A dirlo, uno studio pubblicato sula rivista Journal of Investigative Dermatology.
Il team di ricercatori della University of Southampton e della University of Edinburgh ha mostrato che la luce del sole puo’ alterare i livelli delle piccole molecole messaggero, l’ossido nitrico presente nella pelle e nel sangue, riducendo la pressione sanguigna. L’ossido nitrico, e i suoi sottoprodotti, sono coinvolti nella regolazione della pressione sanguigna. Lo studio, condotto su 24 soggetti in salute esposti alla luce Uva per due sessioni di 20 minuti ognuna, suggerisce che l’esposizione dilata i vasi sanguigni, abbassando significativamente la pressione del sangue e andando ad agire sui metaboliti dell’ossido nitrico circolanti nel sangue.
L’esposizione alla luce solare riduce pressione sanguigna e abbassa rischi ictus
Cellule staminali contro gravi lesioni al viso.
Lanciata in Cina con successo una nuova tecnologia che consente la ricostruzione di volti gravemente sfigurati utilizzando la pelle dei pazienti e con l’ausilio delle cellule staminali. Lo…
24 settembre 2012 / Leggi tutto »
Statine, controllano il colesterolo, ma potrebbero combattere anche il cancro.
12:35 am | Le statine utilizzate nel controllo del colesterolo hanno mostrato la proprietà di agire contro la crescita tumorale. Lo studio Ricercatori svizzeri e statunitensi trovano nei farmaci anticolesterolo, conosciuti…
9 settembre 2012 / Leggi tutto »
Fegato ottenuto da staminali riprogrammate in Giappone.
Un ‘fegato rudimentale’, in grado di assolvere ad alcune delle funzioni di quelli umani e’ stato realizzato a partire da cellule staminali ‘riprogrammate’.
L’impresa, descritta durante una sessione del congresso dell’International Society for Stem Cell Research di Yokohama, e’ stata realizzata dai ricercatori dell’universita’ giapponese, e apre la strada se non a un vero e proprio organo in provetta ad un nuovo modo per testare farmaci.
Il gruppo guidato da Takanori Takebe e’ partito da cellule della pelle trasformate in staminali pluripotenti, depositate in una coltura appositamente studiata. Dopo nove giorni la piastra ha mostrato la presenza di epatociti, le cellule principali del fegato. A questo punto sono state aggiunte cellule endoteliali, ‘specializzate’ nella formazione dei vasi sanguigni, e staminali mesenchimali, che sono in grado di differenziarsi in ossa, cartilagine o grasso.
Riprodotte le cellule dei vasi sanguigni.
Un team di ricercatori dell’Universita’ di Cambridge e’ riuscito a riprodurre tutti i tipi principali di cellule che compongono le pareti dei vasi sanguigni.
La scoperta potrebbe contribuire alla creazione di vasi sanguigni in laboratorio per i chirurghi da impiantare semplicemente come alternativa al bypass al cuore e allo stenting. La creazione di vasi in laboratorio potrebbe anche essere usata per trattare pazienti in dialisi o per fissare le arterie danneggiate dopo gli incidenti per coloro che altrimenti potrebbero perdere un arto. I ricercatori hanno utilizzato cellule della pelle dei pazienti per creare diversi tipi di cellule vascolari. Sanjay Sinha, medico e docente di Cambridge che ha lavorato alla scoperta per quattro anni ha commentato: “Questa ricerca rappresenta un passo importante verso la possibilita’ di generare il giusto tipo di cellule utili a costruire nuovi vasi sanguigni. Siamo molto eccitati dal potenziale dello studio che potrebbe essere utilizzato per costruire un’arteria artificiale in una provetta o iniettando le cellule staminali nel cuore e formarla direttamente al suo interno. Ora abbiamo gli strumenti per progettare tutti i diversi tipi di vasi sanguigni appropriati per ogni paziente”.
L’invecchiamento parte dall’ostruzione di piccoli vasi sanguigni del cervello.
Alcuni comuni segni di invecchiamento, come ad esempio i tremori alle mani, il camminare lentamente, l’incurvamento della schiena, potrebbero essere dovuti a piccoli vasi sanguigni del cervello ostruiti che le correnti tecnologie non riescono ancora a individuare.
In uno studio pubblicato sulla rivista Stroke: Journal of the American Heart Association, un team di ricercatori del Rush University Medical Center di Chicago ha riportato le conclusioni di una indagine autoptica svolta sui cervelli di un gruppo di persone anziane. Gli scienziati hanno trovato microscopiche lesioni – troppo piccole per essere scoperte da tecniche di brain imaging – in ben il 30 per cento dei soggetti per i quali non era stata fatta alcuna diagnosi di sofferenza cerebrale o ictus. Non solo. Quelli che, in vita, manifestavano le maggiori difficolta’ a camminare erano quelli che avevo lesioni multiple, e due terzi avevano almeno una anomalia a un vaso sanguigno, il che suggerisce un nesso fra i vasi sanguigni ‘bloccati’ e i comuni segni dell’invecchiamento. Il team ha cominciato lo studio nel 1994 con esami annuali, coinvolgendo 1.100 sacerdoti e suore che mostravano segni di invecchiamento.
Creato cerotto per cuore infartuato a base di staminali
Un gruppo di ricercatori americani ha messo a punto un metodo per riparare il cuore infartuato, utilizzando cellule staminali umane. Si tratta di un notevole passo in avanti nel trattamento dell’infarto del miocardio.
Il team della Columbia Engineering ha coltivatO in vitro cellule mesenchimali umane (cellule progenitrici con la capacita’ di differenziarsi) partendo da un composto biologico. Il ‘cerotto’ di tessuto ricavato e’ stato applicato al tessuto cardiaco danneggiato sul modello murino.
Scoperto ceppo E. coli che aumenta probabilita’ di attacchi cardiaci.
L’infezione provocata dal ceppo piu’ pericoloso di Escherichia Coli raddoppia il rischio di attacco cardiaco. Lo ha scoperto uno studio pubblicato dal British Medical Journal, secondo cui gli effetti cardiaci possono emergere molto tempo dopo la perfetta guarigione. I ricercatori canadesi del Vixtoria Hospital, nell’Ontario, hanno seguito le quasi duemila vittime di un’epidemia di E. Coli del ceppo O157 che si e’ sviluppata a seguito di una contaminazione delle acque nella citta’ di Walkerton.
Lo studio si e’ concentrato sui pazienti che avevano avuto i peggiori sintomi gastrointestinali, trovando che anni dopo questi avevano una probabilita’ tripla di sviluppare problemi ai reni, e doppia di avere un attacco cardiaco. “Le tossine rilasciate dal batterio durante l’infezione sono molto potenti – hanno scritto i ricercatori – e possono aumentare le infiammazioni che colpiscono i vasi sanguigni. Chi viene colpito da questo ceppo del batterio dovrebbe fare dei controlli annuali, anche dopo essere guarito dai sintomi principali dell’infezione”.
Dieta povera di carboidrati e rischi cardiovascolari
Rinunciare a pasta e pane per poter vantare una linea invidiabile può mettere a rischio la salute delle arterie e, alla fine, anche del cuore. Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center (Usa), infatti, questi regimi alimentari sono efficaci nell’aiutare a perdere rapidamente peso, ma a lungo andare possono avere un effetto negativo per la salute vascolare. Aumentando il pericolo di aterosclerosi, prima causa di ictus e infarto. Non solo. La dieta povera di calorie altera la capacità di formare nuovi vasi sanguigni nei tessuti colpiti da un limitato afflusso di sangue, fenomeno che può verificarsi nel caso di un infarto. Complicando in questo modo il recupero.
Lo studio, condotto sui topolini e pubblicato dal team di Anthony Rosenzweig su ‘Pnas’, ha anche scoperto che – nonostante chiare evidenze di una patologia vascolare – i classici marker che rivelano il pericolo cardiovascolare (come il colesterolo) non risultavano alterati negli animali messi a dieta. Come dire: il pericolo c’è, ma non è semplice scoprirlo. “Il nostro studio suggerisce che, almeno negli animali – spiega lo studioso – questo tipo di dieta potrebbe avere effetti avversi dal punto di vista cardiovascolare, che non si riflettono in semplici esami dei valori del sangue”.
La ‘Terapia fotodinamica’ che sostituisce il bisturi e i tumori al seno.
Londra, 30 giu. – Pochi minuti di intervento, in day hospital; dimissioni pressoche’ immediate; poco o nessun dolore. Il tumore al seno potra’ essere sconfitto da un semplice, potente raggio laser al posto delle operazioni chirurgiche cruente, dolorose e spesso neanche risolutive? Ne e’ convinto un team di scienziati inglesi del prestigioso Royal Free hospital a Londra, che hanno inventato e presentato al mondo una tecnica che potrebbe essere rivoluzionaria: la “Terapia fotodinamica”. Quest’anno gia’ 20 pazienti saranno trattate con la nuova tecnica, applicata per la prima volta sul cancro al seno: in precedenza, il laser era stato usato solo per i tumori alla pelle e alla bocca.
La Terapia fotodinamica e’ stata creata da Mo Keshtgar, celebre chirurgo al Royal Free Hospital. Durante il trattamento, viene iniettato un farmaco nel sangue del paziente che rende le cellule tumorali estremamente sensibili alla luce. Quando viene indirizzato un raggio laser attraverso la pelle contro le cellule cancerose queste “soffrono” la luce tanto da autodistruggersi. I ricercatori, che hanno annunciato la loro intenzione di iniziare l’esecuzione di prove presso la Royal Society Summer Science Exhibition, hanno detto che questa tecnica potrebbe anche offrire una alternativa alla radioterapia per alcune donne.(http://www.liquidarea.com/)