E’ bene che tutti comprendano che la scelta di approvare senza remore le politiche di austerità euro imposte, benedette dal nostro amato Presidente della Repubblica, comporterà per i decenni a venire una tassazione interna talmente elevata da annullare ogni possibilità di crescita futura, ogni attività economica è destinata ad essere fortemente ridimensionata se non annullata così come la speranza di creare l’occupazione tanto necessaria per pagare i costi dello stato sociale (leggasi, pensioni e sanità). Oggi l’Italia è in decrescita, non crescita negativa, semplicemente decrescita. Ossia le poche risorse teoricamente disponibili per fare sviluppo vanno a ripagare il rigore europeo, tasse folli per ripagare OGGI il debito statale contratto in decenni passati e soprattutto in lire, pur trovandosi in un periodo di gravissima crisi epocale.