Posts tagged ‘spinale’

Maggio 14, 2013

Un nuovo nuovo laser risolve definitivamente in un giorno e in anestesia spinale l’ipertrofia della prostata senza bisturi e senza sofferenza.

 

ipertrofia spinale 300x169 Un nuovo nuovo laser risolve definitivamente in un giorno e in anestesia spinale lipertrofia della prostata senza bisturi e senza sofferenzaUnità Operativa di Urologia – direttore Dottor Andrea Fandella

Casa di Cura Giovanni XXIII, Monastier di Treviso:

La Giovanni XXIII di Monastier di Treviso è il primo Centro nel Veneto dove viene impiegato Greenlight il  nuovo laser “verde” per per vaporizzare l’ prostatica benigna –  l’ingrossamento della prostata  – (IPB ) che colpisce circa l’ 80 % degli italiani over 50. La struttura si propone come Centro di riferimento per questa tecnica mini invasiva messa a punto negli Stati Uniti

L’urologia della Casa di Cura Giovanni XXIII di Monastier di Treviso, diretta dal dottor Andrea Fandella (2.500 visite e 469 interventi nell’ultimo anno) è  il primo centro nel Veneto e per ora l’unico  ad usare, dal gennaio di quest’anno 2013, un innovativo laser a verde chiamato “Greenlight“, messo a punto recentemente negli States per eliminare in day hospital e in anestesia locale  () l’ prostatica benigna,  l’ingrossamento della prostata  (IPB ) che colpisce in Italia circa l’ 80 % degli uomini sopra i 50 anni.

Si tratta”, spiega il dottor Fandella,  “di un potente laser al triborato di litio che vaporizza selettivamente solo l’eccesso di tessuto prostatico, trasformandolo in  una nuvola di bollicine. Rispetto agli interventi del passato, preserva meglio la potenza sessuale e la continenza urinaria. Ampiamente utilizzato a livello mondiale (oltre diecimila interventi) offre il massimo della sicurezza per il paziente. La sottile fibra laser raggiunge la ghiandola prostatica ingrossata  attraverso un sottile cistoscopio (o endoscopio )  introdotto nell’uretra dal pene, elimina l’adenoma vaporizzandolo sotto controllo visivo millimetro per millimetro con estrema precisone e senza provocare alcun sanguinamento, invece che “affettarla” come avviene con il bisturi o con altri laser. Questa metodica permette alla maggior parte dei pazienti di tornare a casa dopo una sola notte di ricovero o addirittura nella stessa giornata operatoria  e di riprendere la normale attività nel giro di pochi giorni.”

febbraio 9, 2013

Le lesioni parziali del midollo: imparare a controllare i riflessi per camminare meglio

Imparare a controllare i potrebbe essere una strategia efficace per le persone affette da incomplete del che vogliono migliorare la propria camminata.midollo spinale 300x200 Le lesioni parziali del midollo: imparare a controllare i riflessi per camminare meglio La scoperta arriva da una nuova condotta dalla Columbia University pubblicata sul Journal of Neuroscience. “Le persone tendono a pensare ai come a qualcosa di immutabile e fisso ma in realta’ i movimenti normali richiedono un aggiustamento costante dei da parte del “, ha spiegato Jonathan Wolpaw, tra gli autori dell’indagine. “E’ proprio la perdita di questa capacita’ del a mantenere tutto in equilibrio che influenza l’abilita’ a camminare delle persone con del ” ha precisato Wolpaw.

 

Quando il decide di muoversi lancia che viaggiano attraverso il ai muscoli appropriati. I spinali controllati dai circuiti delle nervose locali del forniscono al un modo per reagire e muoversi rapidamente senza la necessita’ di una scelta consapevole del .

marzo 2, 2012

Telethon: pallottole molecolari in arrivo contro fibrosi, emofilia e SMA.

Ricercatori dell’Icgeb di Trieste e dell’Università di Ferrara hanno messo a punto una strategia terapeutica a base di piccoli Rna per bypassare il difetto genetico responsabile di queste gravi patologie ancora senza una cura definitiva.

Pallottole molecolari per ovviare alle “sviste” dei macchinari cellulari deputati alla sintesi delle proteine: a descriverle sulle pagine di Human Molecular Genetics* è uno studio finanziato da e dalla Fondazione italiana coordinato da Franco Pagani del Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologie (Icgeb) di Trieste**. In collaborazione con il gruppo guidato da Mirko Pinotti all’Università di Ferrara, il team triestino ha dimostrato le potenzialità di una strategia terapeutica a base di piccoli Rna nei confronti di tre gravi malattie genetiche: la , l’ (Sma) e l’***.

febbraio 1, 2011

Chemioterapico per curare lesioni midollo spinale.

Curare le lesioni del midollo spinale con un farmaco utilizzato nella lotta ai tumori. La terapia, per ora sperimentata sui topi, aiuta la “riparazione” dei neuroni danneggiati rallentando il processo di cicatrizzazione innescato dalla lesione.

 

In questo modo, almeno nei casi meno gravi, sarebbe possibile recuperare in parte le normali abilità motorie. Lo studio, pubblicato su Science, è stato condotto da un gruppo di ricerca coordinato da Farida Hellal del Max Planck Institute of Neurobiology, in Germania.

Il midollo spinale rappresenta la porzione caudale del sistema nervoso centrale (SNC). Uno dei principali fattori che ne ostacolano la riparazione dopo una lesione è la scarsa capacità di rigenerazione degli assoni (i prolungamenti dei neuroni che trasmettono gli impulsi elettrici da una cellula nervosa all’altra). Questa difficoltà a rigenerarsi è dovuta sia all’effetto inibitorio della mielina (la guaina che circonda gli assoni e che potenzia la trasmissione elettrica), sia al processo di cicatrizzazione post-lesione, che crea un ambiente ostile alla ricrescita.

Per favorire la rigenerazione degli assoni, i ricercatori sono intervenuti sul processo di cicatrizzazione cercando di rallentarlo. Hanno così somministrato il Taxol, un farmaco adoperato nelle terapie contro il cancro, a topi colpiti da lesioni a livello della regione toracica del midollo spinale. Dopo appena una settimana, nei topi trattati con il farmaco la cicatrizzazione diminuiva; questo perché il Taxol ferma l’azione dei microtubuli, proteine filamentose che intervengono in numerosi processi cellulari, compresi quelli di cicatrizzazione. Il risultato della terapia, dopo 4 settimane di trattamento, è stata la ricrescita degli assoni interessati dalla lesione.(liquidarea)