http://www.remocontro.it/difesa/europa-militare-nano-spendaccione/ Le spese militari dell’Unione Europea. Uno studio di Fulvio Nibali per Archivio Disarmo. I numeri di alti budget per una bassa rilevanza internazionale. 1756 miliardi di dollari buttati nel mondo in armamenti il 2012. Imbattibili gli Usa, Russia e Cina inseguono. Report di RemoContro in 13 capitoli
Europa militare nano spendaccione.
Collaudo.
Ier sera completo reportage sugli F35 a Presa Diretta (qui per rivedere il reportage “Spese militari”.
Come la giri, la faccenda degli F35 è una vergogna assoluta.
Un brutto affare Spese militari: costi esagerati e sprechi.
Nonostante la crisi finanziaria e la successiva recessione globale, le spese militari nel mondo continuano a crescere: nel 2010 infatti, secondo quanto registrato dal SIPRI, il prestigioso Istituto Internazionale di Ricerche per la Pace di Stoccolma, la spesa militare ha raggiunto i 1630 miliardi di dollari, con un incremento in termini reali dell’1,3% rispetto all’anno … Leggi tutto »
In Difesa della finanziaria.
Però, possiamo fare le guerre tranquilli. Solo sangue.
O.t. oggi su l’Unità la vignetta “Giungla spiegata a mio figlio“.
Aumenta la spesa per gli armamenti in Italia.
Mentre si studiano manovre finanziare per recuperare 30 miliardi di euro in due anni, le spese militari in Italia sono cresciute dell’8,4 percento, con una spesa addizionale di 3,4 miliardi di euro, dal 2010.
Arriva oggi in Commissione Difesa della Camera l’ennesimo piano di armamento per il nostro Paese. Blindati Lince, carri armati con cannoni da 120 millimetri, aerei senza pilota, e così via. Per un totale di 500 milioni di euro, da spendere entro la fine dell’anno.
il capogruppo dell’Idv Augusto Di Stanislao ha presentato una mozione per sospendere questi acquisti, ma è difficile pensare che si arrivi ad uno stop. Nel 2011, il governo italiano ha stanziato oltre 20 miliardi per l’acquisto di armamenti, con un aumento di 3 miliardi rispetto al 2010. Infatti, se c’è un settore al quale il governo non ha mai fatto mancare denaro, è proprio quello degli armamenti, portandoci a diventare l’ottava potenza del mondo in tema di riarmamenti: spendiamo quasi l’1,3 percento del Pil.
Ci sono anche acquisti protratti nel tempo. Per esempio l’acquisto di 121 caccia F35 (ne sono arrivati già 80, si aspetta il resto), che ci sono costati 14 miliardi; oppure i 120 caccia JSF che ci costeranno 9 miliardi; e tutta una serie di altri programmi di acquisto o di costruzione di navi (compresa la portaerei Cavour, che dovrebbe essere la gemella della Garibaldi), di aerei, di sistemi missilistici e di cannoni antiaerei.
Spese militari blindate.
Una risoluzione all’esame della commissione Difesa del Senato impegna il governo a non diminuire le spese di riarmo e a promuovere la propaganda militare
La commissione Difesa del Senato discuterà (e forse approverà) lunedì 13 dicembre una risoluzione sul ‘Potenziamento delle capacità dell’Unione europea nel settore della sicurezza e della difesa’, che impegna il governo italiano, crisi o non crisi, a non diminuire le spese militari per il riarmo e a rafforzare la propaganda militare nella società civile.
Lo schema di risoluzione presentato dal senatore del Pdl Giuseppe Esposito, impegna l’esecutivo ”a reperire le necessarie risorse affinché i programmi di ammodernamento dello strumento militare non subiscano un rallentamento o, quelli in corso, non siano annullati, così da garantirne il rinnovamento e l’adeguamento tecnologico e per consentire, attraverso un adeguato impegno finanziario, che non ci siano nuovi ulteriori ostacoli sulla via dell’integrazione e della cooperazione”.
L’altro impegno al quale questa risoluzione vincola il governo è quello di ”promuovere una maggiore cultura popolare di sostegno ed appoggio alle Forze armate, di pubblica sicurezza e di protezione civile, anche attraverso una maggiore consapevolezza delle attività, dei rischi e dell’efficacia degli stessi”.