.000 abitanti a Copenhagen ogni giorno vengono percorsi in bici 1,2 milioni km. Il 37% degli abitanti usa la bicicletta per andare al lavoro o a scuola, anche se l’obiettivo dell’Amministrazione è arrivare al 50% degli spostamenti entro il 2015. Attualmente almeno il 25% delle famiglie possiede una bici da carico (cargo-bike). Il 60% usa la proria bicicletta durante gli spostamenti quotidiani, anche in combinazione con gli altri mezzi di trasporto. Nell’anello centrale della città entrano tante bici quante automobili, e questo risultato è stato raggiunto dal 2006. Ci sono 338 km di piste ciclabili e altri 50 km sono in arrivo. Fra le cose straordinarie mostrate, la sincronizzazione dei semafori sulle piste ciclabili per garantire una marcia a 20 km/h. Mantenendo costante questa velocità non ci si ferma mai fino al centro città. La velocità si mantiene costante sopra i 20 km/h! Questo ha un effetto strepitoso sull’efficienza e la rapidità dello spostamento”.E in inverno? “Riguardo al tempo freddo è stata ricordata una massima dei ciclisti di Copenhagen: per la bicicletta non esiste un tempo non adatto, solo l’abbigliamento può essere non adatto. Si è discusso, infine, dei benefici sulla CO2 evitata dall’uso della bicicletta (90.000 tonnellate/anno di CO2 per Copenhegen) e dei benefici per la salute e per le finanze pubbliche.
Legambiente si pronuncia sul vertice di Copenaghen
Copenaghen, si conclude con un accordo che non fornisce adeguata risposta alla gravita’ dei cambiamenti climatici in atto”. Lo afferma Legambiente che ha organizzato un incontro post-vertice. L’accordo prevede, infatti, solo un impegno generico a limitare entro un massimo di due gradi l’aumento delle temperature; non fissa cifre sui tagli alle emissioni di gas serra e promette aiuti per 100 miliardi di dollari da qui al 2020 per i Paesi in via di sviluppo. ”Un accordo politicamente non vincolante, senza scadenze e senza obiettivi definiti non e’ una risposta accettabile dinanzi alla crisi climatica del Pianeta – commenta Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – e’ evidente che i 193 capi di Stato e di Governo che sono intervenuti a Copenaghen non hanno saputo dare un segnale decisivo, all’altezza della straordinaria mobilitazione dei cittadini di tutto il mondo. Non sono stati presi impegni in termini di riduzione di gas serra, di controllo e verifica delle riduzioni, e alla luce degli effetti devastanti dei cambiamenti climatici non possiamo permetterci ulteriori passi falsi. E’ necessario intervenire adesso con forza e con azioni concrete, a partire da un accordo vincolante nella prossima conferenza di Bonn, proposta da Merkel e Sarkozy entro giugno prossimo”. di positivo va registrato che tutti i Paesi hanno riconosciuto la necessita’ di un cambiamento che coinvolga politiche produttive, consumi e stili di vita con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra. Il successo piu’ grande pero’ la conferenza di Copenaghen lo ha ottenuto per aver dimostrato quanto diffusa, forte e consapevole sia ormai la preoccupazione nel mondo per le conseguenze del riscaldamento del pianeta”. |
Copenaghen verso il fallimento.
La settimana decisiva del 15/o vertice Onu sul clima a Copenaghen, si apre con i forti contrasti che hanno caratterizzato la riunione informale del gruppo ristretto dei 45 Paesi leader che si è svolta oggi pomeriggio in una delle sedi del Governo danese, visto che il Bella Center, nella giornata di festa, è stato chiuso.
E’ stata un’altra giornata di incidenti in piazza quando un gruppo di 200 manifestanti ha cercato di raggiungere il porto della capitale danese ed è stato bloccati dalla polizia. La giornata ha registrato anche due eventi più green: i 350 rintocchi di campane della Cattedrale luterana di Copenaghen, Vor Frue Kirke (la cifra corrisponde alla soglia massima di Co2 nell’atmosfera per limitare l’aumento della temperatura mondiale a 1,5 gradi) e la sfilata di auto elettriche e ibride, e di 7 scooter elettrici made in Italy, che hanno composto con le luci verdi la scritta Co2.
La polizia, dispiegata nel centro della città sin dalle prime ore del mattino, è intervenuta bloccando circa duecento giovani che si stavano dirigendo verso il porto con l’obiettivo di interromperne parzialmente le attività. I giovani, alcuni di quali con il volto coperto, hanno urlato slogan contro il capitalismo, sollecitando provvedimenti contro i cambiamenti climatici. Gli agenti, hanno fatto uso di manganelli e spray irritanti fermando diversi attivisti intercettati lungo la strada verso il porto.
Copenaghen:rilasciati i fermati.
La maggior parte delle 968 persone fermate ieri dalla polizia danese, a Copenaghen, durante gli incidenti sono state rilasciate. Solo 13 manifestanti sono ancora in stato di fermo,nel centro speciale di Retortvej. Due danesi e un francese compariranno oggi davanti ad un magistrato per rispondere di violenza a pubblico ufficiale. I fermi durante il corteo di protesta contro la conferenza Onu sul clima, dopo lanci di pietre, bottiglie e petardi da un piccolo gruppo di manifestanti. Gli arresti di ieri dimostrano se ce ne fosse bisogno, il vero senso del vertice, che mentre promette di fare qualcosa per cambiare la situazione climatica, dall’altra parte mostra il volto feroce arrestando centinaia di persone che menifestavano pacificamente. Questa è la riprova che se ci aspettiamo dai capi di governo qualcosa di utile per l’ambiente, dimostriamo di essere degli illusi. L’ambiente si riforma al basso, modificando il nostro modo di vivere, le nostre abitudini i nostri comportamenti.
Dimezzare le emissioni entro il 2050. Saranno dolori di pancia.
Ambiente: si combatte anche così……
Mancano pochi giorni al super-vertice di Copenaghen che prendera’ il via ufficiale lunedi’ prossimo 7 dicembre e attirera’ tanti attivisti e ambientalisti da tutto il mondo che arriveranno anche a piedi o sugli sci. E’ il caso dell’eroina del Programma Onu per l’Ambiente, Roz Savage, una donna che ha attraversato l’Oceano Pacifico a remi per dare un messaggio: agire contro l’innalzamento dei livelli di CO2 camminando di piu’ e guidando di meno. Partita dal famoso Big Ben venerdi’ 20 novembre, ora e’ in cammino per 322 km fino alla stazione ferroviaria di Bruxelles. Arrivo previsto: il 5 dicembre. Ad accompagnarla, la campionessa mondiale di sci estremo, Alison Gannett, che porta con se’ i suoi sci e ha lanciato una sua fondazione per salvare la neve dalla scomparsa (‘Save our snow foundation’). ”Faccio questo – ha scritto Gannett all’Unep – per aiutare a far nascere la consapevolezza sull’importanza di salvare la neve, sia per sport di divertimento come lo sci, ma soprattutto perche’ meta’ del pianeta dipende dalla neve e dallo scioglimento dei ghiacci per acqua potabile e irrigazione”. Da Bruxelles, entrambe le sportive si uniranno al treno Clima Express, che raccogliera’ oltre 400 fra negoziatori, attivisti e personalita’, portandole a Copenaghen. Nel frattempo, altri esperti e ambientalisti sono partiti da Kyoto, in Giappone, per un viaggio di 9mila km in treno, principalmente attraverso la Russia, documentando l’impatto dei cambiamenti climatici e con una serie di incontri con le autorita’ locali. Viaggiare in treno produce in media da tre a 10 volte meno anidride carbonica rispetto all’auto o all’aereo. E con una quota di mercato del 7-10%, le ferrovie contribuiscono solo al 2% delle emissioni di CO2 del settore europeo dei trasporti. (ANSA).