Posts tagged ‘tessuto’

marzo 15, 2013

Ricreati in Italia tessuti muscolari in laboratorio.

E’ nato in , si chiama X-MET (eX-vivo Muscle Engineered Tissue:  ingegnerizzato ex-vivo) e gia’ promette bene: non solo rappresenta un modello ideale per studiare la biologia  limitando l’utilizzo di modelli animali, ma si dimostra essere un buon “pezzo di ricambio” per rimpiazzare il danneggiato a causa di traumi o dimalattia. X-MET e’ il frutto di una ricerca tutta made in Italy, condotta da Antonio Musaro’ (Istituto Pasteur e Sapienza Universita’ diRoma) in collaborazione con Zaccaria Del Prete (dipartimento di ingegneria meccanica presso i laboratori dell’Universita’ romana). Il lavoro e’ pubblicato su Scientific Reports. xmet 300x237 Ricreati in Italia tessuti muscolari in laboratorio
Uno dei piu’ ambiziosi obiettivi della scienza medica di oggi e’ quello di sfruttare la “malleabilita’” delle   per rigenerare  persi o malfunzionanti.Nonostante i notevoli passi avanti fatti in questo campo, l’utilizzo delle  per ricostruire il   deteriorato incontra ancora molteplici difficolta’ – principalmente a causa delle ridotte chances di sopravvivenza che queste  hanno una volta introdotte nell’ da curare. L’ingegneria dei , nata anche per aggirare queste limitazioni, si occupa di costruire  ex-vivo a partire da biomateriali e  sia  sia non . Grazie ai progressi fatti in questo campo sono stati avviati i primi studi clinici per riparare  alla , alla cartilagine, ai vasi sanguigni e ai  epatico e renale. In campo internazionale si lavora per ingegnerizzare anche un , estremamente complesso, come quello  e, oggi, importanti risultati giungono dai ricercatori di Roma.
“Con il nostro lavoro – ha spiegato Antonio Musaro’ – abbiamo generato in vitro un  vascolarizzato, che abbiamo chiamato X-MET, in grado di ricapitolare la complessita’ morfologica, funzionale e molecolare del  in vivo”. Per costruire il in provetta i ricercatori hanno fatto ricorso a diversi “mattoni”.
Durante lo sviluppo, infatti, per poter generare in maniera corretta i , le  hanno bisogno di istruzioni ben precise che vengono fornite dall’ambiente circostante, formato dall’insieme delle  vicine. Per fare il , gli studiosi hanno percio’ utilizzato, insieme alle , un “cocktail” di  proprie del scheletrico.

dicembre 10, 2012

Gli ormoni sessuali predeterminano lo sviluppo differenziato dei nervi.

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03:43 am | Analizzando la genesi del sistema nervoso periferico a livello del tessuto mammario è stato identificato il meccanismo attraverso cui nei maschi manca una fitta rete di neuroni sensoriali,…

10 dicembre 2012 / Leggi tutto »

Scienza

settembre 28, 2012

Muscoli ringiovaniti con cellule staminali: studio britannico.

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12:13 am | E’ possibile, almeno nei topi, far ringiovanire i muscoli che invece con il passare dell’eta’ perdono sempre piu’ tono e volume. Lo ha scoperto uno studio del King’s…

28 settembre 2012 / Leggi tutto »

settembre 24, 2012

Cellule staminali contro gravi lesioni al viso.

aprile 28, 2012

Scoperto nuovo metodo per la corretta rigenerazione del tessuto cardiaco.

Un gruppo di scienziati del Duke University Medical Center ha dimostrato la capacita’ di trasformare il che si forma dopo un attacco in del .

 

I ricercatori hanno utilizzato un nuovo processo che sfrutta alcune proprieta’ delle molecole di per innescare la conversione del , eliminando cosi’ la necessita’ del trapianto di staminali al fine di produrre una rigenerazione tissutale. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati su Circulation Research. Gli esperimenti sono stati effettuati su modelli animali ma se ulteriori studi confermeranno questa possibilita’ anche in fase clinica, questo nuovo approccio potrebbe rappresentare una svolta nel trattamento delle 23 milioni di persone che nel mondo soffrono di scompenso .

febbraio 23, 2012

Contro il Cancro al Seno l’UE lancia una nuova sfida.

È stato appena avviato un nuovo progetto per un biomarcatore finanziato dall’UE che ha lo scopo di ottenere una terapia per il al più personalizzata per le pazienti. Assicurando che la terapia per il al sia creata appositamente per una singola paziente, i medici possono evitare le cure inefficaci, risparmiando tempo prezioso ed energie.

RESPONSIFY (“Genome-based leading to validated molecular diagnostic tests for response prediction in breast cancer”) ha ricevuto quasi 6 milioni di euro nell’ambito del tema “Salute” del Settimo programma quadro (7° PQ) dell’UE e riunisce ricercatori provenienti da Belgio, Francia, Germania, Regno Unito, Svezia e Svizzera.

I partner del progetto lavoreranno per sviluppare nuovi test per biomarcatori in grado di indicare gli effetti di una cura su un singolo paziente e rendere la previsione della risposta molto più semplice.

L’obiettivo principale del progetto sarà verificare se certi tipi di cure debbano essere somministrate prima o dopo un intervento chirurgico. I medici spesso devono determinare quale terapia sia meglio per un paziente che sta per essere sottoposto alla rimozione chirurgica di un , nella maggior parte dei casi di al è solo dopo la rimozione e l’esame del che i medici scelgono una terapia. Ma il fatto che questa sia la forma prevalente di cura non significa che sia adatta a tutti. Le cure che iniziano prima dell’intervento chirurgico, chiamate “terapie neoadiuvanti”, comportano una significativa riduzione del in fase preoperatoria. Solo in quel momento i dottori asportano quel che resta del tumorale.

novembre 18, 2011

Infarto: cura con staminali ricavate dal cuore infartuato.

Le ottenute dal di pazienti affetti da scompenso sono state utilizzate per la prima volta per riparare il degli stessi individui.

 

La notizia arriva dalle pagine di Lancet, che ha pubblicato i risultati di uno studio dei ricercatori dell’Università di Louisville e dell’Harvard Medical School di Boston (Stati Uniti) guidati dall’italiano Roberto Bolli. La sperimentazione, inizialmente progettata per verificare la sicurezza della procedura (su 23 volontari), ha svelato che la somministrazione delle migliora la capacità del di pompare il sangue.

 

Lo studio ha previsto di prelevare un campione di durante un’operazione di bypass. A partire da questo i ricercatori hanno ottenuto circa 2 milioni di per ogni paziente che, 100 giorni dopo l’intervento, sono state iniettate nell’individuo da cui provenivano.

ottobre 18, 2011

Lo zenzero, antinfiammatorio, riduce incidenza rischio cancro al colon.

Lo , antinfiammatorio naturale, aiuta a ridurre il rischio di tumori al .

I ricercatori dell’università del Michigan hanno stabilito infatti, un legame tra consumo quotidiano di integratori estratti dalla radice e riduzioni di all’intestino, in uno studio pubblicato su Cancer Prevention Research. Le virtù dello nella prevenzione tumorale erano state già provate in laboratorio, sui ratti. In questo nuovo studio trenta persone sane sono state invitate a prendere, per 4 settimane, due grammi al giorno di radice in polvere, mentre un gruppo di controllo assumeva un .

luglio 23, 2011

Tessuto nervoso: inaspettato meccanismo di rigenerazione

La sua modulazione potrebbe in prospettiva consentire un migliore recupero funzionale dei tessuti nervosi danneggiati

Le lesioni al cervello o del midollo spinale raramente guariscono completamente e portano a un più meno significativa compromissione funzionale.

Ciò è dovuto anche al fatto che dopo la lesione i neuroni persi sono in buona parte sostituiti da un , la , così chiamata per l’abbondanza di che vi è contenuta.

Questo processo è ben noto alla scienza da oltre un secolo, ma la funzione del è stato a lungo oggetto di controversia, anche se vi sono indizi del fatto che esso serva a stabilizzare il e quindi indirettamente a inibire la ricrescita delle fibre nervose danneggiate.

luglio 7, 2011

Perdita di densità ossea: topi nello spazio per esaminare eventuale terapia contro la degenerazione.

 Un

gruppo di topi affrontera’ una missione spaziale per aiutarci a scoprire come proteggere gli astronauti dalla perdita del . Si tratta di un esperimento promosso dai ricercatori dell’Universita’ della Nord Carolina di Chapel Hill (Usa), che partira’ l’8 luglio insieme alla spedizione dello space shuttle Atlantis nell’orbita terrestre.

Al rientro dal volo – che durera’ 12 giorni – gli scienziati analizzeranno le dei 30 topolini che accompagneranno l’equipaggio nello spazio per scoprire se la ”microgravita”’ – fenomeno caratterizzato dall’assenza di peso – determina un innalzamento del livello di – una trasmessa dagli per regolare la formazione delle : secondo gli esperti sarebbe proprio l’aumento di questa sostanza a causare la perdita di negli astronauti reduci di missioni spaziali prolungate.La meta’ dei roditori, pertanto, andra’ in orbita ”munita” di un anticorpo per la , che, se dovesse rivelarsi efficace, potrebbe essere impiegato per aumentare la formazione ossea e prevenire le fratture.