di Beppe Sarno
L’art. 42 della carta costituzionale prevede che “La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale.” Il successivo art. 43 della Costituzione prevede che “A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.”
Che cosa significa?
Che la proprietà privata di qualsiasi genere può essere espropriata quando è necessario farlo laddove esistano situazioni di monopolio quando vi sia un preminente interesse generale e quando il trasferimento avvenga a fini di utilità generale. L’ esproprio del brevetto, o la sospensione totale della proprietà intellettuale in materia di vaccini, almeno per la durata dell’emergenza sanitaria.
Significa inoltre che anche nel caso dei brevetti farmaceutici dei vaccini anticovid uno stato potrebbe o espropriare o sospendere l’efficacia dei brevetti ciò non soltanto in base al dettato costituzionale ma anche secondo il disposto dell’art.141 del codice della proprietà industriale che prevede “, i diritti di proprietà industriale, ancorche’ in corso di registrazione o di brevettazione, possono essere espropriati dallo Stato nell’interesse della difesa militare del Paese o per altre ragioni di pubblica utilità.
2. L’espropriazione può essere limitata al diritto di uso per i bisogni dello Stato, fatte salve le previsioni in materia di licenze obbligatorie in quanto compatibili.” In buona sostanza utilizzando questo diritto riconosciuto allo stato il Governo italiano potrebbe far produrre il vaccino di BioNTech o di Oxford in impianti nazionali. Non solo la legge nazionale ma anche il trattato Trips che disciplina la proprietà intellettuale, quale fattore di funzionamento del libero commercio internazionale all’art 31 prevede che gli Stati membri possano prevedere “altri usi” dell’oggetto di un brevetto che sfuggono al monopolio, senza che sia necessario il consenso del titolare. b) l’uso in questione può essere consentito soltanto se precedentemente l’aspirante utilizzatore ha cercato di ottenere l’autorizzazione del titolare secondo eque condizioni e modalità commerciali e se le sue iniziative non hanno avuto esito positivo entro un ragionevole periodo di tempo. Un membro può derogare a questo requisito nel caso di un’emergenza nazionale o di altre circostanze di estrema urgenza oppure in caso di uso pubblico non commerciale. In situazioni d’emergenza nazionale o in altre circostanze d’estrema urgenza il titolare viene tuttavia informato quanto prima possibile.
Inoltre ai sensi del paragrafo 5, lettera c) della Dichiarazione di Doha del 2001 sull’Accordo TRIPS e sulla salute pubblica ogni Stato membro conserva il diritto di determinare ciò che costituisce una situazione di “emergenza nazionale o altre circostanze di estrema urgenza”, come per esempio le crisi di salute pubblica determinata dal grave fenomeno epidemico come è quello del coronavirus.
Si sa, in stato di “guerra”, la limitazione del diritto alla proprietà privata, benché costituzionalmente garantito, dovrebbe soccombere in nome della tutela dell’interesse collettivo, previsto anch’esso dalla carta costituzionale, ma gerarchicamente più elevato.
Senza andare oltre l’Europa o l’Italia potrebbero comprare i brevetti in modo da produrre i vaccini e così soddisfare la domanda interna e anche degli altri paesi europei con difficoltà di approvvigionamento.
Tutto questo in linea teorica, ma non illudiamoci ciò non succederà continueremo ad aspettare i vaccini a subire i ricatti delle case farmaceutiche perché il diritto al profitto è sacro ed inviolabile e la vita della gente per le grandi case farmaceutiche non può essere sacrificato in nome di un interesse pubblico che non interessa a nessuno. A proposito quanta gente è morta di Covid oggi?