Posts tagged ‘TAC’

febbraio 3, 2013

Tumori polmone, appello Veronesi ai medici “Tac a basse dosi salva le vite: consigliatela”.

Tumori polmone, appello Veronesi ai medici "Tac a basse dosi salva le vite: consigliatela" L’oncologo Umberto Veronesi

“LE NUOVE linee guida dell’American Cancer Society, che raccomandano a tutti i medici di invitare i loro pazienti fumatori a sottoporsi alla tac a basse dosi, rappresentano una svolta storica nella lotta al cancro polmonare, con cui anche l’Italia si deve confrontare. Sapendo che è scientificamente provato dai più recenti studi clinici e dai  più autorevoli organismi internazionali che questo esame, eseguito sistematicamente sui forti fumatori o ex fumatori, può salvare lo loro vita, si affaccia per ogni medico  il dovere morale di consigliarlo ai propri pazienti e per ogni fumatore un’opportunità da non scartare.

Per la prima volta nella storia, la medicina si è occupata di chi fuma o ha fumato molto, offrendo una possibilità concreta di salvezza e salute, senza colpevolizzare o terrorizzare. Non possiamo più nascondere che pesa sul  nostro Paese il retaggio della concezione del cancro come punizione per qualche peccato segreto, e questo è tanto più vero per il tumore del polmone, per cui la colpa misteriosa non è: hai fumato o fumi e dunque ti meriti il cancro.

http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2013/01/31/news/tumori_appello_veronesi_ai_medici_per_tac_a_basso_dosaggio-51670146/

luglio 22, 2012

Carcinoma adrenocorticale: speranze da nuove cure. Passi avanti.

adrenocortical

12:19 am | Sperimentato un nuovo mix di farmaci per il carcinoma adrenocorticale, forma rara e aggressiva Quello del surrene è un tumore rarissimo che colpisce le e ghiandole surrenali (o…

22 luglio 2012 / Leggi tutto »
luglio 20, 2011

Tumori: dal c-MET alla TAC a spirale risultati discussi al congresso mondiale di Amsterdam

L’obbiettivo è il solito: provare ogni mezzo per bloccare i . In questa sfida che impegna ogni giorno la ricerca oncologica, un’altra tappa è stato il congresso mondiale sui al polmone, appena concluso ad Amsterdam. Gli oncologi sanno che la guerra contro il cancro non sarà facile da vincere e richiede tempo; intanto è importante concentrarsi su singole battaglie, come rallentare la progressione del cancro, di ‘cronicizzarlo’, o come migliorare le terapie esistenti. E su questo stanno lavorando gli scienziati di tutto il mondo, in attesa di scoprire la ‘pallottola magica’ contro questa malattia.

 

Anche ad Amsterdam si è rilevato come accanto alla chemioterapia tradizionale, che uccide in maniera più o meno indiscriminata cellule maligne e cellule sane (con una ‘predilezione’ naturalmente per quelle che si moltiplicano a più alta velocità, quali appunto quelle tumorali), si vanno affiancando terapie sempre più sofisticate, costruite su misura contro gli obiettivi sensibili del cancro, cioè quei recettori e quegli ingranaggi intracellulari che, una volta attivati, conferiscono alla cellula tumorale la possibilità di costruire nuovi vasi attraverso i quali espandersi.

luglio 9, 2011

TAC: L’Ist. Tumori di Bari riduce il flusso di radiazioni con nuovo dispositivo fino all’80%.

L’Istituto Tumori di , per ridurre i potenziali danni causati ai dalla eccessiva esposizione ai , ha dotato la propria a 64 strati di un programma che consente una riduzione anche dell’80% della dose radiante erogata, a seconda delle caratteristiche del paziente, ma che comunque garantisce una riduzione media di dose fra il 50% e il 60%, senza deterioramento della qualita’ diagnostica dell’esame.

agosto 19, 2010

Pisa: progressi importanti nella diagnostica molecolare dei tumori.

Si aprono nuovi spiragli nella cura del cancro al polmone grazie agli studi incrociati di anatomia patologica e genetica molecolare, che utilizzano il sequenziamento del Dna cellulare per identificare le neoplasie sensibili a trattamenti farmacologici mirati. E’ abbastanza recente, ad esempio, la scoperta che determinati farmaci biologici sono in grado di arrestare la crescita di un adenocarcinoma polmonare in presenza di una determinata mutazione genetica, soprattutto se il soggetto portatore di mutazione e’ una donna. Il risultato e’ che la malattia si blocca, il paziente puo’ vivere diversi anni libero da malattia e la sua qualita’ della vita complessivamente migliora. Il gene in questione e’ l’EGFR (Epidermal Growth Factor Receptor), che risulta frequentemente alterato nei tumori del polmone e i farmaci biologici che ne inibiscono l’attivita’ si stanno dimostrando in grado di bloccarne la crescita.(liquidarea)