Me la sono persa.
L’Unità vince in Cassazione contro Giuliano Ferrara.
Altro che diritto di critica, l’attacco di Giuliano Ferrara era assolutamente ingiustificato. I redattori de l’Unità non si arrendono di fronte alla sentenza della Corte d’appello di Roma e, difesi dall’avvocato Domenico D’Amati impugnano la sentenza di fronte alla Corte di Cassazione che accoglie il ricorso. Questi i fatti in parole povere: era il lontano 2003… e Giuliano Ferrara durante una puntata di Porta a Porta dedicata al caso Andreotti si era lasciato andare ad esternazioni poco simpatiche: ” non è un giornale libero, ma tendenzialmente omicida” aveva detto riferendosi all’Unità allora diretta da Colombo e Padellaro. A novembre dello stesso anno il caso era arrivato in tribunale… portando alla condanna in primo grado, per arrivare poi all’assoluzione decretata lo scorso anno invece dalla Corte d’appello di Roma, che aveva riconosciuto al giornalista “l’esimente del diritto di critica”.
I redattori, costituitisi parte civile, reimpugnano quindi la sentenza per gli effetti civili e hanno la meglio. A sentenza annullata ora la parola passa per un nuovo esame al giudice civile competente.
“Il Giornale” copia male e diffama l’Unità.

COMUNICATO DELL’EDITORE
In merito all’articolo di prima pagina, pubblicato il 5 maggio da Il Giornale «l’Unità sull’orlo del crac», la società NIE (Nuova Iniziativa Editoriale), che edita il quotidiano l’Unità dal 2000, smentisce categoricamente quanto riportato, ricordando che la causa degli Istituti Finanziari non è nei suoi confronti. Pertanto l’Unità edita da NIE non è impattata, né mai lo sarà, dalle vicende che riguardano gestioni precedenti. La NIE, che nel 2010 ha visto per la prima volta dopo dieci anni un bilancio con EBITDA ed EBIT positivi e che prevede per il 2011 una crescita della raccolta pubblicitaria del 12%, ha già incaricato gli avvocati Giuseppe Macciotta e Fabio Pili di introdurre un procedimento per diffamazione a mezzo stampa e di segnalare la vicenda all’ordine dei giornalisti a tutela della società e dei suoi dipendenti. L’Editore
IL CDR
Ancora una volta «Il Giornale», «organo» della famiglia Berlusconi, procede con attacchi personali, gratuiti e infondati. Il Cdr de l’Unità, d’intesa con la Fnsi, stigmatizza l’ennesima montatura pubblicata ieri ed esprime piena solidarietà nei confronti del direttore Concita De Gregorio, offesa in prima persona, anche a nome della redazione tutta. IL Cdr
Mandiamo a casa Berlusconi: oltre 17mila firme

Il decalogo delle ottime ragioni per sfiduciare Berlusconi. Lo trovate anche oggi in edicola su l’Unità. Dove avrete solo l’imbarazzo della scelta dei motivi per cui il premier non deve essere più premier: i guai giudiziari personali che Berlusconi ha trasformato in priorità del Paese, i suoi affari privati diventati affari di tutti, le offese alle donne, per non parlare dell’attacco alla scuola e all’università pubblica e molto altro. Tutto nelle nostre pagine.
Già raggiunte le 17mila firme
Da venerdì sera, e c’era la notte di mezzo, le vostre firme per mandare a casa l’attuale premier hanno raggiunto le 17mila adesioni.
L’Italia sfiduciata vista dal Censis
Un Paese senza desideri. Un Paese che ha perso mezzo milione di posti di lavoro in un anno. Un Paese in cui i giovani non cercano neanche più un’occupazione. Un Paese dove i risparmi delle famiglie e gli investimenti sono crollati. Quello che fotografa impietosamente il Censis è un Paese sfiduciato. Un Paese che per ricominciare a sperare vede solo una possibilità: sfiduciarlo.
Una firma per mandare a casa il presidente del Consiglio
Sfiduciare Berlusconi e il suo governo, tirare un bel segno su questo lungo e paludoso periodo. Ricominciare a occuparsi del bene comune e lasciare il Cavaliere a rincorrere i suoi guai. Ecco quello che in tanti si aspettano. Il 14 dicembre saranno i Parlamentari a votare sulla sfiducia all’esecutivo. Ma noi possiamo dare un’indicazione già ora: firmiamo per sfiduciarlo noi. Scendiamo in piazza con il Pd a Roma l’11 dicembre per dire basta Berlusconi e per riprendere il filo del discorso sulle cose da fare per la vita di tutti noi…
FIRMA ANCHE TU
uolterr ne sa una più del diavolo.
Nei giorni scorsi il TG 3 dedicò un lungo servizio alla scuola di Veltroni – si chiama Democratica, con l’enfasi di chi comunica ai telespettatori un avvenimento straordinario. Come si in Italia si inaugurasse l’Università di Harvard. Veltroni impettito spiegò che Democratica non è una corrente: sarà così ma serve a lui per stare in TV e sui giornali. Infatti ieri l’Unità dedicava due pagine all’avvenimento: grande foto di Walter e nel servizio di Jolanda Bufalini si racconta che la scuola è nella sede che fu del Manifesto, al centro di Roma forse un po’ costosa. Ma la scuola ha contributi e partecipazione dice l’Unità di PD, SEL, I DV, l’API di Rutelli l’UDC di Casini. E farà iniziative comuni con la Fondazione fare Futuro “di Fini” e con Pisanu (PDL Presidente dell’antimafia). Insomma si delinea una nuova maggioranza con Veltroni candidato Leader del nuovo centro sinistra (cosa da lui annunciata ad Anno Zero). Dell’atteggiamento di Valter quello che non è tollerabile è l’ipocrisia: sempre all’Unità ha detto che la parola “corrente” gli fa venire il mal di stomaco. Si vede che ha uno stomaco di Ferro.